Ponte Messina: Schlein al corteo, ‘Sono qui per dire al Governo di fermarsi, progetto dannoso’

(Di Ettore Ravenna – affaritaliani.it) – “Da qui, dalla manifestazione di Messina contro il Ponte sullo Stretto per dire al Governo di fermarsi, per dire di fermarsi su un progetto che il Partito democratico ritiene sbagliato e dannoso, sia dal punto di vista economico, che da quello ambientale che da quello sociale”. Lo ha detto la leader del Pd Elly Schlein arrivando al corteo ‘No Ponte’ a Messina dove stanno sfilando migliaia di persone per dire no al Ponte. “Le motivazioni della Corte dei conti hanno parlato chiaramente di una violazione delle direttive europee, sia quelle ambientali, come la direttiva Habitat, sia della direttiva sugli appalti per l’esclusione dell’autorità di regolazione dei trasporti, violazioni molto gravi- prosegue Schlein – Si legge in quelle motivazioni che mancavano gli elementi di motivazione sulla salute e sulla sicurezza e che, quindi, andava anche preventivamente raccolto il parere della Commissione europea”. “Non è stato fatto- aggiunge Schlein – E’ stata fatta una modifica sostanziale dell’appalto, senza rifare la gara. Non ci sono i dati completi per capire se c’è stato un superamento della soglia dell’aumento dei costi di oltre il 50%. Tutte cose che stanno nell’motivazioni della Corte e che devono portare il governo di Giorgia Meloni a fermarsi su questo progetto dannoso e sbagliato. E siamo qui per sostenere questa mobilitazione delle cittadine e i cittadini che su questo progetto hanno sempre fatto sentire la loro voce. Siamo al loro fianco”.
Ponte Stretto: Salvini, no nuova gara,avvio cantieri nel 2026
“La gara c’è stata, è stata fatta, ma ovviamente i costi dei materiali, dell’acciaio, del cemento, dell’energia non sono i costi di 10 anni fa. Questo non perché è cambiato il progetto, ma perché è cambiato il mondo. Non è cambiato strutturalmente il progetto, che anzi migliora e migliorerà ulteriormente. Sono cambiati i costi dei materiali dell’energia delle materie prime. Rifare un’altra gara significa dire di no al Ponte. Il mio obiettivo è aprire i cantieri nel 2026”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo in videocollegamento all’incontro “Connessioni Mediterranee: nuovo bilancio Ue, politiche di coesione, Pnrr e fondi per il Sud”. “Continueremo il confronto con le istituzioni europee per rispondere alle obiezioni e per sistemare gli atti. Sono convinto che riusciremo dopo 160 anni dal ragionamento sul primo progetto del Ponte ad aprire questi cantieri”, ha spiegato il ministro.
Ponte Messina: Salvini, ‘opera difesa? No a furbate, servirà a tutti’
‘Supereremo perplessità C.Conti e partiremo nel 2026’ Il Ponte sullo Stretto come opera per la difesa? “Non dobbiamo trovare sotterfugi o furbate, il Ponte servirà a tutti, è chiaro che servirà anche come strumento di maggior velocità alla difesa, ai vigili del fuoco, ai mezzi militari, ma il ponte serve ai siciliani, agli avvocati, ai medici, agli studenti, ai turisti, agli agricoltori, quindi io sono convinto che supereremo le perplessità che la Corte di Conti ci ha sottolineato e invece di partire come avrei desiderato entro novembre-dicembre di quest’anno coi cantieri, vorrà dire che partiremo nel 2026”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, in video-collegamento con l’evento “Connessioni Mediterranee: nuovo bilancio Ue, politiche di coesione, Pnrr e fondi per il Sud”
Ponte Messina: Salvini, ‘lunedì riunione tecnica con ministeri a P. Chigi’
“Che il Ponte sia un’opera strategica è stato riconosciuto da tutti e la stessa Europa da decenni inserisce il Ponte sullo Stretto nei corridoi strategici chiesti dall’Europa”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando del progetto del Ponte sullo Stretto in video-collegamento con l’evento “Connessioni Mediterranee: nuovo bilancio Ue, politiche di coesione, Pnrr e fondi per il Sud”. “Lunedì ci sarà una riunione tecnica con tutti i ministeri a Palazzo Chigi, io sto incontrando anche docenti universitari e giuristi di primo livello che per passione, gratuitamente, stanno dando il loro contributo per proseguire col cammino”, ha aggiunto.
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Giusto per spiegare meglio la situazione:
La Corte dei Conti ha bocciato l’opera per i seguenti motivi
Violazione della direttiva europea per la tutela degli habitat naturali (art. 6 della direttiva 92/43/CE): l’istruttoria ambientale (la cosiddetta “IROPI” Imperative Reasons of Overriding Public Interest) è giudicata insufficiente nel senso che non è stata presentata un’analisi ambientale approfondita e aggiornata che mostri in modo chiaro i rischi e l’impatto sull’habitat; non è dimostrata con rigore tecnico-scientifico la mancanza di alternative meno impattanti al progetto.
Le motivazioni addotte nella delibera IROPI risultano generiche, assertive, senza basi oggettive comprovate: non contengono dati, stime o comparazioni che giustifichino la deroga ( mi sa che Salvini bazzica Infosannio); mancano attestazioni, verifiche o pareri indipendenti che diano concretezza alla decisione di derogare ai vincoli ambientali.
Irregolarità negli appalti e nelle modifiche contrattuali
Il progetto attuale è profondamente diverso da quello originario (costi, specifiche, soggetti coinvolti).
Le modifiche introdotte sono considerate variazioni sostanziali che avrebbero richiesto una nuova gara. quindi violazioni della Direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici.
Insufficienze del piano economico-finanziario
Manca il parere obbligatorio dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) sul piano tariffario.
Non sono presentati elementi che dimostrino la sostenibilità economica dell’opera da 13,5 miliardi di euro.
Il modello finanziario è giudicato incompleto e non credibile.
Poi c’è il ruolo dell’opposizione (quella vera) dei burocrati del ministero.
Carenze gravi nella documentazione
Impossibile ricostruire con certezza l’evoluzione del progetto: documentazione non idonea a legittimare l’iter.
Atti forniti in versioni discordanti o incomplete.
Mancano delibere essenziali della società concessionaria o non sono coerenti tra loro.
Motivazioni della delibera CIPESS insufficienti
Le motivazioni presentate sono valutate generiche, assertive e prive di fondamento tecnico.
La Corte definisce la delibera “eccessivamente sintetica e non istruita”, priva di analisi comparativa e tecnica.
Incoerenze nel quadro normativo e nella governance del progetto
Non risultano chiariti i passaggi decisionali tra governo, CIPESS, società Stretto di Messina e ministeri competenti.
Incertezze sulla copertura finanziaria futura e sulla ripartizione delle responsabilità.
Mi viene il dubbio che alla Corte dei Conti abbiano presentato solo il curriculum di Salvini.
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Per dirlo alla Lino Banfi cioè papele palele dando al sor Papete la gestione del ministero dei trasporti la presidenta del consiglio se lo è praticamente in©hiappetteto🤔
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Le leggi sono per i fessi.
Questo è quello del NO alla maria Joana che sennò guidi male e ti schianti peggio.
Del nuovo codice della strada che fa mega-multe che manca solo la fucilazione sul posto.
Assurdo proprio come se ne freghino delle leggi quando gli danno contro. Incluse quelle dellea fisica.
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