(di Lorenzo Giarelli – ilfattoquotidiano.it) – Anche solo immaginare un qualsiasi ruolo politico in Lombardia per Roberto Formigoni, dopo una condanna a 5 anni e 10 mesi per corruzione, suona come provocazione. O almeno dovrebbe. Ma con l’aria che tira nel centrodestra (capace di riesumare Totò Cuffaro) è meglio prendere sul serio la nota di Forza Italia di ieri, con cui il coordinatore lombardo Alessandro Sorte lancia il nome del Celeste come futuro (ri)candidato alla presidenza della Regione, quando nel 2028 finirà il mandato di Attilio Fontana: “Sono convinto che non sarebbe il candidato di Forza Italia – ha spiegato Sorte –, ma sarebbe un ottimo candidato del centrodestra. Ha vinto quattro volte su quattro contro il centrosinistra, perché no, ci può essere anche una quinta”.

L’ipotesi è piuttosto peregrina per una serie di ragioni, ma ha l’obiettivo comunque di rilanciare Formigoni come soggetto del dibattito politico regionale. Da ormai un anno l’ex presidente partecipa a dibattiti ed eventi di Forza Italia, sempre senza nascondere la possibilità di una propria futura candidatura a qualche ruolo elettivo: “Credo che tutti i lombardi – ha teorizzato Sorte – concordino sul fatto che Formigoni è stato un grande governatore e quindi penso che sia una persona che possa portare un equilibrio e una condivisione da parte di tutti”.

Forza Italia, in forte crescita in Regione, si infila così tra i due litiganti, ovvero Lega e FdI. Concedendo a Matteo Salvini il Veneto, Giorgia Meloni ha ipotecato per il proprio partito il dopo Fontana anche se Massimiliano Romeo, leader dei leghisti lombardi, non ne vuole proprio sapere. Gli scontri di questi giorni intorno alla mozione che ha sfiduciato la sottosegretaria meloniana Federica Picchi (grazie al voto segreto e ai franchi tiratori) hanno fatto il resto.

Il ritorno di Formigoni, anche solo per evocazione, è tuttavia una palla alzata alle opposizioni. Dal Pd Pierfrancesco Majorino denuncia una Regione “allo sbando”: “Mentre crescono le liste d’attesa la destra litiga sulle poltrone, difende una No Vax nonostante la sfiducia (la sottosegretaria Picchi, ancora al suo posto, ndr) e immagina pure di candidare Formigoni. Incredibile”. Il capogruppo 5Stelle Nicola Di Marco parte dallo scivolone su Picchi: “È bastato davvero poco per vedere sgretolarsi gli equilibri interni alla maggioranza, ma questo non è motivo sufficiente per insultare l’operosità dei cittadini. Tornare a proporre Formigoni è un’offesa ai lombardi che lavorano”.