Il presidente del CPAC: “È casa sua e non possiamo presentarci senza il suo consenso, con la partecipazione fisica della presidente del Consiglio sul palco”

(Paolo Mastrolilli – repubblica.it) – WASHINGTON – «La prossima conferenza all’estero vorremmo organizzarla in Italia, magari già l’anno prossimo. Per riuscirci però abbiamo bisogno di due cose: l’appoggio convinto della premier Giorgia Meloni, e i finanziamenti».
Matt Schlapp si aggira per i corridoi del Kennedy Center, dove è venuto per assistere al sorteggio dei Mondiali di calcio, ma uno come lui è sempre impegnato a fare networking. È il presidente della Conservative Political Action Conference, lobby conservatrice e trumpiana più potente degli Stati Uniti. Ogni anno organizza una grande conferenza dove il capo della Casa Bianca è sempre l’ospite d’onore, più tutti i leader del movimento Maga. Nel 2026 la terrà a Dallas in marzo, ma intanto già guarda al futuro, compresa l’idea suggerita dallo stesso Trump di ospitare questo appuntamento annuale nella sua nuova ballroom alla Casa Bianca, appena saranno completati i lavori in corso. Giorgia Meloni ha partecipato a questo evento in varie occasioni, prima di diventare premier, quando si stava accreditando nel mondo conservatore americano, con cui ormai ha stabilito un rapporto assai più solido del leader leghista Salvini.

Cpac organizza le sue conferenze anche all’estero, per promuovere ovunque l’agenda sovranista, in linea con la nuova Strategia per la sicurezza nazionale appena pubblicata dall’amministrazione Trump, che attacca duramente l’Europa e lascia capire come l’obiettivo di fondo sia demolire l’Unione basata a Bruxelles. L’ultimo evento internazionale è in Argentina, dove il presidente Milei è stato appena salvato dalla bancarotta grazie ad un prestito americano da 20 miliardi di dollari. In Europa finora la sede preferita è stata Budapest, per ovvie affinità elettive col premier Viktor Orbán, anche lui da sempre spina nel fianco della Ue. Schlapp però sogna il nostro Paese perché rappresenterebbe un salto di qualità nella conquista del continente.
Volete andare in Italia subito, magari il prossimo anno?
«Certo, ci stiamo ragionando da tempo. Chi non vuole andare in Italia, qualunque sia il motivo? È un Paese meraviglioso, con una grande storia».
Quando?
«Appena possibile. Per farlo però si devono creare le condizioni giuste».
Quali sono?
«La prima, indispensabile, è il sostegno della premier Meloni. Ovviamente è casa sua e non possiamo presentarci senza il suo consenso. Oltre alla partecipazione fisica della presidente del Consiglio alla conferenza, però, avremmo bisogno anche del suo convinto appoggio politico per quello che intendiamo fare sul palco, per l’agenda. Questa è la prima condizione irrinunciabile, a cui stiamo lavorando da tempo».
E la seconda?
«I finanziamenti. Le nostre conferenze sono costose e abbiamo bisogno di aiuto. Negli Stati Uniti per le aziende private è abbastanza usuale sponsorizzare simili eventi, ma in Italia no, le compagnie tendono a restare fuori dalla politica».
Così però mette Meloni in imbarazzo, perché se dice no fa uno sgarbo a voi, ma se dice sì rischia di farlo a Bruxelles.
«Il suo sostegno politico è imprescindibile».
hahahahha….l’appoggio convinto della premier Giorgia Meloni, e i finanziamenti».
Ma cerrrtoooo… ci mancasse… una promessa però il “bacetto e la foto”…. poi tutta propaganda per la Destra che fa tanto bene.
Gioggia mica ti fai mancare l’occasione ..poi per i soldi…non mancano …si trovano… basta stringere la cinghia ai più deboli …che non protestano.
Saremo contenti tutti fuorchè questi ultimi che hanno da tirare avanti la carretta e sperare nella Caritas.
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Ehi Cpac(chione) ti do una dritta: Il permesso invece che alla Melo chiedilo alla Mala. E non ti dimenticare di invocare la parentela.
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Ma un sussulto di dignità un bel calcio nei bassifondi a queste me®de a stelle e strisce dai capelli color carota 🤔
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