Domani la prima puntata del programma di Ranucci. L’Usigrai contro la multa al programma: “La privacy non blocchi l’informazione”

Sigfrido Ranucci

(di Gabriella Cerami e Antonio Fraschilla – repubblica.it) – ROMA – La nuova stagione di Report inizia domani sera, mettendo sul piatto argomenti che non saranno graditi dalle parti di Palazzo Chigi e Fratelli d’Italia.

Un’inchiesta riguarderà l’attacco della premier Giorgia Meloni al manifesto di Ventotene avvenuto poco dopo la manifestazione in piazza del Popolo, a difesa dell’Europa, chiamata da Michele Serra. Con un servizio di Giorgio Mottola, la trasmissione di Rai Tre ricostruisce che Meloni, nel criticare in Parlamento il testo fondativo dell’Europa, avrebbe utilizzato «le stesse frasi riportate nel report The great reset», pubblicato da due fondazioni legate alla destra ungherese e a quella polacca, a loro volta molto vicine a una fondazione americana ultra conservatrice. Queste realtà fanno della dissoluzione dell’Unione uno dei loro cavalli di battaglia.

Dunque, secondo Report, ci sono associazioni americane che hanno incrementato finanziamenti per la propaganda anti Unione nei paesi europei, arrivando a investire 100 milioni di euro negli ultimi anni. Nell’inchiesta salta fuori anche la promozione fatta a post di Salvini e della Lega da parte di personaggi americani legati all’attivista Charlie Kirk, attraverso diversi account falsi poi cancellati dai social. Perché l’entourage di Kirk promuoveva post pubblicati da un partito che fa parte del governo di un paese europeo importante come l’Italia, si chiede la trasmissione condotta di Sigfrido Ranucci?

Un’altra inchiesta, a cura di Andrea Tornago, mette nel mirino il ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida. Al centro del servizio, il finanziamento dato dal dicastero per 120 mila euro a una società con 100 euro di capitale sociale per attività di promozione ed eventi legati alla sagra del fungo porcino a Lariano. A dire al ministero quale società finanziare per la sagra sarebbe stata l’omonima “associazione del fungo porcino” che al suo interno avrebbe esponenti legati a politici di Fratelli d’Italia.

Ma Ranucci ha fatto sapere che nella prima puntata della nuova stagione si parlerà anche del Garante della privacy che ha sanzionato Report per 150mila euro per aver mandato in onda un audio tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, in merito alla vicenda che vede coinvolta Maria Rosaria Boccia, nei giorni in cui quest’ultima avrebbe dovuto assumere un incarico all’interno del dicastero, poi saltato.

E sulla maxi-multa è intervenuta l’Usigrai. Il principale sindacato della Rai ha puntualizzato che la privacy non deve diventare «un modo per togliere ai cittadini il diritto di sapere». Ma soprattutto in una nota è stato chiesto di conoscere le motivazioni della sanzione: «È una questione di interesse pubblico. Non fornire all’opinione pubblica le ragioni per le quali si sanziona un servizio di inchiesta giornalistica, che ha restituito ai cittadini la conoscenza dei fatti, rappresenta una grave menomazione della verità dei fatti». Su Report pesa inoltre la querela da parte del Garante poiché Ranucci ha ipotizzato che qualcuno stia «armando» l’Autorità contro la sua trasmissione. Tesi che FdI con il senatore Costanzo Della Porta considera «bizzarra». E così il partito di Meloni torna all’attacco del conduttore di Report.