Propaganda. L’ultima provocazione: l’annuncio che Mosca vuol colpire Roma. 20 denunce in tre anni (tutte poi smentite)

(di Sabrina Provenzani – ilfattoquotidiano.it) – Per valutare se l’Italia sia davvero a rischio di attacchi russi, come suggerito dal presidente ucraino Zelenskyi, è utile capire se quelli avvenuti finora siano realtà o propaganda. 15 novembre 2022. Un missile colpisce il villaggio polacco di Przewodów, uccide due civili e terremota il G20 di Bali. Zelenskyy parla di “significativa escalation russa” e invoca l’intervento Nato. Per i media, da Repubblica a Bbc, è “escalation verso la terza guerra mondiale”. Poco dopo sia il governo polacco che verifiche Nato e Usa, confermate da Reuters e Bbc, ridimensionano: è un missile ucraino deviato per errore da Kiev. Due giorni dopo, malgrado le smentite, Zelenskyi insiste: “Non so cos’è successo, ma il missile è russo”.
È il primo di una lunga serie di accuse immediate di “provocazioni russe” da parte di leader occidentali e ucraini, rilanciate dai media, sgonfiate da verifiche che ridimensionano gli incidenti a operazioni di routine o sconfinamenti accidentali. Ma creano il clima di paura necessario alla spinta europea per il riarmo.
Da quel novembre sono una ventina gli incidenti significativi che i leader Ue caricano di gravità usando termini come “attacco deliberato” o “guerra ibrida” per descrivere avvistamenti di droni e velivoli russi. Le analisi di Nato, Norad, agenzie di intelligence, compresa l’italiana Aise, e fonti giornalistiche indipendenti raccontano una storia diversa: circa il 70% di questi episodi si rivela essere parte di operazioni standard, errori di navigazione o interferenze da jamming ucraino, senza prove di intenti bellici russi oltre alla già tragica invasione dell’Ucraina.
Prendiamo due casi polacchi, nella stessa zona, rispettivamente a marzo 2023 e ‘24. Due missili cruise russi, durante attacchi in Ucraina, violano brevemente lo spazio aereo di Oserdów per circa un minuto. Il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski e Zelenskyy parlano di “provocazioni deliberate” e “test della Nato”. Diversi media europei amplificano: “La Russia sfida l’Europa”. Ma la Nato e Reuters chiariscono: jamming ucraino, nessuna minaccia intenzionale alla sovranità polacca. L’allarme svanisce; i titoli di giornale restano.
In Alaska, tra il 2023 e il 2025, il comando militare congiunto di Stati Uniti e Canada Norad intercetta una ventina di velivoli russi in uno spazio internazionale dove il monitoraggio è di routine. Il Dipartimento della Difesa Usa li definisce “sorveglianza aggressiva”, ma Norad è netto: “Attività standard, nessuna violazione”.
Nell’agosto 2023, missioni di ricognizione della Nato nel Baltico intercettano Su-27 e Su-30 russi vicino a Estonia e Lettonia. Il ministro estone Margus Tsahkna e Zelensky li etichettano come “test deliberati della risolutezza Nato”. La Nato: “Prevalenza in spazio internazionale, con sconfinamenti minimi e accidentali”. I giornali europei, però, parlano di “minaccia russa all’Europa”. Stesso copione in Romania, novembre 2023, quando detriti di un drone Shahed precipitano vicino al confine ucraino. Il governo romeno e Zelensky gridano “violazione deliberata”. Nato e Bbc: “Sono detriti da attacco ucraino”. Il caso più emblematico risale al 9-10 settembre 2025. Diciannove-23 droni russi Shahed/Gerbera, diretti in Ucraina via Bielorussia, entrano in territorio polacco e danneggiano una casa a Wyryki. Tusk suona l’allarme: “Attacco deliberato. La prospettiva di un grande conflitto militare è più vicina che in qualsiasi altro momento dalla Seconda Guerra Mondiale”. Zelensky cita “prove di non casualità”; Von der Leyen parla di “violazione sconsiderata”. La Nato attiva l’Articolo 4. Ma gli 007 non sono convinti. Anche I vertici dell’Aise italiana propongono tre ipotesi: test russo, errore o jamming ucraino. Il 17 settembre il quotidiano polacco Rzeczpospolita rivela che Wyryki è stata colpita da un missile Usa AIM-120 difettoso, sparato da un F-16 polacco.
Il 19 settembre tre MiG-31 sconfinano in Estonia per 12 minuti. Il ministro estone Tsahkna e il segretario Nato Mark Rutte parlano di “provocazione”. Reuters verifica: caso fortuito. Il 31 agosto c’è l’allarme delle interferenze del Gps sull’aereo di Ursula Von der Leyen in atterraggio in Bulgaria. Un coro: sabotaggio russo. Ma l’Easa e le autorità bulgare chiariscono: probabile interferenza da guerra elettronica, ucraina o russa, non mirata.
I droni sugli aeroporti di Oslo e Copenaghen, subito attribuiti alla Russia, sono decollati nei pressi dei due scali. Per i cyberattacchi russi agli aeroporti del Nord Europa viene fermato un hacker inglese. Il movente? economico.
Il 27 settembre droni non identificati volano su Francoforte. Per il ministro degli Esteri tedesco Pistorius è guerra ibrida russa; per Zelensky e Der Spiegel un “attacco alle infrastrutture Nato”. Ma le forze armate tedesche parlano di un possibile lancio locale, senza nessuna prova dell’intervento di Mosca.
troppo interesse a questo @@,ignoratelo!
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In poco tempo abbiamo scoperto molte cose interessanti:
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– i boccaloni che si bevono balle senza esitazioni e senza limiti sono tantissimi, probabilmente tutti quelli con qi inferiore a un certo limite
Qui su I.S. ce n’é un discreto stock. E sono loro che danno degli stupidi e ignoranti agli altri, buoi che dicono cornuti agli asini.
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Aggiungerei: tappo in bocca, calci in qlo e pedalare…!!!
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Il falso allarme più grave (“con armi nucleari”) l’hanno dimenticato tutti: https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/31/guerra-russia-ucraina-media-svedesi-gli-aerei-russi-nei-nostri-cieli-equipaggiati-con-armi-nucleari/6543820/
Ricordo il video di un pezzo grosso delle forze armate svedesi che, a domanda di un giornalista che gli chiedeva se i mig erano armati con testate nucleari, rispose: “no comment”.
La Svezia inizialmente non aveva intenzione di seguire la Finlandia ed entrare nella NATO, poi cambiò idea.
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https://www.forsvarsmakten.se/sv/aktuellt/2022/03/ryska-stridsflygplan-krankte-svenskt-luftrum/
nessun accenno alle testate nucleari e dalle foto non c’è traccia di missili trasportati.
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Ho la vaga sensazione che il fantoccio di Kiev riuscirà a convincere quel bisteccone di Trump che cambia idea ogni quarto d’ora, a inviargli i missili Tomahawk con gittata di 2500 km. Che lancerebbe immediatamente sul Kremlino provocando la reazione selvaggia di Putin.
Aiuto! Si salvi chi può!
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