Proposta Usa. Tra i 20 punti: amnistia per chi si arrende, controllo della Striscia a “tecnocrati palestinesi” e aiuti ai civili

(A. G. – ilfattoquotidiano.it) – Ostaggi liberi entro 72 ore in cambio di 1700 prigionieri palestinesi, amnistia per chi lascia Hamas, la Striscia ai gazawi e governo provvisorio con Trump e Blair. “Questo è un grande giorno, uno dei più grandi giorni della civilizzazione” e ancora: “Chiamiamola pace eterna in Medio Oriente”, annuncia il presidente Usa comparendo con oltre un’ora di ritardo in conferenza stampa dopo l’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca. Il quale subito dopo conferma a Trump: “Sostengo il tuo piano per porre fine alla guerra a Gaza che realizza i nostri obiettivi di guerra”. E, aggiunge, se Hamas non lascia le armi, “ricorreremo alla forza per farlo”. Trump è perplesso, ma lo lascia finire. “Se Hamas respinge il suo piano, signor Presidente, o se lo accetta e poi fa praticamente di tutto per contrastarlo, Israele finirà il lavoro da solo”, conclude Netanyahu. I miliziani fanno sapere intanto di non aver ricevuto il piano, le cui proposte “sono vicine alla visione israeliana per porre fine alla guerra”. Quanto all’Idf, il premier israeliano non molla: “Ritiriamo le truppe da Gaza, ma non dal perimetro di sicurezza”. E alla fine chiosa con un avvertimento: “I nemici di Israele hanno imparato una dura verità: chi ci attacca paga un prezzo alto”.
Poco prima della conferenza il piano in 20 – anziché 21 punti come trapelato – è stato diffuso dalla Casa Bianca. Alcuni punti, a prima vista, scrive il New York Times sembrano contraddittori. Come il fatto che condiziona la fine della guerra a che entrambe le parti accettino la proposta. Ma afferma anche che se Hamas “ritarda o respinge questa proposta”, alcuni aspetti del piano “procederanno comunque nelle aree libere dal terrorismo consegnate” dall’esercito israeliano a una “Forza Internazionale di Stabilizzazione”. Ma, assicura Trump, “ho sentito che anche Hamas lo vuole”. Anche perché – sottolinea il presidente – “se Hamas respingesse la proposta, Israele avrebbe il mio pieno appoggio per portare a termine il lavoro di annientamento della minaccia di Hamas”. Trump racconta poi le sue conversazioni con i leader arabi nelle ultime settimane ed elogia il loro contributo. Spiega che su alcuni degli argomenti più spinosi, la proposta sembra procedere con cautela. Il ruolo dell’Autorità Nazionale Palestinese, ad esempio, è vago. Le nazioni arabe vogliono il coinvolgimento dell’Anp anche perché è considerata la legittima rappresentante del popolo palestinese; Israele la considera corrotta e ostacolo alla pace. Così il piano allude a un ruolo dell’Anp solo dopo il completamento di un “programma di riforme”. Non dice nulla di concreto però su un percorso per la creazione di uno Stato palestinese, se non un cenno alla convivenza pacifica tra religioni. Nel dettaglio Gaza sarebbe governata dall’amministrazione transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana. Sotto il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il “Board of Peace”, che sarà presieduto e guidato dal presidente Trump e altri leader tra cui l’ex premier britannico Tony Blair. Hamas quindi dovrebbe accettare di “non avere alcun ruolo nella governance di Gaza, direttamente, indirettamente o in alcuna forma” e “tutte le infrastrutture militari, terroristiche e offensive, compresi i tunnel e gli impianti di produzione di armi, saranno distrutte e non ricostruite” in cambio dell’amnistia. Quanto ai gazawi il piano prevede di incoraggiarli a restare nella Striscia e verrà loro offerta “l’opportunità di costruire una Gaza migliore”.
In cambio degli ostaggi, Israele inoltre rilascerebbe 250 ergastolani più 1.700 cittadini di Gaza. Per ogni ostaggio israeliano i cui resti saranno rilasciati, Israele rilascerà i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti. Ad accordo accettato, riprenderanno “immediatamente tutti gli aiuti nella Striscia. A coordinarli saranno l’Onu, la Mezzaluna Rossa e altre istituzioni internazionali non associate alle due parti. Sarà istituita una zona economica speciale con tariffe di accesso preferenziali da negoziare con i paesi partecipanti. E la “Nuova Gaza” sarà impegnata a costruire un’economia prospera e a coesistere pacificamente con i propri vicini. A garantire che tutte le fazioni rispettino i propri obblighi si impegnano i paesi arabi che “collaboreranno con i partner arabi e internazionali per sviluppare una Forza di Stabilizzazione Internazionale (Isf) temporanea da dispiegare a Gaza che addestrerà e fornirà supporto alle forze di polizia palestinesi in accordo con Giordania ed Egitto.
hahahha…. sarà la PACE GIUSTA!
Una pace coloniale!
Intanto noi ,con un viaggio dei C119.ci siamo lavati le coscenze!
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vogliono solo spezzare il sollevamento popolare mondiale(nota bene mondiale)di cui quasi nessuno ci dice niente e ieri un milione di persone hanno manifestato a Tokio per la palestina,ma in fondo vogliono finire il lavoro.Sterminare tutti i palestinesi.
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Quel che è certo è che il trucco c’è e si vede a occhio nudo. Intanto bisogna dire che in questa partita chi esce con la figura del classico americano gradasso, spaccone e pieno di dollari ma fondamentalmente cogl ione è proprio Trump. Pienamente abbindolato da quel furbo demonio di Netanyahu (prossimamente da Zelensky) in maniera non certo dissimile dall’americano a cui, nel film, Totò vende la fontana di Trevi.
La domanda che aleggiava in quella sala ma a cui l’idolo della Melona non ha dato nessuna risposta è: qual è il ruolo che svolgerà il governo israeliano?? E qui casca l’asino. Sarà un ruolo esecutivo? E se sì, quale? Praticamente il bisteccone dal ciuffo biondossigenato non ha emesso nessuna parola su ciò che il governo israeliano DEVE e soprattutto NON DEVE fare. Possiamo solo immaginare che non cambierà una sola virgola di ciò che è successo finora.
Sono convinto che esista anche in lingua inglese, araba e persino israeliana il noto detto dal valore universale, cioè valido a qualsiasi latitudine: ccà nisciùno è fesso! Tranne ovviamente il presidentone mmericàno dal cervello di un emerito somaro.
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Usano persino lo stesso lessico ,gli stessi vocaboli. Anche Netanyahu ha detto che avrebbe ccompletare il lavoro se Hamas non avesse liberato gli ostaggi . A parte l’ evidente trappola costituita da promesse del piano Trump completamente rinnegabili cinque minuti dopo il rilascio degli ostaggi , resta il fatto che ” il lavoro ” consiste nell’ eliminazione totale dei palestinesi. Mertz non si sbagliava .
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Trump è manipolabile. Ogni volta che esce da un incontro smentisce quanto detto fino a quel momento. Se avesse un incontro con Hamas se ne uscirebbe dichiarando guerra a Israele.
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Al primo apparire della pagliacciata ho cambiato canale.
Qualcuno ricorda che Hamas aveva GIÀ accettato il rilascio degli ostaggi e la non presenza nel futuro governo della Palestina, in cambio di tregua definitiva?
Risposta: bombardamenti a Gaza e in Qatar, sopra i negoziatori.
Tutte scuse da cattivi pagatori.
Buffoni. 🤡🤡🤡🤡🤡🤡
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Il lavoro non l’hanno “finito” perché i palestinesi continuano a resistere e il mondo si è rivoltato contro i sionisti, di certo non per scrupolo.
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Visto?
Come volevasi dimostrare: 🤡
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Tony BLAIR, il CRIMINALE DI GUERRA che assieme a GWBUSH e tutto il governo americano dell’epoca dovrebbe andare in galera a VITA e invece hanno l’impudenza di mandarlo a governare a Gaza, dopo quel che ha fatto al popolo arabo dell’Irak.
Ps del resto ovviamente, se JD parla bene di questo piano è chiaro che è una cagata.
PS2: nell’intero articolo NON UNA VOLTA E’ CITATA L’ONU.
L’ONU!
Ma come, c’é la missione UNIFIL a pochi km di distanza! Perché non danno a LORO la difesa di Gaza come forza d’interposizione.
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La pace eterna e pure l’eterno riposo volentieri per questi due farabutti criminali. Classico piano trappolone per continuare quello che stanno facendo creandosi pure l’alibi di aver proposto un piano. Francamente però almeno i cadaveri potrebbero essere restituiti. Poi se magari cortesemente venisse rispettata una dico una risoluzione Onu sulla Cisgiordania non suonerebbe malissimo.
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Finire il lavoro,lo stesso lavoro che nel 45 fu’ impedito di terminare a Hitler ovvero un genocidio🤔
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Riassunto del ricatto zionista ai gazawi.
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