Due sì al conflitto di attribuzione:la ministra e l’ex premier vanno in Consulta

Santanchè e Renzi: lo scambio destre-Iv per fermare i giudici

(Di ilaria Proietti – ilfattoquotidiano.it) – Che fare dopo gli attacchi notturni alla Flotilla? E con Israele come si mette? Nel dubbio, il Senato è una certezza: fare come nulla fosse, perché intanto serve salvare Daniela Santanchè dal rischio di un altro rinvio a giudizio – il secondo della serie – con ovvie implicazioni, se non per la poltrona della ministra, almeno un filo per l’immagine del governo. Così, nonostante la giornata con il fiato sospeso per i droni che hanno colpito anche una nave battente bandiera italiana, la scena a Palazzo Madama al mattino è surreale: la destra compattissima dice sì al conflitto di attribuzione alla Consulta contro l’operato dei magistrati di Milano che avrebbero leso le prerogative della senatrice di Fratelli d’Italia (già a giudizio per i falsi nei bilanci di Visibilia) per allontanare un ulteriore processo sull’accusa di truffa allo Stato sui fondi Covid. Chicca. Qualche minuto prima, l’aula era stata impegnata dall’affare che riguarda invece Matteo Renzi: il Senato vota per costituirsi in giudizio contro i magistrati di Potenza che hanno contestato lo scudo dell’immunità che lo stesso Senato aveva in precedenza donato al capo di Italia Viva, aiutandolo a sfangare il processo per la diffamazione di cui lo accusa l’ex capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) Francesco Basentini: inutile dire che nessuno si stupisce più di tanto quando tocca alla pratica Santanchè. La scena è la seguente. Sebbene si voti per alzata di mano, il renziano Ivan Scalfarotto prende la parola per far mettere agli atti che Italia Viva voterà con le destre sul conflitto di attribuzione che riguarda la ministra del Turismo: “Votiamo sempre a tutela delle prerogative parlamentari”. La questione di giornata – i droni sulla Flotilla – al Senato insomma è al più rumore di fondo. Anche se non per tutti.

“Nella prima seduta dopo la notte da incubo in cui la Global Sumud Flotilla è stata attaccata come fosse una flotta militare nemica, la maggioranza ci ha imposto di occuparci della richiesta di conflitto di attribuzione avanzata dalla ministra Santanchè. Hanno fretta, molta fretta, ce ne siamo accorti in Giunta delle immunità, perché evidentemente è stato detto loro di sbrigarsi, a ottobre ci sarà un’udienza importante per il possibile rinvio a giudizio della ministra, indagata per un delitto, la truffa sui fondi Covid, che è già di per sé grave se commesso da un imprenditore, ma diventa infamante se commesso da una parlamentare divenuta poi ministro”, tuonano i 5Stelle che abbandonano l’aula rifiutandosi di partecipare ai lavori dopo aver ricordato di cosa dovrebbe occuparsi la politica in una giornata così: “Noi chiediamo tutela verso i nostri cittadini e cittadine italiani che si trovano a bordo della Flotilla. Chiediamo il ritiro dell’ambasciatore italiano da Tel Aviv. Chiediamo che la Marina militare scorti ed eviti qualunque rischio. Domani è già tardi, è la notte quella pericolosa. Noi veniamo dal collegamento con il collega Marco Croatti e faranno i turni, perché si aspettano che, se quella di ieri è stata una brutta nottata, la prossima sarà peggiore”.

Ma il dibattito invece prosegue secondo programma: il caso Santanchè da portare davanti alla Consulta che con ogni probabilità farà slittare l’udienza preliminare a Milano, fissata per il 17 ottobre. E pace per gli attacchi israeliani, la sicurezza degli italiani imbarcati sulla Flotilla, tra cui anche alcuni parlamentari di 5Stelle e Pd, oltreché di Avs, che sulla faccenda Santanchè parla per bocca di Ilaria Cucchi, lapidaria: “Il voto di oggi non riguarda la carriera politica della ministra Santanchè, ma la dignità delle istituzioni e il rispetto della giustizia. La maggioranza ha scelto di piegare la Costituzione per evitare il processo a un’esponente di governo accusata di frode ai danni dello Stato. Così si tradisce la fiducia dei cittadini e si difendono solo privilegi di parte. Un’altra pagina nera per la nostra democrazia. La destra si presenta come paladina degli italiani, ma oggi ha scelto di proteggere se stessa e non il Paese. Noi diciamo no, perché crediamo che onestà e credibilità vengano prima di qualsiasi poltrona”. Oltre agli affari che riguardano Renzi e Santanchè c’è il tempo di smaltire un altro caso da Giunta per le immunità: quello di Claudio Lotito, minacciato via cornetta. Il Senato autorizza i magistrati ad acquisire le telefonate: solo quelle – s’intende – che aiuteranno il patron della Lazio a far condannare chi lo perseguita