BINDI, ‘MELONI È COME BERLUSCONI, IL NO AL REFERENDUM PER SALVARE LA CARTA’

(ANSA) – “Una magistratura autonoma e indipendente da qualunque potere è una garanzia per i nostri diritti e le nostre libertà perché vigila sul rispetto della legge da parte di tutti, compresi i politici”.

Lo afferma, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, Rosy Bindi, ex ministra del Pd. “Sono le dichiarazioni di Meloni e di Nordio – aggiunge – che definiscono questa riforma un riequilibrio tra i poteri. Ma in Costituzione questo equilibrio è perfetto, quindi chi lo vuol toccare lo fa nell’interesse dell’esecutivo. Il Guardasigilli, infatti, dice che quando sarà al governo anche Schlein si avvantaggerà della riforma”.

“Questa riforma – prosegue Bindi – tende a rompere la comune cultura della giurisdizione separando le carriere, la formazione dei giudici e persino i Csm, trasformando i pubblici ministeri in una casta specializzata nell’accusa. Come cittadina ho tutto l’interesse che il pm non diventi un super poliziotto, non sia meno magistrato del giudice che emetterà la sentenza.

Si afferma di voler togliere potere ai pm, ma in realtà si dà loro un super potere che prima o poi verrà sottoposto a un altro controllo, che non può che essere quello politico o governativo. Tutto questo finisce per sollevare il potere della politica dal rispetto della legge.

È il capovolgimento del disegno della nostra Carta. Il loro intento è cambiare questa Costituzione che non hanno votato e ostacolato per quasi 80 anni. Questo è un punto di incontro con la battaglia che fu di Berlusconi. Solo che lui voleva cambiare la Carta per tutelare i propri interessi, questi perché hanno una visione opposta”.

Perché vogliono anticipare la data del referendum? “Confidano nel fatto che la stragrande maggioranza degli italiani non conosce il contenuto reale della riforma e vogliono impedirci di informare” va avanti l’esponente dem. È un referendum contro il governo? “No, è un referendum per la Costituzione. È Meloni che continua a ripetere che questa riforma è nel suo programma. C’è chi vorrebbe che fosse un referendum su Schlein” conclude Bindi.

PARODI, ‘VOGLIONO ALLENTARE I CONTROLLI SUL POTERE POLITICO, ACCUSE GRATUITE CONTRO ME’

(ANSA) – “Condividiamo da mesi le preoccupazioni dei colleghi della Corte dei Conti. Ed io penso che sta emergendo una verità, sotto la coltre degli slogan: in questo momento è in gioco il principio dell’equilibrio tra poteri dello Stato. E l’allentamento delle funzioni di controllo sul potere politico”.

Lo afferma, in un’intervista a La Repubblica, Cesare Parodi, presidente dell’Anm. Cosa la preoccupa, presidente? “Il grado di aggressività – aggiunge -, gli schizzi gratuiti. Credo che ciascuno dovrebbe essere libero di poter esporre i suoi argomenti senza subire accuse gratuite: e infatti il nostro no, fin dal primo momento, è stato spiegato e motivato. I cittadini hanno bisogno di capire per poter scegliere consapevolmente: qui parliamo del loro diritto alla giustizia e delle loro garanzie, non dei nostri ‘privilegi'”.

Alla domanda se anche lui è convinto che il sì porti avanti una battaglia contro le toghe, Parodi risponde: “Non parlo di tutti, naturalmente, ma il messaggio che passa è proprio quello: e invece insisterò sempre, anche negli incontri, sul fatto che dobbiamo riflettere sul danno che si fa alla Costituzione.

Chi chiede il sì – prosegue – vuole rafforzare il potere politico a danno di quello dei giudici che esercitano il controllo. Tutto il resto, dividere i pm dai giudici, è fuffa. Il Guardasigilli è stato molto sincero quando ha detto alla segretaria Schlein: questa riforma converrà anche a voi. Ha ragione: converrà a chiunque è al governo. E poi turba, confesso, una certa aggressività”.