“Tutte le mie spese tracciate”. Domani la verità di Toti ai pm. La procura dà una svolta all’inchiesta sulle tangenti in Liguria e anticipa l’interrogatorio. Il legale: “Risponderà su tutto”. Subito dopo la richiesta di revoca dei domiciliari e la decisione sulle dimissioni: “Si confronterà con i suoi alleati”

Giovanni Toti

(di Giuseppe Filetto e Marco Preve – repubblica.it) – Genova — «Ho tracciato tutte le spese, ciò che è entrato è stato speso per iniziative politiche, in tasca non mi sono messo nulla», assicura Giovanni Toti. E lo ripeterà domani, alle 11, ai pm Luca Monteverde e Federico Manotti, titolari dell’inchiesta sulla corruzione elettorale, il falso e il voto di scambio, i capi di accusa che gli vengono contestati. Dalla sua casa di Ameglia (La Spezia) dove si trova agli arresti domiciliari e non può comunicare con nessuno (tranne che con il suo difensore), il presidente della Regione parla attraverso il suo avvocato Stefano Savi.

Al governatore i magistrati, fra le altre cose, chiederanno conto dei bonifici di Aldo Spinelli al “Comitato Toti’” e poi dirottati sul suo conto personale. Ed è probabile che convochino anche il suo tesoriere. Ma lui fa sapere anzitempo: «È tutto registrato, non ho mai interposto gli interessi privati a quelli pubblici». E dice di essere pronto a dare spiegazioni rispetto ai capi di accusa che gli sono contestati: dalla corruzione elettorale al voto di scambio alle Regionali del 2020 con la comunità dei riesini presente nel quartiere di Certosa, fino ai soldi impegnati da Esselunga per la campagna elettorale 2022 per le Comunali in favore di Marco Bucci. Il sindaco potrebbe essere sentito assieme all’armatore Gianluigi Aponte subito dopo Toti, entrambi come persone informate sui fatti.

L’ok da parte della Procura di Genova per sentire il presidente è arrivato ieri e l’interrogatorio dovrebbe svolgersi al nono piano di un Palazzo di Giustizia blindato. Non è stato facile per l’avvocato Savi ottenerlo, soprattutto perché Toti durante l’interrogatorio di garanzia del 10 maggio scorso (tre giorni dopo l’arresto) si era avvalso della facoltà di non rispondere. Nel frattempo ha letto e studiato le novemila pagine di indagini e intercettazioni. «Adesso il mio assistito è nelle condizioni di rispondere a tutte le domande dei pm — sottolinea l’avvocato — L’obiettivo è la revoca dei domiciliari». Ma non ha presentato istanza al Tribunale del Riesame, vi ha rinunciato, puntando invece a una attenuazione della misura da parte del gip. Questo passaggio consentirebbe a Toti di non decadere e decidere sulle dimissioni in futuro. «Aspetto di poterne parlare con i miei collaboratori e con le altre forze politiche che mi sostengono — spiega il presidente — In gioco c’è il futuro della Regione».