(Andrea Zhok) – Riprendo un breve testo che ho scritto di due anni fa (maggio 2022) e che può tornare utile rileggere oggi.
Due giorni fa lo scrittore e docente allo IULM Antonio Scurati ha prodotto sul Corriere un articolo dal titolo:
«CARO PRESIDENTE, ECCO PERCHÉ NON DEVE MOLLARE»
Seguono alcuni estratti dal testo:
“Esimio Presidente Draghi, mi scuso in anticipo di queste mie parole. Le sto, infatti, scrivendo per chiederle di umiliarsi.
(…) Scendere a patti con la misera morale che spesso, troppo spesso, accompagna la condizione umana dei politicanti è mortificante per chiunque. Eppure, sicuro di interpretare il sentire di moltissimi italiani, è proprio questo che le chiedo di fare.
Qualunque cosa si voglia pensare di lei, non si può negare che la sua sia la storia di un uomo di straordinario successo. Durante tutta la sua vita, lei ha bruciato le tappe di una carriera formidabile. Prima da Governatore della Banca d’Italia e poi da Presidente della Banca centrale europea, lei ha retto le sorti di una nazione e di un continente; le ha tenute in pugno con il piglio del dominatore, sorretto da una potente competenza, baciato dal successo, guadagnando una levatura internazionale, un prestigio globale, un posto di tutto rispetto nei libri di storia. Ha conosciuto il potere, quello vero, ha conosciuto la fama degli uomini illustri, la vertiginosa responsabilità di chi, da vette inarrivabili, decide quasi da solo della vita dei molti.
(…) [L’articolo di Scurati si chiude infine con un apologo:]
Si racconta che un giorno un funzionario disonesto sia stato trascinato al cospetto di Talleyrand. Pare che il piccolo uomo, per giustificare le sue malefatte, abbia detto: «Eccellenza, si deve pur campare». Si racconta che il grande uomo, pari di Francia, lo abbia fulminato con queste parole: «Non ne vedo la necessità».
Ebbene, è la sola giustificazione che molti dei parlamentari italiani responsabili della attuale crisi potrebbero addurre.
È la sola risposta che noi dovremmo opporre.”
——
Ora, è difficile, davvero difficile commentare un testo del genere.
Ad una prima lettura pensavo fosse un testo sarcastico, sul filo dell’ironia. Ma poi non ho potuto evitare l’agghiacciante consapevolezza che quel testo è stato inteso con mortale serietà, fino all’epilogo in cui Scurati utilizza Talleyrand (“pari di Francia” – mica cazzi), per dire che i “piccoli uomini” che di volta in volta si oppongono al disegno del “grande uomo” possono pure crepare.
L’ultima volta che avevo letto un testo con accenti simili era nell’antologia letteraria delle superiori, dove stava ad esemplificare la prosa untuosa dei giornali durante il regime fascista, volta a glorificare LVI “che ci guarda e giudica con il suo occhio infallibile.”
Qui LVI si abbassa a “scendere” in politica, e gli viene chiesto di “umiliarsi” a fare ancora il presidente del consiglio, come nella sua infinita benevolenza aveva inizialmente accettato, nonostante la sua natura superiore dove si staglia il “piglio del dominatore”, la “potente competenza”, “baciata dal successo” che ha già prenotato un capitolo de luxe nei libri di storia.
Naturalmente davanti a una cosa del genere chiunque sappia leggere l’italiano e non sia un perfetto imbecille non può che scoppiare a ridere. E’ roba che avrebbe messo in imbarazzo Diocleziano, e che francamente credo metta in imbarazzo persino Draghi.
Ma per una volta il problema qui non è Draghi.
No, il problema è che qualcuno che viene gabellato dal mainstream per un intellettuale non abbia remore a prodursi in uno spettacolare slancio di servilismo cortigiano carpiato nei confronti di un uomo di potere, e che un grande giornale nazionale pensi sia normale pubblicarlo.
Questo fatto da solo spegne ogni sorriso.
Già perché questo standard di asservimento perinde ac cadaver da parte di persone che non hanno bisogno “per campare” di fare nulla del genere è l’espressione di un collasso epocale: il collasso di quel ceto intellettuale la cui unica sensata funzione nello spazio pubblico dovrebbe essere la difesa e promozione di un diffuso senso critico, e che invece è oramai solo un megafono coronato d’alloro.
Non illudiamoci che questo fatto rimanga racchiuso nella sfera delle piccole impudicizie dell’intellighentsia.
No, questi fatti sono un segno dei tempi, il segno che lo spazio di ciò che fu l’informazione e l’elaborazione critica è oramai uno spazio mercenario di addestramento pubblico, uno spazio dove le masse devono essere addestrate all’obbedienza giacché anche solo immaginare che vi possa essere un’alternativa è blasfemo.
Sono testi del genere che spiegano, con mirabile dono di sintesi, l’oceano debordante di menzogne che ci ha investito negli ultimi due anni, dalle strategie pandemiche made in Pfizer agli Uruk-hai russi.
Perché una tale infinita batteria di palle incatenate regga il fuoco, come in ogni fronte di guerra ci vuole una solida retrovia di carristi e artiglieri, distribuiti nei posti strategici. E il fatto che intellettuali sedicenti indipendenti si trovino con assoluta naturalezza in quelle retrovie mostra la compromissione terminale di un intero ceto, compromissione i cui danni continueremo a subire per anni.
Grande Zhok, grande.
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Calma, anche lui ha le sue grosse pecche.
Tipo le grandiose caxxate novax.
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È facile prendere il testo di un altro e farlo a fette per leggervi quel che ti conviene – cosa meschina – e solo per il gusto di prenderlo a sciabolate.
Il famoso Segno di Zhokko.
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Sei fuori strada. La lettera aperta di Scurati, puoi trovarla sul web, è pure peggio degli estratti. Un leccamento imbarazzante degno dei servi a contratto. Scurati è questa roba qui.
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No, non credo proprio. La lettera di Scurati è solo un punto di vista. Io non ne condivido punti e tono, ma non condivido nemmeno lo sciacallaggio che ci può far sopra un altezzoso novàxe qualsiasi.
Come direbbe Crozza/DeLuca, “eqquèstettùtt”.
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E il segno di Raven quale sarebbe? Una cacchetta lasciata sul parabrezza? 😀
Forse tu sei più a tuo agio con intellettuali di questo tipo:
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Sei sempre il solito piccolo strunzo.
Sono soddisfazioni 😄
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Non avevo letto integralmente il testo della sviolinata con accorato appello a Draghi.
Mi rammarico dell’abbaglio di Scurati, ma questo Paese ha da sempre avuto l’illusione che un Cristo o un Cesare ci salveranno.
Certamente è una grave colpa quella di non aver voluto capire chi è Draghi e cosa era venuto a fare, o per meglio dire a continuare, e cosa farà eventualmente se continueremo a consegnargli potere, ma non butterei il bambino (Scurati) con l’acqua sporca. Resta che sia indubbiamente un intellettuale di e per il Sistema, a differenza di Zhock, ma ha contribuito alla vita culturale del Paese, non ha solo riempito di aria fritta i cervelli a bollire per il solo fine della pecunia.
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Sì, certo, ma quello scritto , che non conoscevo, pieno di libidinoso asservimento, per me ha oscurato Scurati. Al principio pensavo fosse ironico e invece….inSpagna dicono “piensa mal y acertarás “, mi son sbagliato a pensare bene del nostro futuro premio Strega a 90 gradi
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Condivido. Proprio per questo ci starei comunque attento a sdoganare come un intellettuale del Bene il primo livoroso novàcse con manie di grandezza che passa.
La gente vendicativa non mi è mai piaciuta.
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🤦🏾♂️
boh!
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strano che non abbia chiesto soccorso al drago.
in fondo, in fondo, ma proprio in fondo alla cloaca putrida e nera, lo sputafuoco (che ogni volta che sputa incenerisce operai e pensionati, proprio come fa la nana…) e la pesciarola sembra vadano d’amore a daccordo…! o no ..?
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Sono tra le persone consapevoli, che sanno distinguere. Ma Zhok lo sa anche scrivere.
Grazie
>
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Scurati è il classico esempio di intellettuale che vede solo un aspetto di un problema e non la totalità in cui è inserito. Solo una mente “filosofica” ne scorge la complessità dialettica. Ce ne sono stati altri e altri ancora ce ne saranno: Bobbio, per es., non sapeva niente di economia; Umberto Galimberti che pontifica in tivvù sulla guerra in Ucraina senza essersi informato su quello che è successo in quelle contrade dal 2014 in poi, eppure lui è un filosofo abituato a vedere l’insieme integrale, con gli opportuni collegamenti, delle varie parti di un complesso problematico. Insomma se uno non è abituato a pensare e a scorgere la TOTALITA’ (sia benedetto Hegel che ancora tiene banco), ovviamente dopo avere appreso tutti i fatti storici, non potrà mai esprimere un giudizio di valore valido. Quelli che se ne intendono citano sempre il binomio ontologia-assiologia per potere spiegare l’esistente. La prima si occupa del mondo della vita in tutti i suoi aspetti storico-sociali, la seconda è il giudizio sulla base della distinzione bene/male che ne deriva a una comunità.
Tornando a Scurati: ha una formazione essenzialmente letteraria, ma di tutto il resto non ha fatto esperienza conoscitiva sufficiente. Poco male… nessuno nasce “imparato”! Basta che qualcuno glielo dica se ne trova l’occasione. Insomma, Draghi rappresenta una visione del mondo, ed è questa che si deve giudicare. Non gli aspetti ragioneristici dell’economia che invece ha sempre una implicazione politica, nel senso antico-greco, comunitaria
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A parte il fatto che non vi e’ nulla ne’ di attuale ne’ di apocalittico (genere in cui Z. ama sguazzare) nella cortigianeria che e’ antica quanto l’uomo, il testo e la figura di Scurati sono ininfluenti nel dibattito, poteva trattarsi anche della pubblicita’ di formaggini non mandata in onda perche’ avevano la confezione di color rosso. E se vogliamo proprio andare indietro nel tempo: “In Europa, dopo una botta di inflazione, deindustrializzazione e pauperizzazione, è in arrivo qualche milionata di profughi ucraini, per di più spesso radicalizzati su posizioni di estrema destra .Preparate i sacchetti di sabbia alle finestre, ci aspetta un futuro bellissimo”. – L’85% dei profughi ucraini e’ formato da donne e bambini, Z. era in assoluta malafede come spesso gli e’ successo con Covid e vaccini. Chi e’ senza peccato….
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Mai letto nulla di Scurati, per quanto ne so io magari è anche un grande scrittore.
Ma uno scrittore (o pittore, o cantante ecc) non è detto che sia informato e lucido su politica e attualità.
In pratica scrivi un libro che vende molto (quindi con gli agganci giusti e sponsorizzato a dovere, perchè attualmente nel mercato editoriale se anche scrivi la divina commedia ma nessuno la promuove non vendi), fai i soldi, li investi in banca, e all’improvviso un draghi che difende la tua classe sociale (benestante plus) ti sembra la cosa migliore. E’ normale.
Tutti coloro che avevano un bel gruzzolo in banca da difendere hanno guardato a draghi come un salvatore dei patrimoni, e l’hanno amato e desiderato, senza sapere che in realtà lui difende i grandi patrimoni, mentre quelli medi li attacca e li Erode (in entrambi i sensi). Un errore che hanno fatto molti della classe media.
Ora poi, immagino, siccome qualcuno gli ha promosso i libri, si sente in dovere di attaccare la meloni per fare un favore ai suoi, di nuovo senza rendersi (forse) conto che i suoi e la meloni sono la stessa cosa.
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Chissà se durante il Fascismo Antonio Scurati sarebbe finito in carcere insieme ad Antonio Gramsci.
Chissà…
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Grande Zhok, neanche la voce narrante di Fantozzi e’ arrivata a questi picchi, povera Italia con questa intellighienza da “istituto luce”.
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