(Di Nanni Delbecchi – ilfattoquotidiano.it) – Ne uccide più la gola che la spada, questo lo sapevamo già. Ora sappiamo anche che fa più ascolto la tavolata del salottino. Al pranzo della domenica, specialmente. Qualunque cosa si pensi delle pastarelle di Giorgia Meloni collegata a Domenica in, non c’è dubbio che per la presidente del Consiglio è stato un terno secco sulla ruota del consenso. Sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana; e poi sono un’italiana vera, meglio di Toto Cutugno. Dio, patria e famiglia in un colpo solo (tradotto senza l’ausilio dell’IA). Non c’è alcuna contraddizione tra il negarsi nei talk show, dove le basterebbe un’alzata di sopracciglia per avere il tappeto rosso (e dove le stesse identiche facce fanno la coda per apparire un giorno sì e l’altro pure), e il presentarsi a sorpresa tra Paolo Bonolis, il sindaco Gualtieri e il Colosseo nell’ora in cui la nonna toglie dal forno le lasagne. Non è forse questa la radice del successo post ideologico di Giorgia? Essere “una di noi”? Non aveva con sé, è vero, il pacchetto delle pastarelle, ma forse glielo teneva la scorta.

Il paradosso mediatico della tavolata meglio del salotto non è una novità; da quando l’immagine straccia il pensiero più una personalità è potente e più rifugge le insegne del potere, è questo il vero potere. Vale per la 500 di Papa Francesco e vale per il discorso agli italiani di Silvio Berlusconi, che ospite in un tg di sua proprietà non avrebbe potuto avere le foto dei figli in favore di telecamera. Certo, questo pseudopopulismo bisogna saperlo usare, altrimenti si fa la figura di Nicola Zingaretti che sentiva il bisogno di andare da Barbara D’Urso. A dirla tutta, c’è nell’essere un underdog di successo della Meloni qualcosa di autentico, una rustica disinvoltura non costruita dal marketing o dagli spin doctor. Le pastarelle di Giorgia non sono la Nutella di Salvini. Ecco un vero valore dell’Occidente, da contrapporre ai cetriolini russi. I suoi avversari se lo tengano per detto; Giorgia sa come ci si siede alla tavolata della domenica, e per questo non sarà facile farla sloggiare dal Palazzo.