Il leader M5s replica al governatore Schifani che in aula ha definito deplorevole il suo recente intervento alla Cala

(di Giusi Spica – repubblica.it) – «Schifani mi attacca? Si tenga stretto Cuffaro». Il leader nazionale di M5s replica a distanza al governatore che lo ha chiamato in causa nel suo intervento all’Ars. E attacca la premier Giorgia Meloni «che non può fare finta di nulla» di fronte alle inchieste per corruzione che stanno scuotendo le forze di centrodestra al governo nell’Isola, Fratelli d’Italia incluso.
Conte, il governatore Schifani ha definito deplorevole il suo recente discorso davanti al murale di Falcone e Borsellino a Palermo. Cosa replica?
«Mi tengo stretti i cittadini e i valori che sono sfilati sotto quel murale, i valori per cui ci battiamo ogni santo giorno. Lui può tenersi stretti le foto e gli abbracci con Cuffaro».
A proposito di Cuffaro, le carte dell’inchiesta descrivono un “sistema” per controllare appalti e concorsi. È stato un errore riaprire le porte della politica a un ex governatore già condannato per favoreggiamento?
«Ognuno ha i suoi riferimenti, il M5S ha portato in politica campioni dell’antimafia come Antoci, Scarpinato, De Raho. Quando si vuole raggiungere il potere con tutti i mezzi possibili pur di prendere voti e clientele, calpestando non solo la legalità e l’etica pubblica ma la stessa dignità dei siciliani, i risultati sono questi: una Regione in cui si truccano gli appalti in sanità mentre si muore di tumore dopo aver aspettato per 8 mesi un esame istologico. Serve un moto di orgoglio dal basso per ribaltare questa idea di politica».
Quella su Cuffaro è solo l’ultima inchiesta sul centrodestra siciliano. Cosa si aspetta dal governo nazionale?
«Meloni ha detto più volte di essere in politica da decenni per Borsellino, per quel che ha rappresentato. La riporto alla dura realtà: tutti i partiti di maggioranza che sostengono Meloni proprio nella Sicilia di Borsellino e Falcone sono travolti da scandali per corruzione, truffa e altre pesanti accuse, a partire dal presidente dell’Assemblea regionale e dall’assessora al Turismo, entrambi di Fratelli d’Italia. Oggi assistiamo al fallimento totale della vecchia e nuova classe politica e dirigente della destra siciliana. Meloni non può far finta di nulla e far credere che tutto questo non la riguardi in quanto leader di FdI».
M5S, con le forze di opposizione, ha promosso la mozione di sfiducia al presidente della Regione poi bocciata all’Ars. Ci sono i margini per il prosieguo della legislatura?
«Assolutamente no. Qui siamo alla restaurazione della peggiore politica: appalti truccati in sanità, arresti, rinvii a giudizio e, ciliegina sulla torta, anche il rafforzamento della tutela della casta. Noi abbiamo lottato per anni per tagliare i vitalizi e ridurre il numero dei parlamentari, i costi e i privilegi della politica e adesso la loro unica premura è di ampliare il numero dei deputati regionali blindando la maggioranza».
Sulla mozione l’opposizione ha dimostrato compattezza. Lo sarà anche alle Regionali?
«Come opposizione abbiamo già condiviso diverse battaglie contro la destra: oltre alla mozione di sfiducia al governo regionale, a giugno abbiamo fatto una manifestazione unitaria sulla sanità e siamo insieme anche nella battaglia contro il Ponte sullo Stretto. Il M5S è promotore di un progetto alternativo per la Regione che per noi dovrà passare dall’ascolto dei cittadini».
Schifani accusa l’opposizione di non avere proposte alternative e di essere il partito del no (al Ponte, ai termovalorizzatori)…
«Noi le proposte alternative le abbiamo sempre fatte, anche se Schifani ha fatto sempre orecchie da mercante. Metta la politica fuori dalla sanità, come chiediamo da sempre, visto che i giochi di palazzo la stanno distruggendo. Accolga le nostre proposte per famiglie e imprese in difficoltà. E usiamo i fondi che vogliono mettere sul fallimentare progetto del Ponte sullo stretto per le infrastrutture che servono davvero, come strade, ferrovie, impianti idrici».
Ha ragione Calenda: la Sicilia va commissariata?
«Per noi la parola deve tornare ai cittadini siciliani».
Come si affronta la questione morale?
«Mettendo al primo posto sempre l’interesse dei cittadini e delle istituzioni, come fa il M5S. I partiti che esprimono rappresentanti nelle istituzioni non possono agire come gruppi di potere che piazzano i loro amici pur di alimentare un sistema clientelare basato sullo scambio di favori. Servono regole interne rigide, rigorose. Se al loro interno emergono casi di possibile illegalità, ma anche solo comportamenti contrari all’etica pubblica, bisogna fare pulizia, pretendere trasparenza e assunzione di responsabilità verso i cittadini».
aivoglia a parlare di morale giustizia rettitudine bene del cittadino tanto se rivanno a votare vince sempre il partito dei mariuoli perché la gente li vota.Purtroppo sono terre abbandonate da Dio e chi ha un po’ di sale in zucca se ne scappa via.🤔
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Schifani, come Salvini e Casini è un altro di quelli che ha stretto le mani più disgustose senza mai passare guai per questo. Riuscì persino a far condannare MT per diffamazione.
L’unica cosa buona di lui è l’imitazione di Neri Marcoré.
Ma ve lo ricordate quando faceva il portavoce di Berlusconi nel 2001-2006?
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