(Tommaso Merlo) – Il vero benessere deriva dalla coerenza tra chi siamo, cosa facciamo e perché lo facciamo. Siamo felici quando ci esprimiamo appieno portando avanti una missione altruistica in cui crediamo. Il vero benessere è uno stato d’animo, è sentirsi sereni, appagati, soddisfatti, utili, contenti. È questa la grande menzogna su cui si basa il modello capitalista. Una volta soddisfatte le esigenze materiali, il vero benessere è una conquista interiore. Ma andiamo con ordine. Dentro di noi operano due forze in perenne contrasto tra loro, la nostra mente egoistica che sguazza nel mondo materiale e la nostra anima che cerca dal profondo di farsi timidamente largo. Il modello capitalista è espressione della mente egoistica, della nostra parte peggiore e si fonda sulla superficialità materiale e sull’avidità. Sulla spinta a volere sempre di più, a prevalere e sull’illusione di potersi riempire dentro con roba presa fuori. Un capitalismo che ormai ha invaso ogni pertugio della nostra vita. Veniamo formati fin da piccoli a competere, accumulare ed apparire. Cresciamo in una società trasformata in un mercato, in famiglie trasformate in aziende, in vite trasformate in carriere, in relazioni trasformate in affari, in sogni trasformati in prodotti. Con un unico grande ideale che condiziona tutto, i propri interessi e piaceri. Con un’unica grande divinità, se stessi e la propria cerchia. E passiamo così la vita ad inseguire miraggi materiali nell’illusione di raggiungere chissà quale benessere. Tutto inutile. Non è possibile essere felici ignorando una parte di noi e tantomeno quella più profonda e genuina. Chiamatela come volete. Cuore, anima, spirito, coscienza, sé. Si tratta di una parte cruciale di noi, si tratta della nostra essenza di esseri umani che fin dalla notte dei tempi i saggi di ogni tradizione ci invitano a cogliere e coltivare. Non c’è nulla da credere, non c’è nulla a cui aderire. Basta rimboccarsi le maniche e cercare dentro se stessi invece che là fuori. Conoscersi davvero è un passaggio esistenziale fondamentale che non a caso nell’Occidente capitalistico è stato rimosso. Convincendoci che siamo solo quel corpo fragile e quella mente inquieta, che siamo solo la nostra personalità e il personaggio che recitiamo sui palchi della vita. Nessun uomo nero, idee dominanti come quella capitalista, come quella del mercato che ha infettato tutto trasformando il mondo in una bieca espressione della nostra parte peggiore. Le guerre ormai permanenti tra persone e paesi, la devastazione ambientale, la violenza e l’ingiustizia sociale globale, l’epidemia narcisistica, la politica diventata un insensato delirio, l’ipocrisia e la superficialità dilaganti sono tutte conseguenza della deriva egoistica. Un pericoloso vicolo cieco che porta all’autodistruzione personale con code dagli psichiatri e dagli spacciatori, e all’autodistruzione collettiva col pianeta che sta diventando una irrespirabile discarica anche umana a causa della crescente frustrazione che ci scarichiamo addosso. È sempre più urgente reagire e cambiare rotta. Più che una rivoluzione serve una evoluzione del sistema in modo che semplicemente rispecchi l’essere umano nella sua interezza rispondendo sia alle sue esigenze materiali che a quelle più profonde. Un sistema più equilibrato ed intelligente che permetta alle persone di conquistare il vero benessere e al pianeta di salvarsi.