(Tommaso Merlo) – Israele sta commettendo un genocidio con soldi ed armi americane. Soldi dei contribuenti a stelle e strisce che magari votano anche ma poi la Casa Bianca fa gli interessi della lobby pro Israele invece che i loro. Per questo sono imbestialiti e le ragioni sono di dominio pubblico. La lobby israeliana paga profumatamente i politicanti chiave a Washington e lo fa in entrambi gli schieramenti in modo da essere sicura che comunque vadano le elezioni il supporto americano non manca. Nessun complottismo, è la finta democrazia lobbistica a stelle e strisce, fatti noti con tanto di cifre. Politicanti a guinzaglio e media in tasca. Si parla di decine di miliardi di dollari che Washington ha versato a Netanyahu solo negli ultimi mesi. Sarebbe quindi normale aspettarsi che il governo neofascista israeliano rispetti alla lettera le direttive dell’amministrazione Biden ed invece no. Ed è questa una delle novità di questa guerra. Il segretario di stato Blinken gira come una trottola a vuoto da mesi, Netanyahu e i suoi complici governativi pure ma Israele ha sempre continuato a testa bassa ed anzi ha incrementato le atrocità. Filosofia fascista ma anche pragmatismo. Israele ha sempre goduto di piena impunità e copertura politica grazie al lavoro della sua lobby planetaria che spende cifre folli per finanziare le carriere di quei burattini dei politicanti e non concepiscono che debba finire tutto. Vogliono quello per cui hanno pagato, sostegno incondizionato. Ad aver incrinato gli equilibri lobbistici sono la gravità delle nefandezze di questo governo israeliano che è il più razzista e fanatico di sempre che a sua volta ha scatenato proteste in tutto il mondo in un’era in cui manipolare l’informazione diventa sempre più difficile. I cittadini americani si son resi conto della truffa ai loro danni e non ritengono tollerabile un genocidio compiuto in loro nome e a loro spese. Ma è tutto l’Occidente ad avere le mani sporche di sangue e da decenni. L’Europa vende armi e a priori sostiene Israele che in molti ambiti è inspiegabilmente trattato come un membro dell’Unione. Il banale fatto, ad esempio, che le squadre di calcio israeliane partecipano alle coppe europee non ha nessun senso. Israele è in Medio Oriente, in un altro continente. L’Europa adotta vergognosamente un doppio standard. L’esistenza della Palestina viene istituzionalmente ignorata dai paesi europei che nel frattempo nel mondo non hanno esitato a bombardare in nome della democrazia e dei diritti umani, mentre ad Israele hanno sempre concesso tutto facendo spallucce anche davanti a palesi violazioni del diritto internazionale. Questo grazie alla potenza della lobby pro Israele, grazie a rigurgiti di antichi sensi di colpa come nel caso delle grottesche posizioni tedesche ma anche grazie a tanta ipocrisia e conformismo. Da sempre chiunque in Occidente alzi la testa ed osi criticare la politica israeliana viene accusato a vanvera di antisemitismo e rischia la carriera. Per emergere nella politica e nel giornalismo e in tutte le posizioni pubbliche che contano, bisogna farsi un giro in sinagoga. Quasi tutti i primi ministri di paesi come l’Italia, ad esempio, sono storicamente corsi a Gerusalemme al muro del pianto prima di entrare a Palazzo Chigi. Prassi dalle ragioni storiche anche comprensibili ma che col tempo sono state manipolate ed hanno assunto tutt’altro senso. In Europa cresciamo a pane ed olocausto e ricordiamo di continuo quelle indegne atrocità, ma lo facciamo come se l’umanità non ne avesse compiute di molte altre. Un feticismo della memoria che col tempo è degenerato in propaganda politica. Non si può dire una parola contraria ad Israele senza venire accusati di odiare gli ebrei. Ma l’antisemitismo non c’entra nulla, gli ebrei soffrono dell’odio da parte di una minoranza di ignoranti fanatici come del resto lo soffrono tutte le altre minoranze religiose e culturali. L’antisemitismo è figlio di una vomitevole ignoranza ma che anima tutte le forme di discriminazione. È inaccettabile l’odio verso gli ebrei come è inaccettabile odiare chiunque e lo è ancora di più se si tratta di un odio che nasce da superficiali generalizzazioni di categoria e stupidi stereotipi. Ma l’antisemitismo non centra assolutamente nulla, è solo una delle tante leve con cui la lobby pro Israele ha trascinato il mondo fino a questo punto, rendendo di fatto le democrazie occidentali complici del genocidio in corso a Gaza come in tutta la Palestina. E da anni, non da mesi. E se mai il vomitevole antisemitismo fosse aumentato, la colpa è delle politiche israeliane e di nessun altro. Israele ha potuto perfino impunemente perseguitare i palestinesi fregandosene di ogni risoluzione ONU o del diritto internazionale, almeno fino ad oggi. Ha dovuto muoversi il Sud Africa presso il Tribunale Internazionale mentre per molto meno gli Europei non hanno esitato ad esempio a processare all’Aja i politicanti che hanno insanguinato i Balcani. Doppio standard, ipocrisia, molle conformismo di natura egoistica. Politica al guinzaglio e stampa in tasca. Ma grazie al governo neofascista di Netanyahu che sta superando i livelli di sopportazione, grazie ad una nuova coscienza emergente soprattutto nelle nuove generazioni e grazie ai social che hanno messo in contatto i ragazzini rap di Gaza col grande pubblico del mondo ricco, la lobby pro Israele e tutto il progetto sionista è in gravi difficoltà e se non saprà correggere la rotta rischia l’autodistruzione. Sarà difficile che la lobby pro Israele riesca a mettere le mani sui nuovi mezzi di comunicazione per continuare a manipolare la realtà e anche ai politicanti deve stare attenta. Quelli pensano solo alle loro chiappe. Adesso gli conviene sventolare la stella di David, ma se si arriva all’accusa di genocidio e crolla il regime di Netanyahu, quei burattini correranno a comprarsi la bandiera palestinese e pure la Kefiah. Le rivolte statunitensi sono incoraggianti, la speranza è che l’ondata continui e dilaghi anche in Europa in modo che cessino una volta per tutte le ipocrisie e le complicità politiche. Deve cessare il genocidio e tornare la pace, la Palestina deve finalmente nascere ed essere libera e il neofascismo va sconfitto in tutte le sue forme, anche quella israeliana.