La paura che l’ex vicecapogruppo di FdI alla Camera, che è uscito dal partito sbattendo la porta, possa fare il giro dei talk show per raccontare la sua versione

Manlio Messina

(Al. Vin. – editorialedomani.it) – Questo articolo fa parte di “Razza Poltrona”, la rubrica di Domani, a cura di Stefano Iannaccone, che svela i retroscena del palazzo e racconta gli angoli nascosti del potere

È trascorsa una settimana in cui Messina ha preoccupato molto Fratelli d’Italia. E non solo per il ponte sullo Stretto, stoppato dai rilievi della Corte dei Conti. Quello è il minimo. Ad agitare ancora di più i meloniani è Manlio Messina, ex assessore al Turismo della regione Sicilia e soprattutto ex vice capogruppo di FdI alla Camera, che è uscito dal partito, sbattendo la porta – lo scorso agosto – per incomprensioni con i dirigenti siciliani e per la mancata tutela dei big nazionali.

Messina è deluso e amareggiato per il trattamento che gli è stato riservato. Lo ha scritto anche sui profili social. In privato ripete di essere stato abbandonato, senza un reale motivo nonostante la sua professione di lealtà. «Manlio ha anche ragione per come è stato trattato», ammettono fonti vicine ai vertici di FdI. Solo che in un partito come quello di Giorgia Meloni nessuno si sogno di uscire allo scoperto in pubblico. Fatto sta che dopo settimane di silenzio, il deputato (ora iscritto al gruppo Misto) è apparso a Montecitorio molto pimpante e attivo, lungo il Transatlantico: è stato accolto calorosamente, almeno in apparenza, anche dagli ex colleghi di partito, tra cui il ministro del Pnrr, Tommaso Foti, passato in Transatlantico per alcuni impegni parlamentari.

L’allarme rosso è scattato quando si è saputo che Messina aveva già parlato con Report. Gli obiettivi degli attacchi erano Giovanni Luca Cannata, deputato siciliano diventato suo avversario, e Luca Sbardella, deputato anche lui e inviato dal partito come commissario in Sicilia. Messina, nel giorno in cui ha annunciato l’uscita dal gruppo meloniano, ha litigato pubblicamente con Sbardella.

Dentro FdI stanno cercando di capire se Messina è intenzionato a fare il giro dei talk show “nemici”, su La7, a raccontare i suoi malumori, a fornire la sua versione. Fino a che parla di questioni siciliane, il problema viene considerato relativo. La questione che inquieta FdI è se dovesse iniziare a prendere di mira i big nazionali. Messina è stato sempre un fedelissimo di Francesco Lollobrigida. Tra i due i contatti erano quotidiani e Messina si è sempre speso politicamente per l’attuale ministro dell’Agricoltura. Potrebbe diffondere veleni, secondo il pensiero che va per la maggiore in via della Scrofa.

Scenario che vogliono scongiurare, e per questo hanno avviato una moral suasion attraverso i pontieri. «Aveva un canale diretto con Giorgia (Meloni, ndr). Qua non stiamo parlando di Pozzolo…», ammette una fonte di FdI, tracciando una differenza di peso politico con il parlamentare protagonista dell’ormai noto “sparo di Capodanno”.