La senatrice a vita al Memoriale della Shoah di Milano: «Non usiamo quella parola. Sono triste e pessimista»
(di Chiara Evangelista – corriere.it) – Triste. Pessimista. Sconvolta. Così dice di sentirsi Liliana Segre davanti alla nuova ondata di antisemitismo che si sta diffondendo in Italia e non solo. «Dire che Israele commette un genocidio diventa una bestemmia. Non usiamo questa parola spaventosa», attacca la senatrice a vita nel corso del convegno «L’aumento e il cambiamento dell’antisemitismo dopo il 7 ottobre», organizzato dalla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea al Memoriale della Shoah, a Milano.
Segre che, «per la colpa di essere nata» è stata deportata a 13 anni e ha vissuto l’Olocauto, ammette ora di non trovare le parole: «Sarebbero talmente devastanti e tragiche da non poter essere espresse». Un sentimento non nuovo. «Quando in una giornata come oggi decisi di diventare testimone della Shoah — spiega — immaginavo già allora che non avrei trovato le parole perché non ne esistono di giuste per raccontarla».
Ora un nuovo rigurgito di antisemitismo. «A distanza di 80 anni da quei fatti, devo trovarmi a dire cosa dobbiamo fare noi qui al Memoriale per rimediare a questa situazione in cui si paragona da 40 anni la croce uncinata con la stella di David?».
Secondo i dati dell’Osservatorio antisemitismo della fondazione Cdec, nel 2023 sono stati 454 i casi di violenza contro gli ebrei in Italia. L’aumento si è verificato dopo l’attentato di Hamas del 7 ottobre. Secondo i dati raccolti, sono state 259 le manifestazioni di odio segnalate sul web. Le restanti, invece, si sono concretizzate in aggressioni fisiche e scritte sui muri che incitano all’odio. Davanti a questo scenario Segre si chiede in che modo si possa reagire.
«La gioventù va nelle università a gridare. In pochi hanno studiato. Cosa si può fare?». E aggiunge: «Quando ho cominciato ad andare nelle scuole e negli atenei, i ragazzi mi ascoltavano e facevano domande anche molto interessanti, in me aprivano degli orizzonti». Da anni Segre vive sotto scorta. Anche lei ha subito minacce e insulti.
«I miei carabinieri sono i nipoti ideali e i miei amici del cuore. Quando l’allora ministra degli Interni Luciana Lamorgese mi disse dei pericoli che correvo e che sarebbe stato necessario vivere scortata, io temevo che in questo modo si stesse limitando la mia libertà. Dopo aver fatto tanto per conquistarla».
«Una delle frasi più frequenti — prosegue Segre— è: “Purtroppo Hitler non ti ha ucciso”. Non manca, poi, chi mi augura la morte. Ma in fondo, alla mia età non si può pensare di avere un lungo futuro davanti», ha detto abbozzando un sorriso amaro. Durante il convegno le chiedono poi se ha paura, dopo le minacce che continuano a piombarle addosso.
«Che cosa dovrei fare? Forse chiudermi in casa?». E lei racconta, allora, di un episodio che in passato l’ha confortata. «Quando ho parlato con il rabbino lui mi ha detto questo: “Qualunque cosa succeda, noi siamo eterni”. Ecco, ogni tipo di insulto, minaccia, aggressione si ferma davanti a all’eternità. Perciò mi sento di dire: “Non dobbiamo preoccuparci perché noi siamo eterni”».
un dubbio mi sovviene:
per decenni gli ebrei di tutto il mondo, ricordando e raccontando le persecuzione di cui sono stati vittime, coniando una nuova parola che potesse in qualche modo descrivere l’orrore, si siano profondamente ed assolutamente convinti che GENOCIDIO appartenga solo a loro.
Dimenticano la vera natura dell’uomo, la sete di potere e l’insopprimibile volontà di distruzione e cancellazione di quelli che considerano nemici o ostacoli alle loro volontà.
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Tutto il rispetto per una vittima delle deportazioni naziste non arriva a farmi pensare che tutto quello che sortisce dalle sue labbra sia verità assoluta. Come deve essere chiamata l’ eliminazione di massa a Gaza ? E la possibile deportazione di milioni di palestinesi dalla Striscia verso destini ignoti ? Cosa ne sarebbe di quel popolo sparso per il mondo proprio come fu per i connazionali di Segre in seguito alla distruzione del tempio di Salomone e la diaspora ? Sarebbe genocidio giacché quella popolazione polverizzata scomparirebbe . Netanyahu e purtroppo condiviso dalla maggioranza degli israeliani quello vuole e non ne fa mistero cara Segre.
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Peccato che una vittima di persecuzioni razziali giustifichi, di fatto, l’orrore che israele sta praticando a danno dei bambini palestinesi. evidentemente, per essere considerati vittime, bisogna essere ebrei.
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Essere ebrei o assumere pose di “atteggio pensante” (vedi foto) non necessariamente presuppongono l’esistenza di un cervello a monte.
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quando per decenni celebri, osanni e santifichi certe persone (che sono il nulla) solo perché fa comodo a te per farti sentire giusto e democratico togli loro la lucidità. Infatti ella non si capacita delle critiche che gli studenti che prima la osannavano ora la detestano.
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“… certe persone (che sono il nulla)…”
Disse il tutto Damiano
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La mia impressione è che le parole siano state estratte a piacimento da un contesto (il solito) dalla Evangelista (poco chiara) tanto per seguire una linea editoriale, nel titolo è scritto “è una bestemmia” nel testo “diventa una bestemmia” sempre virgolettato… c’è odore di faziosità, non ci sono domande e quelle della Segre non sono risposte, come sempre.
Peccato perché sarebbe interessante sapere davvero la sua opinione su un governo sciovinista dichiaratamente nazionalista di estrema destra che con tutta evidenza sta commettendo crimini con la protezione ed il supporto mediatico occidentale.
Dire c’è antisemitismo in gito è buttare la palla in tribuna… mi sembra persino una logica conseguenza. Da persone della levatura della Segre sarebbe auspicabile un ragionamento più ampio ed specifico. La conclusione sarebbe Lei ha la scorta quindi Nazitaniau può sterminare un popolo?
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La Segre non ha nessuna particolare levatura.
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Mi è dispiaciuto molto vederla celebrare Benito La Rissa in Senato
Mi è disponibile moltissimo vederla a braccetto dello stesso figuro alle celebrazione del Giorno della Memoria
Ma non pensavo di vederla diventare una negazionista dell’olocausto palestinese. Come altro si potrebbe definire la strategia dei sionisti al governo in Israele – di molto precedente al 7 ottobre – di negazione del cibo, dell’acqua, di distruzione degli ospedali, di imprigionamento senza accuse ne processi, di stragi di civili in fila per il cibo, di distruzione delle ambulanze ecc ecc?
Per fortuna ci sono ancora migliaia e migliaia di ebrei che si schierano contro il genocidio dei palestinesi, ma la lezione è “Se inizi a tollerare un fascista, ti troverai a tollerarli tutti”
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Il termine “genocidio” ha un significato giuridico ben preciso, secondo la definizione che ne dà l’ONU sono “gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.
La parola magica è “intenzione” che appunto va dimostrata. Quello perpetrato dai nazisti lo era senza dubbio, si trattava di un piano scientifico, studiato a tavolino; idem quanto accadde in Rwanda nel 1994 contro i Tutsi (tra l’alto in quel periodo mi trovavo in Uganda per questioni di affari e sarei dovuto andare in Rwanda proprio a fine Aprile, poi ovviamente la visita saltò per la situazione nel paese).
Possiamo usare lo stesso termine in questo caso? Boh, a naso direi di no, a meno che non si dimostri l’intenzionalità. Quel che temo è che da questa storia non se ne uscirà mai, forse i miei nipoti vedranno la fine, io di certo no. Travaglio secondo me ha fatto un ottimo lavoro col libro che ha pubblicato sulla vicenda.
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“Possiamo usare lo stesso termine in questo caso? Boh, a naso direi di no, a meno che non si dimostri l’intenzionalità”
Ma certo, che stupidi a non pensarci prima, basterebbe installare il VAR a Gaza…
🤤
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I famosi processi alle intenzioni, diccui si conoscono bene i risultati, vero Bomba H?
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È inutile che lo scrivi HHG44. È inutile ripetersi. A questi non gli entra in testa. Sono subito pronti a risponderti tipo i geni qui sotto 👇
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O meglio, sopra 👆
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Sì, siamo fieri del fatto che a noi non entri in testa, mentre ci sono altri a cui in cubo entra benissimo.
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Ah, sei fiero. Allora ri-posto il pezzo che fa per te:
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quindi 36000 morti (quelli accertati) sono stati un disguido? Una “NON INTENZIONE”? Cioè Netanyahu doveva dichiarare al mondo “a chiare lettere” che era SUA intenzione trucidarli tutti per parlare di GENOCIDIO? Naturalmente continua ad ammazzare indiscriminatamente tutti i Palestinesi che può ma se non dichiara la sua intenzionalità non è peccato. Comodo, eh?
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gratti la vernice ed ecco che la ruggine esce, un motivo deve pur esserci che glielo ebrei siano odiati da millenni, prima l’Egitto, poi i romani e così per secoli e secoli, la segre c’è lo illustra chiaramente dai suoi discorsi.
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glielo – gli
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Come al solito in Italia, si perde ogni logica su certi argomenti. Questa signora è stata vittima di segregazione, violenza, di cose inaudite, di orrori, eccetera. E’ da considerare, ammirare, proteggere, premiare pure (è stato fatto con la nomina a senatrice quale risarcimento), e va bene.
Ma che cavolo c’entra tutto questo col fatto di ritenerla un oracolo, un’esperta in tutte le materie dello scibile? Perché ogni volta che si parla di qualcosa ci propinano interviste insulse e senza alcun collegamento con il di lei vissuto? E’ forse la signora una esperta in strategie di guerra? E’ un magistrato, una giurista, una scienziata, una sociologa, una psichiatra, ha forse alla spalle una carriera politica prima della nomina a senatrice?
Allora in virtù di quale logica, appena c’è un focolaio di guerra da qualche parte, soprattutto quando c’è di mezzo Israele o qualche suo correligionario, arriva il pennivendolo di turno a intervistare questa poveretta che dovrebbe avere avuto la scienza infusa non appena varcata la soglia del senato? (Come se questo luogo operasse alchimie tipo “solve et coagula” e trasformasse che so, un Lollobrigida in un Perito in Agraria o in similia, mentre per quel che si vede, magicamente provoca un arretramento cognitivo!)…
E ci si aspetta da lei che ci spieghi, che dica l’ultima definitiva parola e risolvere quello che da millenni non si riesce a capire della questione ebraico/sionista/askenazita, eccetera.
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Chia, il sionismo coi millenni non c’azzecca nulla: vedi sotto…
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Sì, hai ragione non c’entra coi millenni essendo roba recente; ma questo è un blog e si va di corsa. Almeno cerco di riassumere in breve concetti vastissimi che ognuno può approfondire se vuole. D’altronde essere ferrati in ogni ramo del vasto sapere, è oggi molto difficile.
Più importante delle nozioni, a mio avviso, è la capacità di connettere i vari argomenti per poter avere una visione il più possibile ampia.
Il problema di oggi invece (vedi medicina tradizionale) è la parcellizzazione, la suddivisione in tante minuscole entità e la perdita della visione dell’insieme. A mio modesto avviso questo è il male principale del nostro tempo.
COmunque concordo con la tua esaustiva, lunga esposizione.
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Buttare sulle spalle di questa povera donna domande così pesanti e pretendere da lei obiettività e distacco, è da imbecilli. Oltretutto mentre la popolazione del mondo si è divisa fra proe contro e succedono cose mai viste, quasi da guerra civile.
Ma ormai pretendere logica e coerenza in un mondo che ha perso il ben dell’intelletto, è cosa impossibile!
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Il fatto che una persona sia sopravvissuta all’olocausto nazista di per sé non la immunizza dal poter diventare in seguito cattiva e spregevole 😐
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Non solo ciò non la immunizzerebbe, ma si potrebbe pensare, senza sbagliare di molto, che questo costituisca un vero e proprio incentivo.
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Oltre a quelle di cui abbiamo detto finora, la «solidificazione» del mondo ha, nell’ordine umano e sociale, altre conseguenze di cui non
abbiamo ancora parlato: essa genera, a questo riguardo, uno stato di cose in
cui tutto è contato, registrato e regolamentato, ciò che in fondo non è che
un’altra forma di «meccanizzazione». È fin troppo facile constatare dappertutto, all’epoca nostra, fatti sintomatici quali, per esempio, la mania dei censimenti (la quale si ricollega del resto direttamente all’importanza attribuita alle statistiche) e, in generale, l’incessante moltiplicarsi degli
interventi amministrativi in tutte le congiunture della vita, interventi che
devono ovviamente avere come effetto di assicurare l’uniformità più completa possibile tra gli individui, tanto più che uno dei «principi», se così si può chiamare, d’ogni amministrazione moderna, è di trattare tali individui come semplici unità numeriche in tutto simili l’una all’altra, vale a dire d’agire come se, per ipotesi, l’uniformità «ideale» fosse già realizzata, e di obbligare in questo modo tutti gli uomini a «dimensionarsi», se si potesse
dire, secondo una stessa misura «media». Avviene d’altronde che simile regolamentazione, man mano sempre più eccessiva, abbia una conseguenza
assai paradossale: mentre si vantano la rapidità e la facilità crescenti delle
comunicazioni tra i paesi più lontani, grazie alle invenzioni dell’industria
moderna, nello stesso tempo si procurano tutti gli ostacoli possibili alla libertà delle comunicazioni, cosicché è spesso praticamente impossibile passare da un paese all’altro, ed in ogni caso ciò è diventato certamente molto più difficile che ai tempi in cui non esisteva nessun mezzo meccanico di trasporto. Si tratta di un altro degli aspetti particolari della «solidificazione»: in un mondo simile non c’è più posto per i popoli nomadi
che finora sussistevano in condizioni diverse, perché essi giungono a poco a
poco a non trovar più davanti a loro alcuno spazio libero, e giacché inoltre vengono fatti sforzi di ogni genere per ridurli a vita sedentaria, cosicché anche sotto questo aspetto non sembra più molto lontano il momento in cui «la ruota cesserà di girare». A questo proposito si possono citare quali esempi particolarmente significativi i progetti «sionisti» nei riguardi degli Ebrei, così come i tentativi fatti di recente per «fissare» gli Zingari in alcune contrade dell’Europa orientale.
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Non è certo di dominio pubblico quanto segue, ma resta comunque la vera e più profonda causa di ciò che sta accadendo.
In una recensione de La Guerra Occulta, così ci si esprimeva:
“In ogni caso, qui troviamo la tendenza ad esagerare considerevolmente
il ruolo attribuito agli Ebrei, fino a supporre che siano solo loro, in
definitiva, a guidare nascostamente il mondo, senza peraltro fare certe
necessarie distinzioni fra di essi; come non accorgersi, per esempio, che coloro che partecipano attivamente a certi avvenimenti non sono altro che degli Ebrei interamente staccati dalla loro tradizione, i quali, come accade sempre in simili casi, hanno solo conservato i difetti della loro razza e gli aspetti negativi della sua particolare mentalità? Tuttavia, vi sono dei passi che sfiorano molto da vicino alcune verità
concernenti la «contro-iniziazione»: è proprio esatto che in tutto ciò non si tratta di «interessi» di alcun genere, i quali possono solo servire a muovere
dei volgari strumenti, quanto, invece, di una «fede» che costituisce «un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, anche elevata, dell’uomo ordinario»; ed è altrettanto vero che «nella storia è presente una corrente di satanismo».”.
Ma quanti sarebbero disposti ad accettare, oltre al caso evidente di deviazione ebraica come quello incarnato da Netanyahu e sodali, anche questa informazione:
“A questo proposito, ci viene spontanea una osservazione: il fatto che i principali rappresentanti delle nuove tendenze,
come Einstein per la fisica, Bergson per la filosofia, Freud per la psicologia e molti altri di
minore importanza siano quasi tutti di origine ebraica, non corrisponde forse esattamente
all’aspetto «malefico» e dissolvente di quel nomadismo deviato che predomina
inevitabilmente negli Ebrei staccati dalla loro tradizione?“?
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Il perché di tutto questo è chiaro: ESSI (i Pupari) vogliono il controllo totale e i popoli nomadi non sono controllabili e imbrigliabili. Se ne fottono del sistema, non hanno da perdere come noi che viviamo con l’assillo di difendere il poco o tanto che abbiamo.
Noi invece siamo le loro prede, Essi ci sorvegliano ci controllano instillando in noi paure più o meno occulte.
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Non è uno scoop
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دولة واحدة: فلسطين
dawlat wahidatun: filastin
Forse oggi Yasser Arafat è felice
Posso solo sperare che non sia un sogno.
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Il riconoscimento formale avverrà il 28 Maggio 2024
Riconoscimento ufficiale dello Stato della Palestina da parte di Irlanda, Norvegia e Spagna
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Proprio non ce la fa a dire una parola una sui bambini di Gaza. Eppure le sue parole farebbero la differenza. Non la seguo più
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