TRUMP, ‘ZELENSKY DEVE ESSERE REALISTICO. QUANDO TERRANNO LE ELEZIONI?’

(ANSA) – WASHINGTON, 10 DIC – Zelensky “deve essere realistico”. Lo ha detto Donald Trump, rispondendo ai reporter durante una riunione con un gruppo di imprenditori. Il tycoon ha risollevato il problema del voto e della trasparenza, chiedendo “quando terranno delle elezioni?”. In Ucraina “c’è un enorme problema di corruzione”, ha aggiunto.
TRUMP, GLI USA NON VOGLIONO PERDERE IL LORO TEMPO CON L’UCRAINA
(ANSA) – WASHINGTON, 10 DIC – Gli Usa “non vogliono perdere il loro tempo” sull’Ucraina: lo ha detto Donald Trump rispondendo ai reporter durante una riunione con un gruppo di imprenditori.
TRUMP, CON I LEADER EUROPEI ABBIAMO DISCUSSO DELL’UCRAINA IN TERMINI FORTI
(ANSA) – WASHINGTON, 10 DIC – “Ne abbiamo discusso in termini piuttosto forti”: lo ha detto Donald Trump rispondendo ad una domanda dei reporter – durante una riunione con un gruppo di imprenditori – sulla telefonata con i leader europei riguardo all’Ucraina.
TRUMP, EUROPEI VOGLIONO UN INCONTRO CON NOI E ZELENSKY NEL FINE SETTIMANA
(ANSA) – WASHINGTON, 10 DIC – “Gli europei vogliono un incontro con noi e Zelensky nel fine settimana in Europa”, “prenderemo una decisione in base a ciò con cui torneranno”: lo ha detto Donald Trump rispondendo ai reporter durante una riunione con un gruppo di imprenditori.
KIEV HA INVIATO AGLI USA UN PIANO AGGIORNATO PER LA PACE
(ANSA-AFP) – KIEV, 10 DIC – L’Ucraina ha inviato a Washington un piano aggiornato per porre fine alla guerra con la Russia. Lo hanno riferito all’AFP due funzionari ucraini informati sulla questione. Kiev ha “già inviato” la bozza aggiornata agli Stati Uniti, ha detto un alto funzionario in merito al piano, senza fornire dettagli sul suo contenuto.
MOSCA, ‘TRUMP IN LINEA CON NOI, È L’UNICO A CAPIRE LA GUERRA’
(di Alberto Zanconato – ANSA) – MOSCA, 10 DIC – In attesa del contropiano euro-ucraino in 20 punti, nulla sembra far recedere la Russia dalle sue posizioni.
La base per le trattative in Ucraina rimangono le originarie proposte degli Usa, secondo Mosca, che ora interviene anche sull’intervista di Donald Trump a Politico – contenente tra l’altro pesanti attacchi a Kiev e ai leader europei – affermando che essa è “coerente” con la linea russa. Il capo della Casa Bianca, ha sottolineato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, è l’unico leader occidentale a mostrare di comprendere “le cause profonde” del conflitto.
Le autorità russe sono rimaste indifferenti anche alle ultime due mosse – la proposta di una tregua negli attacchi reciproci alle infrastrutture energetiche e la promessa di tenere elezioni entro i prossimi due o tre mesi – fatte dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Noi lavoriamo per la pace, non per una tregua”, ha risposto in merito al secondo punto Dmitry Peskov, il portavoce di Vladimir Putin, affermando che deve trattarsi di “una pace stabile, garantita, duratura”.
Quanto alle possibili elezioni in Ucraina, che secondo Zelensky potrebbero tenersi se gli alleati occidentali ne garantiranno la sicurezza, la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha paragonato la proposta a una scena da teatro delle marionette.
Zelensky, ha dichiarato Zakharova in un’intervista a Radio Sputnik, dice di volere “l’indipendenza” dell’Ucraina, ma “chiede che altri Paesi garantiscano la possibilità di tenere elezioni, e al contempo chiama queste elezioni ‘democratiche'”. Tutto ciò, secondo la portavoce della diplomazia russa, assomiglia al “teatro di Karabas-Barabas”. Cioè il tirannico capo di un teatro delle marionette in una favola di Alexei Tolstoy.
Peskov è tornato sull’intervista a Politico di Trump, per dire che, a suo avviso, il presidente Usa “ha toccato le cause profonde di questo conflitto in molti modi”. “Certamente – ha aggiunto il portavoce di Putin – per molti versi è una linea coerente con la nostra comprensione”. Una delle “cause profonde”, secondo Mosca, era la possibilità che l’Ucraina potesse entrare nella Nato.
Una prospettiva minacciosa in ottica russa, che l’intervento militare si è proposto di sventare. Anche Zakharova, commentando due giorni fa la nuova Strategia di sicurezza americana, aveva valutato come un aspetto positivo il fatto che “per la prima volta” gli Usa hanno “messo in dubbio le dinamiche eternamente aggressive ed espansioniste” della Nato.
Mentre, parlando oggi al Consiglio della Federazione (il Senato russo), il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, ha riconosciuto in Trump “l’unico leader occidentale il quale, subito dopo l’insediamento nel gennaio di quest’anno, ha iniziato a mostrare comprensione delle ragioni che hanno reso inevitabile la guerra in Ucraina”. E quindi, per i russi, anche la necessità che un accordo di pace “incluse garanzie che l’Ucraina non entrerà nella Nato”.
Ma sono gli europei, ha ribadito Lavrov, che continuano a cercare di “ostacolare” il processo di pace, illudendosi, nella loro “cecità politica senza speranza”, di poter sconfiggere la Russia. A questo punto il ministro ha richiamato le parole di Putin: “Non abbiamo piani – ha detto – per combattere contro l’Europa. Ma risponderemo ad ogni passo ostile, compreso lo schieramento di truppe europee in Ucraina e la confisca degli asset russi, e siamo già preparati a farlo”.
I fatti di questo articolo ricordano quel film con Alberto Sordi ambientato nella seconda guerra mondiale,in Cui il protagonista è allibito,essendo in uno stato confusionale, perché a dir suo i tedeschi si fossero alleati con gli americani . Però oggi per davvero gli americani si sono alleati con i russi e Zelenski sta al posto di Sordi.
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Sono preoccupato per la salute del guitto di Kiev, per così dire. Per molto meno, fior di presidenti Usa nonché senatori, per non dire di fantocci collocati opportunamente in cima a nazioni nell’orbe terracqueo, sono stati disinvoltamente eliminati dal Deep State americano quando hanno cominciato a divenire oggettivamente un intoppo al dispiegamento di progetti geostrategici dell’Impero. Trump non ha tempo da perdere con questo individuo che a un passo dal firmare l’accordo di pace nell’aprile del ’22, si era lasciato turlupinare da quell’ergenumeno del’inglese Johnson, in qualità di emissario di Biden, perché NON apponesse la firma all’auspicato accordo di pace praticamente già confezionato a Istanbul, sulla base del refrain “guerra fino alla vittoria!”, peraltro adottato entusiasticamente dal mainstream europoide in vena di assoluta sudditanza servile ai voleri di Wahshington. Per giunta con il concorso dei capi Azov che immagino discutessero sul da farsi con ZeZe con una pistola appoggiata sul tavolo.
Fatto è che una marea di giovani ragazzi di ambo le parti in conflitto si sono ritrovati a essere traghettati da Cheronte sulle torbide acque dello Stige in vista dei gironi infernali.
Qualcuno si incarichi, ben che vada, di aprire le finestre del villone di Forte dei Marmi per far prendere aria alle stanze e magari dare una rinfrescata con una mano di bianco alle pareti. La burina italiana sarebbe ben soddisfatta nel concedergli un esilio politico italiano, ben protetto da agguerrite guardie del corpo, un modo, per la statista della Sgarbatella, per non perdere del tutto visibilità geocentrica.
Finché c’è una speranza di salvarsi, il povero parvenu ucraino, che il destino lo ha voluto a capo di uno stato tra i più corrotti di Europa, ne approfitti e con la scusa di trovarsi a Roma chieda protezione alla premier. Altrimenti, temo, il suo futuro sarà pieno di oscuri presagi.
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10 e lode e standing ovation con 92 minuti di applausi
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Le stessa ora buia che sta vivendo l’ €uropa.
Un grande Gabriele Guzzi, economista, docente di storia economica all’Università di Cassino, saggista, poeta e collaboratore della rivista «La Fionda»
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Ottimo in base a cosa lo dici?
Ad esempio lo dici in base alla minkiata che racconta al minuto 4.32 dove una delle cose buone (poche) fatte dalla EU viene riproposta ribaltandola.
Facciamo così, se te la senti, riguardati quel passaggio, poi mi rispondi su cosa hai capito e SOPRATTUTTO su cosa c’è di vero.
Vero vuol dire numeri, dati, fonti ufficiali non opinioni anche autorevoli.
Di solito mi vanno bene anche le opinioni autorevoli, ma non su questi pixel dove non si fa o non si riesce a fare distinzione tra quelle autorevoli e quelle che piacciono.
Il discorso si ripete quando va la punto successivo, parlando dell’euro come del potere; ne parla in modo decisamente semplicistico.
Ho capito che si tratta di un euroscettico.
Racconta la favoletta dell’Italia penalizzata dall’euro.
L’Italia era penalizzata con la lira, lo è con l’euro, lo sarebbe col dollaro, con la rupia indiana e pure con la carta scarabocchiata dai bambini dell’asilo.
Ecco, forse l’unica moneta con cui l’Italia non sarebbe penalizzata è il peso argentino.
Ma come kazzo si fa a guardare ste porcate?
Spiegami almeno questo.
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Io non credo che sia stata colpa dell’ euro, qualsiasi altra moneta avrebbe sortito lo stesso effetto, il problema è stato che sotto la moneta unica non esisteva nulla e non è stato costruito politicamente/economicamente nulla di realmente unitario…..sistema fiscale, sociale, debito comune, possibilità di aiuti statali, europei, agli investimenti, risoluzione comune al problema immigrazione…..certamente andava risolto il debito pubblico di alcuni paesi forse utilizzando la BCE in modo migliore, come banca centrale di un’ Europa unita non solo dalla moneta……Premesso che non capisco nulla di economia, mi pare che abbiamo perso più di 30 anni in chiacchiere, con diversa tassazione fra i vari Paesi, delocalizzazioni in paesi a basso costo di manodopera, diversità salariale, gestione non unitaria dei flussi migratori, più una competizione interna che un’ unità di intenti ed obiettivi comuni politici! L’ Italia sarebbe stata penalizzata comunque, ma ritrovarsi in una UE che si auto penalizza non pare risolvere il problema né del singolo né dell’ insieme……Come se ne esce? Perché il casino e’ tale che pur risolvendo, forse, la questione ucraina, resta tutto il resto in auto colpevole ritardo …..cui si pensa di rispondere solo con il riarmo e l’ esercito/difesa comune? Altre soluzioni no?
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Uno può anche non capire l’economia e non è necessario conoscerla a fondo o almeno a livello universitario.
Però avere quel minimo di conoscenze rudimentali quel tanto che basta per non confondere i piani, sarebbe auspicabile e non mi riferisco solo a te ma a tutti.
Converrai sul fatto che manipolare un ignorante è molto più semplice che manipolare chi ha un minimo di conoscenza.
E su questo aspetto la politica TUTTA ci marcia di brutto.
Detto questo l’Italia è un paese in declino dall’inizio degli anni 90, la caduta del muro, la comparsa di mercati emergenti, internet sono stati solo degli acceleratori di questo percorso; non sono la causa.
Le ragioni sono tipicamente interne, culturali (raccomandazioni, mafia, evasione fiscale)
Fino a quando non si comprendono questi aspetti ci sarà sempre qualcuno che venderà patacche per tornaconto personale, lascerà i problemi strutturali intatti e gioco forza sarà costretto a trovare giustificazioni per il proprio fallimento.
Che queste giustificazioni si chiamino euro, riarmo, EU, o altro cambia poco.
L’ho scritto diverse volte, lo dico anche a te senza fare accademia: la moneta è NEUTRA
Se tu sei una con le mani bucate, che ti diano lo stipendio in euro, dollari, yen o quello che ti piace, sarai sempre e perennemente a secco; se sei una virtuosa si verificherà il contrario.
Quindi la colpa non è della moneta, ma di come tu la gestisci.
Nel passaggio dalla lira all’euro l’incapacità gestionale è mutata ma sempre incapacità è rimasta.
Prima si svalutava la lira, poi, con l’euro, hanno cominciato a svalutare i salari.
Ma adesso ti chiedo: per chi tira la carretta cosa cambia tra avere meno soldi e avere gli stessi soldi con cui giorno dopo giorno puoi acquistare sempre meno?
E arriviamo alla conclusione: prima di scrivere qualcosa è sempre meglio porsi delle domande, l’informazione anche quella che proviene dai giornalacci è ottima se la si considera un punto di partenza e non di arrivo.
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Può essere anche utile il seguente video.
https://www.youtube.com/embed/hkIYvUCLTDE
C’è anche una intervista scritta allo stesso Galloni ove spiega dettagliatamente la storia (nefasta per l’Italia) dell’adozione dell’euro.
Nino Galloni: “La deindustrializzazione italiana voluta da Francia e Germania” – IskraeIskrae
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Della ridicola proposta della presidentessa Meloni non parla più nessuno: articolo 5 della NATO esteso all’Ucraina.
Che figura di EMME. Ma chi la consiglia?? forse Tajani.
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la guerra continuerà finche ci sono ucraini da utilizzare, poi si vedrà, l’occidente per il momento ha ben altre priorità a breve termine, tipo il natale e il cenone di capodanno, poi a lungo termine l’epifania
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…insieme a pasqua pasquetta ferragosto e le lasagne di nonna i veri incrollabili valori occidentali…. disciamo….
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Amen
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