
(Dario Lucisano – lindipendente.online) – Mentre la premier italiana Giorgia Meloni lancia critiche a parole contro lo Stato di Israele, e annuncia mozioni farsa per riconoscere lo Stato di Palestina, l’Italia continua a sostenere Tel Aviv. Ieri, 25 settembre, l’aereo del primo ministro Netanyahu, atteso a New York per parlare davanti alle Nazioni Unite, ha infatti sorvolato indisturbato i cieli italiani, nonostante contro di lui sia stato emesso un mandato d’arresto internazionale. L’aereo di Stato israeliano ha percorso una rotta a dir poco insolita, guardandosi bene dall’evitare lo spazio aereo francese e quello spagnolo, ma non si è fatto alcun problema a navigare su quello italiano. Per farlo, ha necessariamente ottenuto il lasciapassare dalle autorità italiane, come stabilito dalle carte internazionali che regolano il traffico aereo globale; l’Italia ha però ignorato il fatto che, secondo le regole della Corte Penale Internazionale, dovrebbe «collaborare pienamente» per far sì che i suoi mandati vengano rispettati, preferendo facilitare la vita a un criminale di guerra.
A notare l’insolita rotta dell’aereo di Netanyahu è stato il corrispondente di guerra dell’emittente israeliana Channel 11, Itay Blumental. Dopo avere sorvolato il territorio greco, l’aereo, al posto di seguire la solita rotta e passare dalla Francia, ha virato verso la Calabria, sorvolando lo spazio aereo italiano, per poi seguire un tracciato analogo a quello che avrebbe seguito una barca; ha dunque viaggiato sopra il mare, superando lo stretto di Gibilterra dall’alto delle sue acque, senza incrociare lo spazio aereo spagnolo. Evitare lo spazio aereo francese ha costretto il Wings of Zion (il nome dell’aereo di Stato israeliano) a percorrere 600 chilometri in più di viaggio. Le ragioni dietro questo insolita deviazione sono ancora ignote, ma i giornali israeliani ritengono che Netanyahu volesse evitare di attraversare lo spazio aereo francese per paura che Parigi implementasse il mandato di cattura varato dalla CPI nel caso in cui si fosse rivelato necessario effettuare un atterraggio di emergenza. A rafforzare tale ipotesi, c’è il fatto che il velivolo abbia circumnavigato anche lo spazio aereo spagnolo. Fonti diplomatiche francesi, tuttavia, avrebbero detto all’agenzia di stampa AFP che Parigi aveva precedentemente rilasciato a Netanyahu il permesso di sorvolare il proprio spazio aereo.
Per quanto non sia mai successo che un aereo venisse intercettato e costretto ad atterrare perché sopra di esso viaggiava una persona incriminata dalla CPI, le interpretazioni giuridiche sulla condotta che dovrebbero assumere gli Stati in questo caso sono contrastanti. L’Articolo 86 dello Statuto di Roma, con il quale è stata istituita la Corte, prevede infatti che gli Stati collaborino «pienamente» perché gli ordini del Tribunale vengano rispettati; i mandati d’arresto, inoltre, si applicano qualora un individuo si trovi nel «territorio» di un Paese membro. Il concetto di territorio, tuttavia, non è definito esplicitamente né dalla CPI, né dalle carte internazionali (che si limitano piuttosto a fornirne una definizione funzionale, in relazione ai temi affrontati dai trattati), e lo Statuto di Roma non fa riferimento esplicito allo spazio aereo degli Stati. Lo spazio aereo rientra piuttosto nella sovranità dei Paesi. A stabilirlo è l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile, con la sua Convenzione sull’Aviazione Civile Internazionale, nota come Convenzione di Chicago (ICAO). L’ICAO non stabilisce che lo spazio aereo di un Paese rientri all’interno del suo territorio, anche se tale accezione è comunemente accettata dal diritto consuetudinario. In generale, con “territorio” si intende quella porzione geografica nella quale uno Stato esercita la propria sovranità, e, quindi, anche lo spazio aereo; l’equiparazione tra spazio aereo e territorio non è tuttavia giuridicamente vincolante.
In ogni caso, l’Articolo 3 dell’ICAO stabilisce che «nessun aeromobile di Stato di uno Stato contraente può sorvolare il territorio di un altro Stato o atterrarvi senza autorizzazione». Questo significa che, per attraversare lo spazio aereo di un territorio, un aereo di Stato deve prima chiedere il permesso di farlo alle autorità competenti: l’Italia, dunque, glielo ha fornito. Malgrado gli obblighi di Roma in una simile situazione non siano così chiari, risulta evidente che Netanyahu ritiene l’Italia un alleato abbastanza solido da potere sorvolare il suo territorio senza temere alcuna ripercussione e che il nostro Paese non abbia intenzione di mettergli i bastoni tra le ruote, facilitandogli, piuttosto, il viaggio. L’Italia avrebbe infatti potuto impedire al Wings of Zion di attraversare il proprio spazio aereo. In passato diversi Paesi hanno negato ai voli con a bordo presidenti di altri Stati di entrare nel proprio spazio aereo per timore che essi trasportassero persone incriminate: successe all’ex presidente boliviano Evo Morales, nel 2013, mentre era di rientro dalla Russia; in quell’occasione, Francia, Spagna e Portogallo gli negarono di sorvolare il proprio territorio per timore che il velivolo trasportasse Edward Snowden, soggetto a un caso di estradizione internazionale.

Lui non deve cambiare rotta, anzi.
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belin…..mica “scemotto” questo Netaniao….era logico che evitasse gli “spazi aerei ” francesi e spagnoli e decidesse di sorvolare quegli italiani,,,,,…..dopo aver saputo che poco tempo prima abbiamo accompagnato con un nostro volo di stato un suo quasi “collega” in Patria….!! se tanto mi da tanto…..avra’ pensato giustamente….
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Tra assassini e complici è di prassi omertà e complicità
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A proposito di Netahniau, ieri l’ho incontrato casualmente per strada e mi ha chiesto di ringraziare affettuosamente @Marco Bo e gli altri “evoluti”.
Se qualcuno lo vedesse da questi parti, glielo faccia sapere.
L’ultima volta che l’ho visto era tutto eccitato nel commentare l’ennesimo articolo che, con la scusa della critica alla Meloni, piazza il solito “non c’è opposizione”. E’ proprio una regola fissa. Tanto i fessi non si accorgono di essere manipolati.
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“..i tuoi genitori hanno anche figli normali?” (Cit.).
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Se per normale intendi come te, disposto ad agevolare il peggio per tutti pur di apparire (che non è sinonimo di essere) una persona di alti principi morali, allora mi sa di no.
p.s.: il sergente maggiore Hartman proprio tanto normale non era. Quindi, quando rivolgi a qualcuno quella sua domanda/citazione, ti stai dando dell’anormale da solo. Non è una cosa molto intelligente.
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Io non agevolo il peggio, cerco di stimolare il meglio. Se non lo capisci è un problema tuo.
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Non dire fesserie.
L’unico appiglio a cui poter attaccare le tue elucubrazioni sulla non esistenza di un’opposizione è il fatto che il PD sia favorevole a mandare armi in Ucraina.
Tolto questo non ti rimane niente di significante per la tua “stimolazione”.
A prima vista sembrerebbe pure una buona motivazione per la tua crociata anti CSX. Ma basta ragionarci 2′ per capire che è solo un agevolare il peggio SENZA OTTENERE NIENTE DI CIO’ CHE VORRESTI.
Se la maggioranza del parlamento è favorevole all’invio d’armi in Ucraina, tu che la pensi come la minoranza del parlamento non puoi importi sulla maggioranza. Non è un concetto difficile da capire.
Il tuo ricatto di pretendere che la minoranza debba imporsi sulla maggioranza, cioè chiedere l’impossibile, per avere il tuo “sacro voto” è una cretinata. Perchè non solo non otterresti ciò che è alla base del tuo ricatto lasciando la Meloni al governo, MA PERDI PURE SU TUTTE LE ALTRE QUESTIONI che, presumibilmente, ti dovrebbero interessare.
Mo’ vienimi a dire che pure su Gaza sono uguali csx e cdx. Così poi la coscienza te la giocata del tutto. E non mi fare esempi di eccezioni che non fanno la regola.
Quando la tav è passata, i cretini andavano in giro a spammare sensi di colpa nella mente degli elettori del M5S perchè questo era al governo.
Quando e se un giorno passerà di nuovo l’invio d’armi in Ucraina, sempre i cretini andranno in giro a spammare sensi di colpa nella mente degli elettori del M5S e AVS se questi saranno al governo.
Tu hai paura del giudizio dei cretini e ti comporti di conseguenza.
E mi rifiuto di credere che tu sia talmente stupido e menefreghista che, se fosse il tuo voto l’ago della bilancia per far governare il csx, preferisti andartene in spiaggia il giorno delle elezioni e lasciare la triade Meloni – Salvini – Tajani al governo.
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Nel mentre, l’UE esorta a buttare giù gli aerei russi che sconfinassero nello spazio aereo della NATO/UE.
La qual cosa non si è applicata per il criminale Al Masri riportato in Libia con volo di stato.
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Cos’altro deve succedere perchè Israele esca dalla sua apatia? Categoria: Palestina 12 Dicembre 2024 Visite: 13913
di Gideon Levy – Haaretz
Cos’altro deve accadere prima che i cittadini israeliani si scrollino di dosso la loro paralizzante apatia? Quali altri orrori devono verificarsi affinché i media nostrani si degnino di svolgere il loro ruolo e di denunciare questi orrori? Cosa potrebbe mai incrinare la narrazione del 7 ottobre in cui si è impantanato Israele, con la sconvolgente convinzione che sulla scia di quell’evento tutto è lecito, e che Israele è l’unica vittima?
In questo momento sembra che nulla possa servire. Nulla infrangerà la cupola di cristallo che Israele ha costruito per sé stesso, per evitare di guardare in faccia la realtà. E la realtà ci sta venendo incontro, accompagnata da prove inconfutabili: Israele sta perpetrando crimini di guerra barbarici a Gaza. Non come eccezione, ma come regola.
Non come anomalia, ma come routine. Non si può più negare questo concetto, anche se Israele ci sta ancora provando. Altri diecimila bambini morti basteranno a sconvolgere questo paese? Altri mille video di morte violenta toccheranno qualcuno? Forse l’esecuzione di mille uomini ammanettati di fronte a un muro? Questo è molto dubbio.
L’armatura immorale in cui si è rinchiuso Israele è impenetrabile. E’ immune a qualsiasi atrocità.
Con una tale coscienza, anche il trasferimento forzato della popolazione palestinese verrà accolto da noi con uno sbadiglio. I campi di concentramento e persino di sterminio troveranno addirittura dei sostenitori. Per noi è sempre il 7 ottobre.
Il coraggioso storico, Dr. Lee Mordechai, ha presentato un dettagliato rapporto che raccoglie una serie infinita di crimini di guerra perpetrati dalle Forze di difesa israeliane a Gaza.
Millecentoquaranta famiglie sono state completamente annientate; forse la cifra più orribile è la morte di 710 bambini di età inferiore a un anno; 489 membri di team sanitari, tra cui 55 medici; 100 professori; 243 atleti; e quattro neonati prematuri, morti quando l’esercito ha costretto l’infermiera che si prendeva cura di loro ad abbandonarli alla morte. 240 feriti e malati sono stati imprigionati in un ospedale per una settimana senza cibo. Questi solo alcuni degli episodi citati da Mordechai.
Cosa si fa dopo aver visto tutti questi dati? Cosa si può dire? Per favore, evitate le giustificazioni come “questo non è un rapporto… è un minestrone”, “i dati non sono affidabili,” “è il ministero della salute di Hamas che ce li forniìsce”, “bisognerebbe aspettare una commissione d’inchiesta” (che non verrà mai istituita), – tutte queste scuse non sono più valide. Non con questi numeri allarmanti di vittime, non davanti alle prove che si accumulano da tutte le parti, ora che persino l’ex capo di stato maggiore dell’IDF [e politico di destra] Moshe Ya’alon ha definito queste azioni “crimini”.
Non è una commissione d’inchiesta quella che serve, ma una commissione di coscienza. Non statistiche precise, ma occhi e cuore. Guardate qualsiasi emittente televisiva che non sia israeliana e vedrete voi stessi. Se 700 neonati morti non possono toccare il cuore dei genitori israeliani, che amano così tanto i propri figli, allora la coscienza di Israele è mortalmente malata, forse è già morta in questa guerra. La barbarie ha invaso il paese. È diventato privo di qualsiasi traccia di umanità. E potrebbe rimanere con noi per generazioni a venire.
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