
(di Luca De Carolis e Lorenzo Giarelli – ilfattoquotidiano.it) – Non sono tanto le dimissioni da vicepresidente, ormai quasi annunciate dopo giorni di malumori e messaggi anche a mezzo stampa. Quel che il Movimento 5 Stelle e Chiara Appendino si portano a casa dal Consiglio nazionale di un sabato d’ottobre sono soprattutto sette ore di discussione accesa, addirittura un “processo a Chiara” come dicono sgranando gli occhi i più vicini all’ex sindaca di Torino. Che da ieri non è più vicepresidente del Movimento, “la mia casa politica”, come dice in serata confermando che la sua battaglia sarà da dentro, ma in polemica con una linea “autoassolutoria” dopo il tonfo alle regionali e soprattutto “troppo schiacciata” sul Partito democratico. Però sul merito e sul metodo Giuseppe Conte si arrabbia, e con lui diversi big.
La riunione inizia intorno alle 10. Conte fa una lunga premessa, divagando sull’imminente, cruciale, impegno in Campania a fine novembre. Poi l’ex premier si rivolge ad Appendino, da giorni sui giornali perché martedì sera, durante l’assemblea congiunta dei gruppi, aveva messo sul tavolo le proprie dimissioni. È a quel punto che Appendino conferma l’intenzione di lasciare (in serata arriverà la lettera formale): “Io ci metto la faccia”, scandisce, quasi come sfida. E torna il nodo dell’alleanza col Pd: “Il problema non è l’alleanza – è il ragionamento di Appendino – ma la postura, come ci stiamo in questa alleanza”. Un tema di subalternità, dunque.
Appendino contesta persino la marcata vicinanza al dirigente dem Goffredo Bettini. È uno dei tanti punti su cui inizia uno scambio duro che va avanti per ore: “A Bettini dovremmo fare un monumento – è la replica stizzita di Conte – perché ci ha introdotto in certi ambienti”. Il leader dice di “rispettare” la posizione dell’ormai ex vice, ma di non capirla: “Nelle proposte siamo radicali – ripete – sul posizionamento politico c’è stata una costituente e abbiamo fatto votare gli iscritti”. Riferimento anche alla Toscana, forse il più sanguinoso degli accordi col Pd. “E poi – aggiunge – dove saremmo stati subalterni ai dem?”. E ricorda la linea opposta al Pd sulle armi, soprattutto in Europa.
In molti rimproverano ad Appendino di aver provocato la bufera a ridosso di sfide delicate come la Campania e la Puglia, altri le citano il deludente 6% del M5S nella corsa solitaria (ispirata da Appendino) alle regionali in Piemonte. Ricciardi le ricorda che nel vecchio Movimento con una condanna in via definitiva – quella per gli incidenti in piazza San Carlo a Torino – “saresti rimasta tagliata fuori”.
C’è anche un duello con Taverna, che sulla Stampa l’aveva richiamata a “confrontarsi nelle sedi opportune”: “Questi temi li ho sempre sollevati in assemblea – è la tesi di Appendino – Siete voi che mi avete risposto in massa sui giornali”. La vicaria, insieme a Conte, promette un’indagine interna sulle soffiate alla stampa, ma tiene il punto: “La sede opportuna era questa, il Consiglio”.
Alessandra Maiorino per due volte prova a convincere l’ex sindaca a ritirare le dimissioni e Conte a non accoglierle. Ma non è aria: Appendino rimette il mandato. Lasciando tra i contiani il sospetto che ora si metta alla finestra confidando in altri inciampi elettorali per presentarsi poi come alternativa al presidente. Ipotesi che i più vicini ad Appendino respingono, negando calcoli opportunistici. In serata è l’ex sindaca a ribadire sui social concetti già espressi in assemblea, ovvero la vocazione anti-sistema e la fedeltà al Movimento: “Il M5S è e resterà sempre la mia casa. Ma dobbiamo cambiare rotta, è in gioco la nostra comunità. Credo nel progetto dei progressisti indipendenti, ma la nostra spinta radicale sembra essersi esaurita, troppo preoccupati da accordi di palazzo”. Poi la promessa: “Io ci sarò”. Di certo un pensiero in più, per il Movimento che nelle urne non può più sbagliare.
“Appendino contesta persino la marcata vicinanza al dirigente dem Goffredo Bettini. È uno dei tanti punti su cui inizia uno scambio duro che va avanti per ore: “A Bettini dovremmo fare un monumento – è la replica stizzita di Conte – perché ci ha introdotto in certi ambienti”.
Perché ci ha introdotto in certi ambienti. Quali ambienti?
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/07/festa-di-compleanno-per-bettini-giuseppe-conte-arriva-in-ritardo-e-viene-scherzosamente-ripreso-poi-per-sbaglio-lo-chiama-luigi/6383210/
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Sei una grandissima TESTA DI CA22O.
Senza tanti giri di parole.
Tientela la figlia di Learch, vai al diavolo te, Grillo, Di Maio, Draghi, Renzi e tutti quelli che hanno SFASCIATO il MoV 5S nel 2020-2022.
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😂😂😂 Salùtem’ a ssòreta
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… aspetto solita vignetta di Carrie con avvoltoio …
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Io aspetto invece che in tanti si decidano di togliersi la pagliuzza dall’ occhio
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Con te bisognerebbe togliere il treno in scala 1:1 che hai nello stesso posto (no nell’occhio).
Quando Grillo dava del grillino a Draghi dove stavi di bello, applaudivi?
Quando facevano alleanza con il Ca22aro verde e poi con Renzi?
Te le ricordi le ministre Bonetti e Bellanova?
La Cartabia e la riforma fatta approvare da Grillo?
Tutto molto bello, all’epoca sì che c’era Movimento.
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Vecchia gestione; tutto fallimentare a leggere te e parecchi altri che, non sapendo come giustificare il fallimento della nuova gestione, riesumano dal passato solo ciò che fa comodo. Come se questo servisse a mitigare lo sfacelo che vediamo da tre anni: piazze piene e urne deserte.
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Sai che messaggio mandano le piazze (trasversali) piene zeppe? Sono cittadino che dicono: noi ci siamo. Dateci motivi validi per sostenervi e lo faremo votandovi. È evidente che che questo importante messaggio viene sistematicamente ignorato (toscana record di astensione e per il fu movimento quasi 60 mila voti fumati. Puff!)
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Hai mai visto una piazza di 30 milioni di persone? Io no. Continua a sognare avvoltoio grillino.
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La cosa consolante è che parecchie migliaia di utenti possono leggere quanto sei miserabile
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Ri-posto due miei commenti di due appena giorni fa (repetita iuvant!). E con una coda di precisazione a un’osservazione.
L’alleanza con altre forze per un obiettivo comune – la sconfitta del cdx (e scusate se è poco) – non deve imporre assolutamente il divieto di competitività al suo interno. Deve risultare chiaro e limpido che c’è una grande differenza tra gli stessi presunti alleati. Come del resto c’è tra i partiti del cdx che non hanno bisogno di mostrarla visto che aspirano alla greppia comune. Se il M5S riuscirà ad ottenere – e solo a questa condizione – una certa affermazione elettorale, il governo unitario avrebbe un senso. Fare la bella statuina nel governo senza contare una beneamata mazza?? No grazie! E si sappia fin dall’inizio! Il programma comune iniziale è solo una pezza elementare per mettersi insieme ma senza il duo mortifero Renzi/Calenda. Il vero programma di governo sarà scritto appena dopo le elezioni, alla condizione sopraddetta.
Il dibattito?? Si fa dove caxxo piace liberamente farlo anche dove capita senza restrizione alcuna, alla luce del sole. Certamente non solo dentro le mitiche fumose stanze per nasconderlo a tutti coloro che stanno fuori. Augh, ho detto!
PS. Non vi piace quanto sopra scritto?? Affidatevi al 2% di chi si opporrà! Auguri!
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Qual è il partito più osteggiato e meno invitato persino nei talk?? E quando sporadicamente è presente viene sistematicamente preso di mira dagli stessi conduttori?? Non c’è bisogno di scriverlo perché lo sanno anche i sassi! Vorrà dire qualcosa, no?
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Vorrà dire che non andremo al governo col PD, ma per non far vincere (pare con sicuro premio di maggioranza) la coalizione della cialtrona bisogna presentarsi insieme alle elezioni. Tertium non datur. Cmq., siamo già un partito di sinistra. Il partito più a sinistra del parlamento. In ogni caso… lungi da noi Renzi&Calenda veri e propri sfolla-elettori a gambe levate.
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La vocazione anti-sistema, qualsiasi cosa voglia dire, non è male…e credo sia del tutto condivisibile, a scatola chiusa!
Chiara Appendino non ha tutti i torti quando propone la pur stanca cantilena lagno-narcisistica ” Il Partito Democratico è brutto e cattivo, noi siamo belli e buoni”: constatazione dalla quale discenderebbe l’esigenza di coltivare l’ambiziosa vocazione dell’autosufficienza.
Il sagrestano del mio paese coltivava la vocazione di diventare Papa.:è rimasto sagrestano, ma l’idea non era cattiva.
Purtroppo nessuno può fare tutto da solo. Nessuno può fare a meno degli altri.
La vita, anche quella politica, è relazione, è un susseguirsi e un intrecciarsi di relazioni, più o meno armoniose, che producono altre relazioni.
Nessuno si sceglie i propri vicini di casa. Se potessi, i miei non li toccherei neppure con una canna, ma è a loro che mi rivolgo per ogni necessità…
Le vittorie il Movimento non le ha ottenute da solo, ma assieme ai suoi vicini di casa. Gli altri stavano in un altro condominio, e in un altro campo.
Io credo che la Sinistra, anche se preferisce chiamarsi altrimenti, debba rinunciare agli effetti speciali, e tornare ad essere l’“artigiana” del nostro futuro.
Mi auguro che sappia diffidare della sicumera di un singolo e riporre la fiducia nell’intelligenza e nell’azione del collettivo.
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A me le diatribe urbi et orbi non sono mai piaciute, nemmeno al tempo di Grillo! Poi la tempistica è veramente fuori luogo, con ancora alcune elezioni regionali in ballo! Se l’ Appendino ha probabilmente ragione nel merito, nel metodo e’ discutibile, perché e’ stata un ottimo sindaco di Torino e nostante questo in Piemonte il M5S e’ al 6%, senza alleanza, con sconfitta quindi del movimento, ma pure personale della ex sindaco! Allora invece di lanciarsi a testa bassa in un momento poco opportuno, discussioni e confronti, comprese le dimissioni, si rimandano a dopo le regionali , a bocce ferme, proprio nell’ interesse del M5S che dovrebbe venire prima di tutto……Perché evidentemente esiste un problema di consenso, ma andrebbe contestualizzato, analizzato senza semplificazioni, come la postura nella coalizione con il PD, che certamente esige delle modifiche, ma non è l’ unico elemento, visto che quando il M5S corre da solo dopo aver avuto due esponenti di peso come Appendino e Raggi, non viene ugualmente votato . Si continua poi a considerare le elezioni regionali e politiche nazionali come la stessa cosa, non è così……in quelle regionali ci sono altre dinamiche e pesa pure la scelta del candidato, che dovrebbe essere oggetto di discussione interna PRIMA delle elezioni, non dopo quando il risultato del M5S e’ deludente! Ma insomma se nelle Marche avesse vinto Ricci con un M5S al 10% questo avrebbe modificato il giudizio su di lui ? Le polemiche si fanno sempre dopo, quando si perde, mentre Ricci, per esempio non era il giusto candidato, indipendentemente dal risultato elettorale! Come Giani, che invece ha vinto, ma a me non piace, un voto sofferto , bestemmiando, eppure ho votato M5S, perché se gli iscritti toscani vengono chiamati ad esprimere una scelta, ed io, insieme ad altri, risultiamo in minoranza, non vado via sbattendo la porta dal movimento, come iscritta e come elettrice! Mentre purtroppo, e non da ora, vige dentro il movimento questa tendenza, si pretendono le votazioni degli iscritti, ma poi chi perde non ne accetta l’ esito! Se il problema è Conte, si decida cosa fare, ma gli iscritti votano e le loro decisioni si rispettano anche quando possono sembrare errate, chi pensa di avere peso politico ed intellettuale per convincerli diversamente, agisca con un confronto e dibattito interno, senza tante polemiche!
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“Se il problema è Conte, si decida cosa fare..”
Io credo esista una sola soluzione per rendere tutto armonico, credibile e coerente: il simbolo e il nome attuali non c’entrano assolutamente un bel nulla con la linea politica del fu movimento attuale. Il partito personale del presidente si doti di un simbolo e nome nuovi e saranno contenti tutti.
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Il simbolo ed il M5S quelli sono e quelli restano, se necessario si cambi la guida, mi pare che nel merito gli iscritti si siano già espressi, e ribadisco ancora una volta, il M5S e’ gli iscritti ed è degli iscritti, questa è la sua vera natura ed essenza rispetto ad ogni guida, capo politico o presidente, che sono sempre transitori! Continui ad insistere su Conte come se fosse il principale problema della perdita di consenso, e rimosso lui, tutto tornasse con il vento in poppa, come se la generale e diffusa disaffezione alla politica fosse semplicemente un fatto di simboli e nomi, quando invece il problema è molto più complesso e profondo, non risolvibile con le semplificazioni……Che magari nell’ immediato possono anche dare risposte, sull’ onda dell’ entusiasmo, ma poi non durano, se non vengono risolte le cause della disaffezione, disinteresse, indifferenza e pure spicciolo menefreghismo verso la politica, come se non fosse un elemento fondamentale che incide nella vita di ognuno! In pratica pretendi di risolvere il problema con le stesse cause che lo stanno generando, cioè gli italiani che votano per miti personalistici, Berlusconi, Renzi, Di Maio, Salvini o Meloni, senza aver capito un ca@@o della visione politica dei loro partiti/movimenti ! I valori o disvalori che caratterizzano una forza politica restano tali, indipendentemente da chi li guida, ed il M5S e’ tale anche se a guidarlo non è più Di Maio, fortunatamente, e c’è Conte, che certamente può essere sostituito, ma chi crede in quella forza politica per la sua visione, per le sue posizioni politiche nazionali ed europee, diverse o condivise con altri, lo farà ugualmente! Io ho continuato a votare M5S anche quando il capo era la peggiore espressione di incapacità politica, culturale, dialettica e linguistica, di fronte al quale Conte non è nemmeno confrontabile, perché Di Maio, Conte, Pinco o Palle non fanno il M5S , che è invece insieme/condivisione di valori, principi, dalla legalità alla giustizia sociale o ai diritti, da quello del lavoro alla libertà di informazione! Cui evidentemente la maggioranza dei italiani non sono interessati, ed allora c’è da chiedersi perché e come si possa essere arrivati ad un tale livello di ignoranza, indifferenza ed incuranza sistematiche……che sono il vero problema di questo paese, con i suoi innamoramenti facili, infantili, da pulsioni momentanee, senza uno straccio di consapevolezza su cosa realmente voglia e dove voglia andare, sempre con il solito alibi che tanto le decisioni vengono prese altrove, certamente, e’ un dato di fatto, ma a saper distinguere un sindaco, un amministratore, un presidente di regione o un parlamentare, del tuo Parlamento, onesto, non corrotto e non colluso con le organizzazioni criminali, non condannato, da chi lo è, ci si può arrivare o no? Le differenze esistono in ogni ambito e l’ ultimo avvenimento, l’ attentato a Ranucci, dimostra che qualcuno è in grado di vederle e colpire, mentre la maggioranza dei lagnosi continua a pipparsi il cervello con tanto son tutti uguali……
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E siamo ancora tristemente e noiosamente a chiacchiere e distintivo. C’è un gruppo di parlamentari che hanno una visione, gli cambi nome e simbolo, cambi il presidente e cosa ottieni il 50%?
Domanda:
Si vota una visione o un distintivo?
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Applausi ad Alessandra👏
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Tutti CHI?
Chi vota per attuare questa soluzione?
Voi EX votanti del m5s che volete nome&simbolo per farci la birra? Grillo? (già mandato affnkl) 🙄
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Hai regione da vendere Alessandra in merito alle inutili polemiche in piazza e aggiungo: le dimissioni di Chiara Appendino mettono in luce una tensione dentro il Movimento 5 Stelle, ma il punto è semplice: fare i “duri e puri” è comodo, realizzare risultati è difficile. Stare perennemente all’opposizione, rifiutando alleanze per mantenere intatta un’identità ideologica, è una scelta legittima ma perdente. Le regionali piemontesi insegnano: il 6% da soli non basta. E mentre il M5S rimane frammentato, la destra avanza senza opposizione seria. Non si tratta di snaturarsi. Un’alleanza organica con il Pd non significa rinunciare ai nostri principi: significa definire programmi chiari, non scendere a compromessi indolori. Se chiediamo risorse per il Mezzogiorno, se promuoviamo una linea sulle armi europea diversa dal Pd, se difendiamo il nostro orientamento ambientale, non siamo subalterni: siamo partner con una nostra visione. La vera fedeltà al Movimento non è l’immobilismo. È la capacità di portare il nostro contributo dove si decide davvero, cioè nel governo. Dalla Campania alla Puglia, abbiamo l’occasione di mostrare che si può governare bene, insieme, senza tradimenti. Ma solo se accettiamo che la politica è anche compromesso consapevole, non perdita di identità.
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ELEZIONI SINDACO TORINO 2021
Governo Draghi.
Conte fuori da Parlamento e da m5s
1o turno. LORUSSO PD 140.000 votl M5s 28.000 voti.
Ballottaggio LORUSSO.PD 168.000 voti
Guarda le coincidenze
le fonti sicure anonime di Decarolis vicine all Appendino se lo ricordavano?
Sarà stato Conte, sicuramente, a voler appoggiare il candidato renziano? Decarolus e gli insinuatori sarebbero capaci di dire di sì….
può anche essere che chi non vuole più stare nel.m5s saluti. Conte il simbolo se l è meritato. Glielo toglierà un giudice. Il fervore dell alternativa si può attivare anche senza simbolo, no?
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Se si leva tutto il fumo resta l’arrosto. A cosa serve tutto il chiacchiericcio? I’osso è quello: il movimento è messo nell’ angolo perché deve sopprimere i propri istinti istintivi, innovatori, anti-sistema , rivoluzionari . Sì, rivoluzionari ! Perché ogni epoca ha le sue rivoluzioni , che si reggono sull’ onda di un entusiasmo , un’ emozione, un sussulto. E guai a chi cerca di frenarlo , perché rischierà di reprimerlo e farne un cadavere di quello che era stato un corpo giovane pieno di vitalità.
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E quando l’ avresti vista mai la rivoluzione? Non è riuscita nemmeno ai socialisti nel momento più decisivo e funzionale , dopo la prima guerra mondiale, quando il conflitto sociale e politico era in Italia ai massimi livelli! Nonostante le condizioni storiche, economiche e sociali fossero favorevoli, non è scoccata alcuna scintilla rivoluzionaria, in compenso è arrivato il Fascismo……Il M5S e’ ancora una forza di cambiamento, ma va inserito in un contesto culturale, mentale, educativo, comportamentale e politico storicamente avverso ai cambiamenti, non sono stati pretesi neppure quando l’ Italia era sotto la morsa e ricatto della strategia della tensione e delle stragi mafiose…..Al suo massimo consenso il M5S e’ arrivato al 33%, 11 milioni di elettori, ecco ne hai solo 30 fra votanti ed astenuti contro……E non credo tu auspichi ad un colpo di Stato, anche perché sarebbe necessario l’ appoggio dei militari e delle forze dell’ordine che al tempo del vedi sopra erano schierati con quelli che poi sono rimasti al potere per un ventennio! Ce voluta una guerra persa per liberarsene e non sono ancora andati via, si sono riciclati……ed anche nel riciclo hanno saputo attirare il consenso e la benevolenza degli italiani! Cui certamente non manca l’ entusiasmo per le persone sbagliate….
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C’è voluta una guerra….Ecco magari si potrebbe evitare questa variabile per risolvere il problema atavico!
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Finche rimarranno le CINQUE stelle… tranquilli il Movimento ci sarà….. e decideranno gli iscritti,ne Conte,ne l’Appendino, Ne la Raggi, ne tontinelli e men che meno Di Battista,Di Maio e la Elly… lasciateci votare e poi ne riparliamo… quanti de Carognis in giro!
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Si lasciateci votare ..non sono le primarie degli altri partiti…dove votano cani e porci …a… pagamento!
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““A Bettini dovremmo fare un monumento – è la replica stizzita di Conte – perché ci ha introdotto in certi ambienti”.”
Ecco. Come si può perdere una vagonata di voti con una semplice frase. Altro che il Dibba.
Ma uno perché vota M5S? Perché è stato introdotto in certi ambienti da Bettini? Conte! Il quale Bettini essendo un monumento del PD l’avrà introdotto in certi ambientini giusti PD. Che bellezza! E uno che votava 5stelle (quindi fatto in un certo modo) dovrebbe avere l’acquolina in bocca di rivotare un movimento finalmente introdotto in certi ambientini PD dal monumento Bettini?
Avvocato!
Qua perdiamo la causa!
Ma è roba da matti.
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Caro Ale, ricordo quella frase ma era ralitiva ,qualche tempo fa, ad un accordo a livello di PD con dentro ancora renzi e Calenda… non è di attualità ed è presa da un discorso più ampio…purtroppo non posso documentartelo,vado a memoria.
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Il nonno dell’Appendino:
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Suvvia, cerchiamo di non esagerare!
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Appendino si dimette da vice. M5S spiazzato, gelo di Conte
L’ETÀ DELLA REGIONE «Dobbiamo guardarci dentro», dice l’ex sindaca. La senatrice: «Nessuna scissione, né correnti» Molti le rinfacciano: «Col vecchio M5S saresti fuori». Domani assemblea dei parlamentari
Pubblicato circa 18 ore faEdizione 19.10.2025
Giuliano Santoro
Chiara Appendino, uno dei cinque vicepresidenti del Movimento 5 Stelle, ha lasciato ieri la sua carica. L’ex sindaca di Torino qualche giorno fa, all’indomani dei risultati delle regionali toscane, aveva agitato questa possibilità nel corso dell’assemblea dei parlamentari pentastellati. La dichiarazione era stata presa da alcuni come mera assunzione di responsabilità, un modo per dire che tutti devono sentirsi partecipi quando le cose vanno male. Altri, una minoranza dei deputati e senatori dei gruppi M5S, vi avevano colto un segnale di distanza dalla linea intrapresa da Giuseppe Conte. In nome soprattutto di una maggiore autonomia dal Partito democratico.
LE DIMISSIONI sono arrivate alla riunione del Consiglio nazionale del M5S: sette ore di discussione a più voci che più volte hanno visto il leader e la senatrice prendere la parola, insieme ad altri. L’eterno dibattito all’interno dei 5 Stelle sulla necessità di non intraprendere un’«alleanza organica» con il centrosinistra sembra ritornare. Conte ha sempre ribadito le indicazioni uscite dalla consultazione della base di due anni fa gli hanno dato mandato di condurre una linea «progressista» ma al tempo stesso «indipendente». Ancora qualche giorno fa dalle stanze di via Campo Marzio si giustificava l’esito non eccezionale del voto toscano (meno del 5%) rivendicando il fatto che andava considerato il risultato politico più generale e con l’aver spostato il programma di Giani rispetto alla scorsa consiliatura.
BISOGNA ANCHE considerare che solo fino a pochi anni fa non sarebbero state sedi per discussioni di questo tipo. La faccenda sarebbe tracimata per forza di cose nell’assemblea dei parlamentari e forse sarebbe sbarcato a Roma Beppe Grillo che avrebbe dispensato pacche di incoraggiamento e buffetti di rimbrotto, per consegnare il M5S (che pure allora era la prima forza parlamentare) alla sua inerzia. Adesso esistono organismi, gerarchie codificate e persino una linea politica votata in una specie di congresso: l’«assemblea costituente» Nova, che ha blindato il corso di Conte fatto fuori Grillo e indicato la rotta. È nello spazio stretto tra questi due aggettivi, «progressisti» ma «indipendenti», che si trova lo spazio di manovra e in cui si è giocata la discussionenel Consiglio nazionale pentastellato, che riunisce i vertici degli eletti, responsabili tematici, quelli territoriali, i cinque vicepresidenti. Tanto che ieri in diversi avrebbero rinfacciato alla dimissionaria: «Nel M5S delle origini saresti già fuori».
APPENDINO ha un disegno politico? Molti parlamentari testimoniano: non ha anticipato la sua mossa a nessuno, tanto meno avrebbe socializzato progetti per scalate interne (al momento abbastanza improbabili). La senatrice ha reagito dopo essersi sentita «sotto processo» per aver ricevuto gli attacchi dei contiani martedì scorso, in seguito al solo fatto di aver menzionato la possibilità delle dimissioni. Secondo altri, il gesto di Appendino non avrebbe mire sulla leadership del M5S ma servirebbe a lanciare un grido di allarme sullo stato della forza politica nel settentrione. È il caso di Alberto Airola, senatore per due legislature, adesso attivo sul territorio. E piemontese come Appendino. «Chiara esprime una sensazione di desertificazione politica in Piemonte e al nord in generale – è la tesi di Airola – Questo al di là di qualsiasi discussione su possibili o immaginarie strategie politiche personali o meno».
I 5 STELLE adesso sono concentrati proprio sulla Campania e sulla candidatura di Roberto Fico, che viene considerata la vera cartina di tornasole dell’operazione «fronte progressista». Conte fa sapere di apprezzare «il confronto a viso aperto, purché sia costruttivo e orientato al bene del M5S».
PAROLE CHE fanno pensare che l’avvocato consideri l’uscita di Appendino come mera operazione personale, un modo per defilarsi e costruire una strada individuale. Un’allusione che sembra preludere alla rottura totale. Nel corso della discussione, lei ha detto di non pensare a scissioni o a costruire correnti. «Ma non possiamo continuare a dirci che è tutto normale e che va tutto bene. Il problema non è fuori da noi. Il problema è nella nostra identità, nella direzione politica, nel modo in cui stiamo parlando – o non parlando – al paese», scrive in serata. La sua scelta è davvero solo individuale, come assicura? Per capirlo, oltre al voto per la conferma di Conte leader il cui esito pare scontato, c’è l’assemblea dei gruppi di camera e senato, che si è riconvocata per domani. “
Il Manifesto.
Ps: ho letto vari articoli… sul Foglio c’erano anche i particolari…al netto che siano invenzioni, come mai QUELLI avevano persino più particolari degli altri? 🤔
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Sta diventando, su Infosannio, sempre più “complicato” il confronto sul percorso del M5s e della sua leadership.
E complicato è un eufemismo.
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Una forza politica che avesse a cuore l’interesse dei cittadini avrebbe davanti a se praterie di voti.
Potenziali però.
Perchè per arrivare al prato deve superare mille ostacoli: i media contro, il numero di fatto chiuso dalle mille difficoltà burocratiche per le nuove forze, i finanziamenti, la selezione dei candidati, i sabotatori infiltrati, la pressione del potere, il richiamo della corruzione, l’assuefazione alla poltrona, i tradimenti, i patti col diavolo, gli spaccatori del capello, la massa degli ipnotizzati, gli interessi di lobby logge e mafie, le figure istituzionali vendute, i vincoli dell’essere una colonia, le bombe sotto la macchina, la legge elettorale perennemente incostituzionale, i talk show e i tg chiusi e ostili, il bullismo, il Garante della Prostituzione, la macchina del fango, le imboscate della magistratura e della corte dei conti, gli articoli dei vari decarolis, la diffidenza e la disillusione di un popolo perennemente ingannato …
Il M5S ci era riuscito, compiendo un vero miracolo, con una forza e un’energia sincera che gli elettori avevano riconosciuto.
Poi il meteorite.
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Sì, possiamo dire che il movimento vero era un gruppo che suonava un buon rock; oggi c’è la quiete irradiata tramite musica da casa di riposo.
Niente scossoni, c’è la vecchia tradizione bipolare.
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Alla casa di riposo 5 comete da oggi la sveglia è questa
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”Poi il meteorite” No, poi è andato al governo, ed è stato un bagno di realtà.
Non basta essere il partito più votato, bisogna conoscere i meccanismi del potere e avere un’autentica classe dirigente. E l’appoggio del 70% del paese.
Era il 33% contro il rimanente 67% e tutta la burocrazia, tutti i sindacati, tutti i media e tutti gli imprenditori.
Chiedendo al Movimento l’impossibile lo abbiamo condannato a deluderci.
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Il meteorite per me è caduto più o meno con l’arrivo di draghi, e lo chiamo meteorite perchè non so ancora adesso cosa sia successo … semplicemente all’improvviso ha smesso di essere movimento popolare ed è diventato partito, con dinamiche di casta, almeno per me, per il mio gusto, e al bar.
E avevano tutto il sistema contro fin dall’inizio, e hanno dovuto risalire la corrente come i salmoni, riuscendo a bucare il muro del potere grazie anche all’invenzione di far girare Grillo per il paese col camper, e al suo blog.
Quando sono caduti governavano già da un po’ e le cose andavano per me anche troppo bene, nonostante le alleanze-palle-al-piede.
Quindi, sempre per me, l’impossibile lo avevano già ottenuto, e la mia delusione è stata vederli cedere di schianto su tutto.
Quello che c’è ora per me non ha niente a che vedere col movimento (e come controprova ho anche che persone che prima non lo votavano per motivi vari e preferivano la casta, ora lo votano riconoscendolo partito). Certo, è meno peggio rispetto ai partiti classici, però a parole e fuori dal governo, e temo fortemente che una volta al governo si adatterebbero immediatamente agli ordini superiori che ogni governo riceve da sempre. Anche la meloni (che mi fa schifo ad altissimo livello e da sempre, a scanso di equivoci) quando era all’opposizione prometteva sfracelli su tutto, è un classico, poi una volta dentro si è rimangiata ogni promessa e allineata al millimetro, cosa che succede ad ogni governo e in ogni paese occidentale ormai.
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Kayo 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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“Virgolettati” ma sempre di seconda mano…poco più che indiscrezioni giornalistiche…fin quando Giuseppe non parla a telecamere accese.
Certo se venissero confermate, non mi piace per niente.Abbiamo bisogno di accrescere la classe dirigente,non di decapitarla.
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Ehilà, macaco col qlo rosso, passata buona domenica?
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Sparvy, però mettila na’ mutanda se esci.. non è un bel vedere..
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Sono d’accordo con Chiara sul sostegno a Giani in Toscana. E aggiungo che è stato un errore anche il sostegno a Ricci nelle Marche. Un errore che, inevitabilmente, ha provocato una perdita di voti. Non sono d’accordo però con lei quando accusa il M5S di essere subalterno al PD. Semmai è l’esatto opposto. Vorrei ricordare che Giani ha sottoscritto un accordo che includeva alcuni temi del M5S. Senza quell’accordo, il M5S avrebbe sostenuto un proprio candidato. Se non lo rispetterà, il M5S passerà all’opposizione. La stessa cosa è avvenuta in tutte le elezioni in cui PD e M5S hanno corso insieme. Ma ci sono anche temi nazionali che dividono PD e M5S, come per esempio quello delle armi e dei migranti. Proprio su questo punto, alcuni giorni fa il M5S non ha firmato la mozione presentata dalle altre opposizioni, che chiedeva di sospendere il Memorandum con la Libia. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/14/migranti-il-rinnovo-del-memorandum-con-la-libia-divide-schlein-e-conte-sospenderlo-no-rinegoziarlo/8160055/
Non sono d’accordo con lei nemmeno quando afferma che il M5S ha esaurito la sua spinta. Se così fosse, non avrebbe guadagnato consensi e vinto alle Comunali, non avrebbe portato 100mila persone in piazza e non sarebbero aumentati gli iscritti e i contribuenti del 2xmille.
“…dopo il tonfo alle regionali…”
Non un tonfo, ma un calo. E sono dati in linea con le passate Regionali. Altrimenti si dovrebbe dire lo stesso del PD, che nelle Marche ha perso gli stessi voti dei 5S in Toscana. Aggiungiamo anche la sconfitta di Ricci e il PD che cede lo scettro di primo partito. Insomma, una bella debacle. 🤔
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“Se non lo rispetterà, il M5S passerà all’opposizione..”
Vista la copiosa emorragia di voti patita dal fu movimento in Toscana, e per eliminare ogni dubbio sul fatto che anche senza i due seggi conquistati con così gravi perdite Giani avrebbe comunque una maggioranza, il neo eletto presidente dovrebbe compiere l’unico gesto rassicurante: assegnare almeno un incarico di peso a uno dei due eletti 5*. E per incarico di peso intendo un qualcosa che garantisca la attuazione di almeno un obiettivo bandiera, qualcosa di riconoscibile. Altrimenti parliamo di aria fritta con la fuffa.
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Tu conta pure i voti persi, io intanto vedo che Conte è stato il più attivo dei leader politici su Ucraina, Gaza, mafia, Ranucci e un pò di altre cose, incluso il Rearm Europe e la sfiducia a Ursula 2.0.
Però M5S non è più quello di una volta, quando inece faceva accordi con DRAGHI e buttava fuori 60 che non ebbero il coraggio e lo stomaco di dire SI’.
Pagliaccio.
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E chi dice niente sulla abilità del prof dott presid di predicare? È il numero uno. Anche la sua socia pd è in gamba, specialmente nel promuovere prodotti elettorali che ha sottratto al bell’addormentato. Sono proprio una bella coppia. Hanno già deciso dove tirare su il monumento a Bettini, eh macaco?
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Meglio macaco che avvoltoio-iena-scarebo stercorario ciccio 😀
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Sparvy, mettiti ‘na mutanda se esci e vuoi parlare con me! Ho una dignità, cribbio, e mi conoscono! Mettiti ‘na mutanda per cortesia!
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