L’ultima frontiera dello scontro dopo quelli su Kiev e leadership. Così è finita la «pax schleiniana». Alla segretaria manca anche la spinta di Meloni per un duello «a due»

(di Roberto Gressi – corriere.it) – Ragazzi, che fatica. Prima per metterli tutti insieme, poi per tenerceli, tutti insieme. Quindi per andare alla carica alle Regionali, per convincerli che si può essere competitivi, e il girone d’andata ti va malino, quello di ritorno magari più che benino, ma no che ancora non basta. Hai voglia a spiegare che la candidata premier non puoi essere che tu, perché avrai più voti, o perché ci sarà un nome da mettere sulla scheda di una legge elettorale riformata, oppure perché, alla fine, sarai sempre tu a vincere le primarie.
Macché, ci si mette pure Giorgia Meloni, che pareva la tua alleata migliore nello spingere perché il duello potrà essere solo tra voi due, le gemelle diverse e implacabili della politica italiana, e ora invece ti invita ad Atreju, ma insieme a Giuseppe Conte, perché non è lei, la premier, a decidere chi è il leader dell’opposizione. E figuriamoci se l’avvocato del popolo se la fa scappare l’occasione, sostenuto da Rocco Casalino, che ha da tempo messo nel cassetto l’uno vale uno e rilancia Giuseppe nel nome del curriculum e della competenza. E poi ancora il tuo partito, dove l’area riformista, e non solo, pensa che non puoi vincere, perché sei troppo estremista, e anche se vincessi non sarebbe un bene, perché sei troppo estremista. E fin qui passi, perché Elly Schlein non è una che si mette paura facilmente, e dei giochi di Palazzo se ne fa un baffo, convinta com’è che tra i suoi oppositori le chiacchiere sono tante, ma i voti pochini. Ma, come al solito, c’è dell’altro, più denso e più insidioso, irto dei temi della politica, estera e interna.
Le divisioni
Può darsi che ci sia pure la voglia di dare un calcio sulle ginocchia della segretaria, da parte di Graziano Delrio, ma resta il fatto che il suo disegno di legge contro l’antisemitismo ha scoperchiato, per lo meno, un bel po’ di ambiguità. Gad Lerner lo mette in guardia: «Ma non ti rendi conto che la legge speciale a tutela di noi ebrei, pur con le migliori intenzioni, finirà solo per fomentare il pregiudizio antisemita e metterci ancor più nel mirino?».
E fin qui, come si usa dire, il dibattito è aperto. Quel post su Facebook però ha ottenuto una valanga di commenti, spesso di apprezzamento peloso. Uno sugli altri: «Condivido tutto, ma è da evidenziare che l’odio per gli ebrei lo sta fomentando il governo nazista di Israele. Fino a due anni fa c’erano solo pochi folli nostalgici del nazismo, oggi a odiare gli ebrei ci sono milioni di persone». Siamo al non giustifico ma li capisco? È così difficile dire una parola chiara su Benjamin Netanyahu, sull’ignobile pogrom del 7 ottobre e sulle orribili stragi di Gaza? Il merito si perde, e nella bocciatura del progetto di Delrio, sul quale magari si poteva ragionare, prevale il desiderio, quasi l’obbligo, di non avere nessun nemico a sinistra, a partire ovviamente dalla Cgil di Maurizio Landini, che in caso di primarie può essere ben più che l’ago della bilancia. E le ambiguità dopo le parole di Francesca Albanese, seguite all’aggressione alla redazione della Stampa, sembrano stare sullo stesso campo di gioco. È proprio a partire da un tema che brucia, come quello dell’antisemitismo, che pare fibrillare la pax schleiniana, faticosamente costruita in un partito storicamente rissoso e con alleati tradizionalmente riottosi.
Tra Ucraina ed Europa
Un discorso simile vale per gli altri temi, a iniziare dall’Ucraina, dove le divisioni nel centrosinistra sono lampanti. Sono eclatanti anche le spaccature nel centrodestra, con Matteo Salvini che è tornato a pieno titolo a difendere le ragioni di Mosca, però lì c’è un governo che alla fine prende delle decisioni, magari con minor vigore di una volta, ma con il leader della Lega costretto a votarle. Che poi la posizione da prendere sul conflitto si porti dietro il giudizio da dare sull’azione dell’Europa è scontato, e anche lì i contrasti non mancano.
Il nome del premier
In zona Nazareno c’è anche da aggiustare il tiro sul referendum sulla Giustizia, e non solo perché una buona fetta di riformisti non lo giudica quel progetto come il male dei mali. Si era partiti con un’idea di campagna da bianco e nero: è l’anticamera del fascismo, vogliono mettere in crisi le istituzioni come primo passo per fare ben altro. Pare che siano stati gli stessi magistrati, contrarissimi alla riforma, a dire che no, la strada da seguire non era quella dell’apocalisse. E allora ecco la frenata, ma senza piano B, con il risultato che del referendum ormai parla più il centrodestra del centrosinistra.
Pure sulla legge elettorale c’è una gran confusione: il centrodestra vuole metterci mano, per evitare il rischio pareggio, soprattutto al Senato, con il conseguente timore di instabilità e governi tecnici. Guai soprattutto loro, verrebbe da dire, ma nel Pd tanti giurano che Schlein mai lo direbbe ad alta voce, ma una riforma che preveda il nome del candidato premier sulla scheda le piacerebbe parecchio. Altro motivo di divisione, con quelli di Atreju che si danno alla goliardia. Ieri hanno mostrato un cartellone con i volti di Conte e Schlein: «Scusate se vi abbiamo fatto litigare».
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Vai con lo zolfanello!!!
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Non sarebbe il caso di porre fine all’ ‘anomalia’ PD con una separazione consensuale? Una separazione amichevole è di gran lunga preferibile a un matrimonio malriuscito.
Il PD andrebbe sciolto e rifondato, ma perché ciò avvenga c’è bisogno di un segretario forte e risoluto.
Rosy Bindi: ‘Il Pd deve essere sciolto’ https://www.la7.it/tagada/video/rosy-bindi-il-pd-deve-essere-sciolto-11-05-2018-241434
Orfini: “Sciogliamo il Pd e rifondiamolo” https://www.repubblica.it/politica/2018/09/15/news/orfini_sciogliamo_il_pd_e_rifondiamolo_-206550231/
Rosy Bindi: “Il Pd si sciolga, è accanimento terapeutico” https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2022/09/30/rosy-bindi-il-pd-si-sciolga-e-accanimento-terapeutico-letta-tutto-in-discussione-anche-nome-e-simbolo-la-diretta/6822992/
Bertinotti: “Il Pd andrebbe sciolto per ricostruire una nuova sinistra” https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/02/11/news/pd_bertinotti_andrebbe_sciolto_per_ricostruire_una_nuova_sinistra-387492463/
Europee, Bindi: “Schlein? Non a caso parlavo di scioglimento” https://www.youtube.com/watch?v=iQZD7uZG8JI
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SI, scioglierlo nell’acido
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Basterebbe che la polveriera si comportasse come tale….che fanno alla fine le polveriere? Esplodono in polvere….non di stelle, qui si tratta di altra materia…
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Ciao Adriano!
Ti rispondo al commento dell’altro giorno riguardo alla rivista sulle leggi razziali.
Non credo di aver commesso alcun errore storico:
Tu ti riferisci alla circolazione della cultura prima dell’avvento del regime e su quello hai ragione.
Però le leggi razziali sono del 38, emanate da un regime che ormai aveva già lavato il cervello degli Italiani da più di 15 anni.
Sicuramente ci saranno state tipografie clandestine è ovvio, ma è già tanto se riuscivano a stampare qualche volantino da distribuire ad amici e conoscenti.
Anche perchè sarebbe stato abbastanza inutile stampare libri che comunque non si potevano assolutamente vendere nelle librerie.
Ps.
Chiedo scusa a tutti per il fuoritema ma i commenti a quell’articolo erano già chiusi.
Ps2
😭😭😭
Quand’ è che torna MT su Infosannio ???????
Mi manca già…..😔
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Caro Silvio, forse tra le risposte, dopo ore e giorni, a volte si perde il nocciolo del contendere.
Io mi riferivo al fatto che le idee, anche le più abbiette, hanno bisogno di un supporto per essere divulgate, non basta la pubblicità se non c’è il prodotto. Per cui, anche ora, c’è bisogno dello scritto, la pubblicità serve a far leggere lo scritto. Ho fatto un esempio di una rivista che è stata diffusissima fino al ’43, e come facevano i nostri bisnonni e nonni ad informarsi nei primi 25 anni del ‘900, quando l’analfabetismo era una piaga.
Se vuoi leggere MT senza aspettare INFOSANNIO, puoi sempre abbonarti al quotidiano, l’offerta molto vantaggiosa scade oggi.
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Mi hai rubato la battuta… che poi a pensarci bene non è neanche una battuta ma una semplice verità.
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😂🤣😂
Grande Mathias!!!!
“il pd andrebbe sciolto e rifondato”
Sono sostanzialmente d’accordo con te ma rilancio:
Il pd andrebbe sciolto e MAI PIÙ rifondato.
Se il posto del pd venisse preso da un PCI di berlingueriana memoria allora ok……
Ma da Occhetto ( compreso) in avanti il partito si è ritrovato ad essere composto unicamente da buoni a nulla o malandrino, quindi l’unica speranza sarebbe qualcuno tipo Rizzo.
Il problema è che Rizzo è solo e se ogni tanto le spara grosse è per ottenere visibilità da una parte e perchè in cuor suo sa benissimo che difficilmente diventerà premier ( non è mai nemmeno stato eletto negli ultimi 15 anni) e quindi può annunciare programmi miracolosi di ogni tipo, promettendo cose che sicuramente non sarà costretto a mantenere una volta eletto.
No no…..
Purtroppo la situazione opposizioni è davvero infelice.
A parte Conte ( che non ha abbastanza voti) non esiste alcun nome o partito abbastanza papabile da far sperare in un cambiamento.
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E magari Conte e Schlein litigassero solo per Atreju, fortunatamente litigano su tutti i punti trattati dall’ articolo, tematiche dove Gioggia ed Elly sembrano separate alla nascita….almeno da votazioni al parlamento europeo ed al sostegno della sciagurata maggioranza con annessa presidente Von der Bomba! Se la differenza fra la premier attuale e quella futura deve essere il colore dei capelli, dubito che gli astenuti saranno attratti dalla capigliatura, soprattutto dopo la rasatura cui sono stati e verranno sottoposti in futuro se non cambia la politica europea, devastata da messa in piega Von der Bomba ….a lacca e phon hanno già dato! E che lacca, direi esplosiva , che i riccioli al nucleare ti vengono anche senza bigodini, basta usare le pallottole od aspettare il bum!
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