
(Michele Manfrin – lindipendente.online) – «Israeli Colony in Salento» è il nome di un progetto ideato dall’imprenditrice israeliana Orit Lev Marom, che starebbe cercando di mettere in atto attraverso la società immobiliare Coral 37, fondata appositamente «per aiutare gli investitori ad acquisire immobili di prim’ordine nella regione del Salento». Il progetto è descritto come «una visione per una comunità agricola e turistica autosufficiente dove le famiglie israeliane possono stabilire case, coltivare il proprio cibo e sviluppare strutture educative e sanitarie condivise». Insomma, la donna israeliana sarebbe promotrice di una vera e propria colonizzazione basata sull’acquisto di grandi appezzamenti di terreno con casolari e altri edifici.
Non molto tempo fa vi abbiamo raccontato del malessere che si sta diffondendo a Cipro per il grande aumento del numero degli israeliani che si stabiliscono sull’isola costruendo comunità chiuse e socialmente indipendenti con scuole, supermercati kosher e sinagoghe; il tutto mentre salgono continuamente le tensioni nella regione tra Israele e Turchia. A quanto pare il rischio di un simile fenomeno potrebbe ripetersi anche in Italia, precisamente in Salento, Puglia. Orit Lev Marom, imprenditrice israeliana che ammanta un passato lavorativo tra Cipro, Grecia, Portogallo, Spagna, Germania, Inghilterra e Stati Uniti, per tramite della società da lei co-fondata, Coral 37, sta promuovendo un progetto che sul sito è riportato alla voce «Pensiero visionario e progetti innovativi» e che prende il nome di «Israeli Colony in Salento». Tale progetto è definito «una visione per una comunità agricola e turistica autosufficiente dove le famiglie israeliane possono stabilire case, coltivare il proprio cibo e sviluppare strutture educative e sanitarie condivise». In altre parole una comunità chiusa, autonoma e autosufficiente, di cittadini israeliani su suolo italiano.
L’opportunità è ghiotta, come spiega l’imprenditrice israeliana sul sito di Coral 37: confrontati con quelli di molte altre mete in Occidente, o in Italia stessa, i prezzi salentini sono decisamente inferiori alla media, con possibilità di grande sviluppo economico. Una proprietà che propone l’imprenditrice, a pochi chilometri dal mare, è grande 84 ettari con opere murarie di 300 mq che possono essere aumentate fino 1.350 mq, anche suddivise in più edifici abitativi. Non viene riportato il costo dell’eventuale operazione di acquisto. Il Salento, come gran parte del Sud Italia, è una terra martoriata da decenni di politiche fallimentari; in più, subisce ancora le pesanti conseguenze della devastazione ecologica del caso Xylella e l’abbattimento di migliaia di olivi secolari. Tutto questo fa si che il valore dei terreni e degli edifici rimanga basso, lasciando questa regione esposta a progetti speculativi o, addirittura, come in questo caso, di colonizzazione.
Lev Marom dice di aver cambiato lavoro nel 2005 quando da insegnante di educazione speciale è passata nel settore dell’edilizia per essere, poco dopo, nominata CEO di Y. Yitzhakov Construction, ditta di costruzione israeliana con sede non lontano da Gerusalemme. Da quel momento sarebbe iniziata la sua avventura ventennale nel settore immobiliare in diversi Paesi. Poi due anni fa l’arrivo in Salento e l’innamoramento di una terra che dice di sentire familiare. E così l’idea colonizzatrice. Non appena la questione della colonia israeliana nel Salento è diventata nota, tutte le pagine sono state cancellate. Difficile al momento stabilire fino a che punto tale progetto sia attendibile e se ci sia qualcun altro che lavora con Lev Marom, come suggerirebbe il sito, il quale presenta l’imprenditrice israeliana come co-fondatrice di Coral 47.
Senz’altro una vicenda singolare che merita attenzione futura e monitoraggio. I cittadini del Salento, ma non solo, sono avvisati.
C’é quache villaggio pugliese che si può tradurre in Deir Yassin?
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La novità assoluta è che queste terre le comprano anziché rubarle.
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Non totalmente a dire il vero. Inizialmente cominciarono a comprarle anche in Palestina.
Ad ogni modo, in uno STATO non può esistere una comunità impermeabile all’esterno.
Non ci è bastato PRATO (provincia di Pechino) per dirne una?
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Un amico che vive in Thailandia mi ha detto che non puoi intestarti nulla se non sei thailandese. Se vuoi puoi acquistare un terreno o un’attività ma deve essere intestata ad un thailandese.
“In generale, secondo la legge thailandese, gli stranieri non possono possedere o acquistare direttamente terreni in Thailandia.”
In generale bisognerebbe imparare da chi fa meglio nel mondo.
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Per pochi soldi. Scommettiamo?
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Non vorrei che poi cominciassero a dire che Mosè anticamente li ha condotti in Salento la terra promessa al popolo di Dio e così si ricomincerebbe con un’ altro rompimento di ©oglioni in stile Palestina🤔
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Ce ne sono tante già pronte…
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Di cosa, Andrea?
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Colonie Anail, colonie.
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Non la vedo bene… anche in Palestina hanno cominciato così.
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Un articolo alla guadagna-pane; solleva solo polvere sfruttando la situazione del momento e fa leva sulla scarsa conoscenza giuridica media del lettore: molta presa sulla pancia e poco o nulla sul cervello.
Sul sito della tipa ci può essere scritto ciò che si vuole; la realtà delle cose dice ben altro.
Chi risiede in Italia ( o in un qualsiasi paese dell’EU) per più di 183 giorni l’anno è fiscalmente residente in quel paese e paga le tasse in quel paese; sottoscritto docet.
Anche se una comunità fosse “chiusa” o “autosufficiente”, i membri dovrebbero comunque dichiarare redditi e patrimoni al fisco italiano.
Pagherebbero IMU, tasse comunali (rifiuti, servizi), bollette con IVA, accise ecc.
Redditi da lavoro o attività imprenditoriali svolte in Italia sarebbero tassati in Italia.
Non è possibile costituire sul suolo italiano un’area che non risponda alle leggi italiane.
Una “colonia” privata non avrebbe alcuna autonomia giuridica: non può imporre regole proprie in contrasto con la legge dello Stato.
“Difficile al momento stabilire fino a che punto tale progetto sia attendibile“
Di che minkia parli allora?
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Tutto giusto.
Il fisco italiano sarebbe un deterrente peggiore di Hamas…. 🤣🤣
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Soprattutto per gli israeliani che notoriamente hanno le tagliole nelle tasche🤔
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X L-70:
Non è possibile costituire sul suolo italiano un’area che non risponda alle leggi italiane.
MAI STATO A PRATO?
Parrebbe di no.
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Ho fatto qualche ricerca in proposito su ChatGPT, molto interessante. Molto interessante anche una passeggiata in via Sarpi a Milano, anche questo merita una ricerca, così, per curiosità.
Mio figlio ha abitato per un certo periodo a Stanford Hill, a Londra, date un’occhiata se avete tempo e voglia, poi ognuno faccia le proprie considerazioni.
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Anch’io sono stato Stanford Hill una 20ina anni fa, ma così a naso non penso che l’idea nel salento ricalchi quella londinese.
Più che una comunità di ultraortodossi( di cui bisogna fare distinguo…ad esempio gli Haredi chassidici sono violentemente antisionisti) credo che l’idea si ispirasse a kibbutz moderni,che hanno perso la parte buona di socialismo negli anni.
Ma comunque credo sia poco più che una boutade.
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Io 5 anni fa, dal 2017 al 2020 ci andavo 2 volte all’anno, appena possibile mio figlio si è trasferito in un quartiere diverso.
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ha fatto sicuramente bene😉,anche se Londra non è tranquillissima.
buonaserata
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Raccontacelo, Kayo… 🙏🏻
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Ti faccio solo un esempio: un coinquilino era entrato in un negozio kosher per prendere un pezzo di carne, lo hanno invitato ad andare al supermercato che era un negozio per gentili. Al suo rifiuto il commesso se ne è andato e ne ha chiamato un altro che, a quanto pare non aveva problemi a farlo. Poi le storie che succedevano in autobus, dove le donne con due bambini, passeggino e borse della spesa non volevano farsi aiutare per salire e scendere erano all’ordine del giorno.
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😳😳😳😖
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E niente! Ce l’hanno proprio impresso nel DNA. Il ghetto è la dimensione ideale della loro visione mentale e culturale.
Exit strategy, per quando il loro psycho-stato abusivo collasserà, riproponendo l’apartheid altrove?
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Tra vedere e non vedere, al posto dei salentini starei in campana!!!
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Tempo un decennio e diranno che è la loro terra promessa da dio, scacciando via chiunque non faccia parte degli “eletti”!
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Conoscendo gli elementi, non mi stupirei!
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