FLOTILLA, BARCHE IN ACQUE INTERNAZIONALI, SEGUITE DA DRONI

(ANSA) – ROMA, 28 SET – “Le navi della Flotilla stanno continuando a muoversi verso sud-est, e si sono lasciate Creta alle spalle. Si trovano già in acque internazionali. La situazione è rischiosa ma speriamo che le pressioni di questi giorni le tutelino dagli attacchi”.

A dirlo la portavoce italiana del Global Movement to Gaza Maria Elena Delia.”È stata una notte difficile per le condizioni del mare molto mosso – spiega -. Le imbarcazioni sono state monitorate da droni che, questa volta, si sono mantenuti alti. Non ci sono stati attacchi. Sono seguite a distanza dalla fregata della Marina. L’idea – sottolinea- è di proseguire verso la Striscia”.

FLOTILLA, NEL POMERIGGIO INCONTREREMO CROSETTO

(ANSA) – ROMA, 28 SET -‘Siamo stati convocati nel pomeriggio dal ministro della Difesa, Guido Crosetto’. Lo riferiscono dalla delegazione italiana del Global Movement to Gaza. Oggi sono in programma anche incontri con i leader di alcuni partiti di opposizione.

FLOTILLA: ARCIVESCOVO GENOVA, BARCHE DEVONO ANDARE AVANTI

(AGI) – Citta’ del Vaticano, 28 set. – “I fratelli e le sorelle della Flotilla sono operatori di pace e devono sentirsi sorretti non soli o abbandonati, come se stessero combattendo una battaglia persa. Devono sapere, invece, che la Chiesa e’ vicina: vi vuole bene, vi stima, vi apprezza”. Cosi’ in una intervista a La Repubblica, l’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, che il 30 agosto aveva fatto benedire le prime barche partite dal porto.    

“Io mi sento diviso – ha sottolineato -, e’ faticoso decidere cosa fare. E mi chiedo: qual e’ la cosa piu’ utile per la gente a Gaza? Ma nel mio cuore io direi: andiamo avanti. Perche’ e’ importante dare un segno. In un momento cosi’ grave, in cui vediamo che stanno compiendo il male del mondo su gente inerme, su donne e bambini, la simbologia e’ importante. E noi dobbiamo dare dei segnali. La missione della Flotilla ha proprio il merito di aver reso evidente la follia di quello che sta accadendo a Gaza”.    

Cosa puo’ fare la Chiesa? “Ha il dovere di esserci, di fermarsi a pregare”, ha precisato monsignor Tasca che ha ricordato le parole di San Massimiliano Kolbe, martire cristiano morto ad Auschwitz: “Il male distrugge, solo l’amore crea”.

E sulla denuncia dell’organizzazione umanitaria Music for Peace nei confronti di Israele che avrebbe richiesto di togliere dagli aiuti, biscotti e miele perche’ troppo energetici per donne e bambini, l’arcivescovo ha risposto: “Disgustoso. Disumano. L’invito e’ a essere piu’ umani: sentire ancora la vita degli altri, averla a cuore. L’opinione pubblica, dal basso, ha iniziato a esprimere sempre di piu’ la propria indignazione”.

Perché c’è voluto tanto? “Siamo assuefatti alla guerra, credo. E piano piano si parla anche con nonchalance di armi atomiche, di droni che sorvolano. Ci siamo assuefatti a un certo linguaggio, ai numeri dei morti. Ed è terribile. Si sta poi esasperando l’individualismo, che è una caratteristica del nostro tempo. Ma questa esasperazione porta a estreme conseguenze”, ha concluso.