Massima cura per gli arredi e la palette cromatica

(di Ilaria Proietti – ilfattoquotidiano.it) – La legislatura è ai saluti finali. Ma in Puglia l’ottava variazione di bilancio garantirà alla politica un nuovo corso che sarà una bellezza, almeno a tavola: per completare il ristorante del Palazzo della regione sono stati autorizzati lavori per 1,5 milioni e chissà se basteranno. Gli appalti precedenti infatti sono serviti a realizzare gli impianti tecnologici, le murature, la pavimentazioni e i controsoffitti della zona cucina, l’illuminazione e gli impianti di climatizzazione ma manca il meglio: va realizzato il bancone, sistemate le aree esterne e comprati gli arredi per rendere pienamente fruibile una superficie di 478 mq con una capacità ricettiva, tra interni ed esterni, per 250 utenti. “Gli ambienti mensa e zona ristorante sono stati concepiti per essere fruibili anche da clienti esterni, visitatori e accompagnatori dei consiglieri” si legge nella delibera che ha autorizzato uno scostamento di bilancio di 350 mila euro, ma ha anche illustrato il progetto. Magnifico fin dagli ingressi in rovere e nelle palette di colori per “trasmettere un forte senso di identità all’intero allestimento”. E vuoi mettere l’organizzazione degli spazi per “garantire flessibilità e velocità del servizio” durante le pause pranzo? Ma la pausa dei consiglieri non è detto che sia veloce: infatti oltre al bar e alla mensa self, c’è anche il ristorante, un’area relax e persino una sala da tè. Dulcis in fundo la “sala eventi studiata per garantire privacy contemplando spazi riservati per riunioni o incontri di lavoro”. Ovviamente con cura del particolare quasi maniacale data la rappresentatività dei luoghi.
A Palazzo regnerà Decaro, ma anche un certo stile. Si prevede infatti l’utilizzo per pareti e arredi di “un accurato progetto del colore. A ogni spazio architettonico pertanto si è cercato di attribuire non un colore ma il suo colore” cioè quello più adatto ad armonizzarsi allo “spazio, insieme a luce e materiali”. E qui veniamo alla palette cromatica dell’era post Michele Emiliano: bianco per pareti e controsoffitti, grigio chiaro per i pavimenti onde realizzare “un’atmosfera accogliente e rilassante”. E nero “associato all’eleganza, alla raffinatezza e al design contemporaneo che funge da sfondo neutro ma potente, ideale per far risaltare altri elementi di design, illuminazioni, arredi colorati”. E così al nero dei tavoli saranno associati colori diverse delle sedie: nella zona mensa con la scocca grigia, nella zona bar a prevalere sarà il color corallo. “La sala da tè invece prevede divanetti nelle tonalità del celeste/azzurro”. Al ristorante le sedute saranno invece color ocra in pendant con una parete. Infine la sala eventi: sedie in rovere e seduta color petrolio in abbinamento con una parete. Gli spazi esterni saranno un’altra meraviglia in un tripudio di tavoli bianchi e di ben 50 sedute color blu polvere al riparo di “strutture ombreggianti, leggere e di minimo impatto”. Che più? “Il progetto prevede inoltre la fornitura e posa in opera di vasi in pietra di grandi dimensioni per ospitare alberature e arbusti con fiori di coloritura differente” (bianche, rossi e gialli). E poi ulivi a piovere di tutte le forme e dimensioni. E panche “di forma organica irregolare di colore rosso”.
Tutto questo per una spesa così ripartita: 570 mila euro per mobili e arredi e altri 930 mila per attrezzature.
“A ogni spazio architettonico pertanto si è cercato di attribuire non un colore ma il suo colore”
È l’ avvento del nuovo corso: l’ armocromismo ha conquistato tutti e sarà la cifra di una nuova età della “””sinistra””” .
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Nuova età?
L’armocromismo da mo che esiste nel PD, tra ex Dc, radicali, esodati del psi, rifugiati del PLI, PRI, socialdemocratici………e chi se li ricorda tutti.
Più che armocromici son “pitti pitti (da pittare) tutto un fondo 😃
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