Capodanno: “Troveremo i 300mila euro necessari per riaprirla”

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, atteso che da quasi due anni, da quando cioè sono stati liberati da persone e cose i locali a piano terra del polifunzionale di via Morghen, 84, di proprietà del Comune di Napoli, a seguito della diffida, inoltrata dall’ufficio patrimonio dell’amministrazione comunale, alla fondazione Francesco De Martino che, dal 2009, occupava quei locali, senza che mai fosse stato sottoscritto il contratto d’uso, visto che, la biblioteca comunale Croce, trasferita nel 2008 nei locali posti in via De Mura, al piano interrato dell’edificio scolastico Vanvitelli, locali chiusi al pubblico da sei anni, non è ancora stata trasferita, nonostante le continue quanto pressanti richieste di associazioni, comitati e residenti, nella sede che le era stata destinata fin dalla costruzione dell’edificio di via Morghen, dalla quale fu trasferita proprio per far posto alla succitata fondazione, lancia una campagna di crowdfunding per raccogliere i 300mila euro necessari per trasferire la biblioteca nella nuova sede, dopo i necessari lavori di manutenzione e di adeguamento alla nuova destinazione.
” Siamo studi di attendere – afferma Capodanno -. Il sindaco di Napoli, Manfredi, che peraltro ha mantenuto per sé la delega sulla cultura, ha subito trovato i 5 milioni di euro per illuminare Napoli durante il periodo natalizio ma, in due anni, non è riuscito a far stanziare i 300mila euro per far partire i lavori necessari per riaprire un presidio di cultura e di legalità, oltre che spazio di aggregazione e d’incontro, presidio che può offrire opportunità di socializzazione, studio, creatività e partecipazione, come l’unica biblioteca pubblica del Vomero, privandone gli oltre 40mila residenti per sei lunghi anni, specialmente i giovani, dei quali tanto si parla in questi giorni per fenomeni negativi, quali bullismo, devianze e baby gang, senza che però venga loro offerta un’alternativa per potersi incontrare e confrontare “.
” A questo punto – puntualizza Capodanno – lancio provocatoriamente una campagna tesa a raccogliere i 300mila necessari che coinvolta tutti i napoletani, alla quale invito a partecipare sindacati, associazioni, comitati, commercianti, professionisti e tutti coloro che hanno a cuore il destino e le sorti della cultura e segnatamente delle biblioteche. Il Comune di Napoli sta privatizzando o vorrebbe privatizzare di tutto e di più, aiuole, parchi, strade. Privatizziamo anche le biblioteche comunali che certamente in mano ai privati non resterebbero chiuse per sei anni in scantinati privi di luce e di aria, con il rischio di mandare in malora il patrimonio librario oltre che le attrezzature presenti “.
” Oltre al danno anche la beffa – sottolinea Capodanno. Infatti, a causa del permanere della chiusura della biblioteca vomerese si è persa anche l’opportunità di poter attingere alle recenti risorse, appositamente stanziate dal Ministero della Cultura che ha aumento, per il 2025, di ben 30 milioni di euro la dotazione di fondi per le biblioteche e l’editoria che per il corrente anno passa dai 24,8 milioni previsti dal decreto cultura per il 2024 a 584,8 milioni di euro. Di questi fondi possono usufruire anche le biblioteche comunali ma ovviamente non quelle chiuse, come la biblioteca Croce, da investire per l’acquisto di libri presso librerie ed editori locali, con una percentuale da destinare all’editoria di prossimità, vale a dire a libri scritti da autori locali che trattino temi d’interesse per il bacino d’ambito della biblioteca per la quale si effettua l’acquisto “.
Capodanno lancia dunque un appello ai napoletani per il trasferimento e la riapertura in locali idonei, dopo sei anni di chiusura, della biblioteca vomerese, intitolata al principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano, Benedetto Croce, il quale si starà rivoltando nella tomba, osservando lo stato indecoroso che da tempo permane all’ingresso della sede in via Francesco De Mura, circondato da rifiuti di ogni genere e nel più totale degrado.
Ma che schifo, anche questo nuovo sindaco, tutto lustrini e paiettes, possibile che non riescono a tenere aperta una biblioteca?
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