La proposta di pace di Putin è stata accolta da un’ondata di sdegno. Putin chiede che gli ucraini si ritirino dai quattro Oblast annessi dalla Russia e che rinuncino alla Nato. Putin chiede tanto. Perché? Putin è consapevole di essere in una posizione di grande forza. L’esercito ucraino […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – La proposta di pace di Putin è stata accolta da un’ondata di sdegno. Putin chiede che gli ucraini si ritirino dai quattro Oblast annessi dalla Russia e che rinuncino alla Nato. Putin chiede tanto. Perché? Putin è consapevole di essere in una posizione di grande forza. L’esercito ucraino sta crollando un po’ alla volta, mentre lo Stato ucraino, la macchina che sorregge lo sforzo bellico, diventa sempre più debole e dipendente dagli aiuti esteri che Zelensky non può dare per scontati. Si prenda l’esempio del governo Meloni, a cui Stoltenberg ha chiesto 3,5 miliardi di euro all’anno. Guido Crosetto ha risposto che l’Italia è troppo povera per una somma del genere. L’Italia – ha spiegato Crosetto – non può sostenere le spese esorbitanti della guerra. Molti altri Paesi dell’Unione europea sono nella stessa condizione dell’Italia, tant’è vero che devono ricorrere ai soldi dei russi. La confisca degli asset russi esprime debolezza e ristrettezza e non forza e ricchezza.

Trump ha appena definito Zelensky uno dei più grandi “piazzisti” della storia e ha detto che non intende più finanziarlo così copiosamente. Quanto al fronte, gli ucraini non hanno mai vinto una sola battaglia dall’inizio della guerra. Non c’è mai stata una Bakhmut, una Mariupol o una Avdiivka in favore degli ucraini. Quando i due nemici si scontrano frontalmente, gli ucraini perdono sistematicamente. A differenza di ciò che credono gli inesperti, gli ucraini non hanno mai vinto alcuna battaglia a Kherson. Nello stesso tempo, aumentano gli Stati che temono una vittoria della Nato in Ucraina: Corea del Nord e Cina su tutti.

In sintesi, Putin possiede tre informazioni fondamentali che aiutano a capire la sua proposta di pace. La prima è che l’esercito ucraino è molto più debole rispetto al 24 febbraio 2022. Tra due anni, sarà infinitamente più debole di oggi. Putin sa anche che gli ucraini non vogliono più combattere. Come mi ha detto un ucraino di Kiev rifugiato in Italia: “Gli ucraini che volevano andare al fronte sono morti o feriti. Tutti gli altri non vogliono combattere”. La seconda informazione è che l’esercito russo è molto più forte rispetto al 24 febbraio 2022. Tra due anni, sarà molto più forte di oggi. Putin produce sempre più soldati e armamenti. Ha appena inaugurato la potentissima bomba Fab-3000 costruita appositamente per questa guerra. La terza informazione è che gli Stati interessati alla sconfitta della Nato sono numerosi e potenti. La Cina, che la Nato ritrae come il suo peggior nemico collettivo, non può permettersi una sconfitta della Russia in Ucraina. La vittoria della Nato danneggerebbe gli interessi geopolitici di Xi Jinping. Per la Cina, la guerra in Ucraina rappresenta il primo tempo della guerra per Taiwan. Se la Nato avanza in Ucraina, avanza anche nel Mar Cinese Meridionale.

Queste tre informazioni conducono Putin alla seguente conclusione: “Posso prendere molti altri territori”. Nonostante abbia già devastato l’Ucraina in lungo e in largo, Putin è ancora nella prima fase della guerra, quella dell’indebolimento delle difese ucraine. Putin si aspetta di raccogliere i risultati della sua strategia incrementale nel futuro. Se la Russia ha vinto tutte le battaglie quando l’esercito ucraino era nel pieno delle sue forze, quale potrà mai essere l’esito delle battaglie future? Le classi dirigenti vitali vivono di domande assennate. Quelle morenti, di risposte sbagliate.