Il 5Stelle vede gli alleati: Bonavitacola, il vice Sceriffo, interviene contro il codice etico

(di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Dai meet up al tavolo con De Luca figlio e il vice di De Luca padre, Fulvio Bonavitacola, che borbotta e avverte su “continuità” e codice etico. Mentre Clemente Mastella placa e rivendica: “Io mediavo tra De Mita e Andreotti”. Dieci o anche solo cinque anni fa, Roberto Fico una scena così non l’avrebbe neppure immaginata, e invece in un pomeriggio ancora estivo il candidato del centrosinistra in Campania si siede nel suo comitato elettorale a Napoli con volti che hanno storie talvolta lontane dalla sua. Ufficialmente è il tavolo preliminare sul programma con i partiti e liste civiche, nei fatti è la prima occasione concreta per annusarsi tra le tante sfumature campo larghissimo.

Non una formalità da sorrisi e pasticcini, ma una riunione a tratti scorbutica, soprattutto all’inizio. anche se il 5Stelle dopo assicurerà che “è andata benissimo”. E anche Piero De Luca, figlio di Vincenzo, nonché futuro segretario regionale del Pd in un congresso dove non avrà avversari, parla di “incontro costruttivo” e di “spirito positivo”. Però Bonavitacola, vicepresidente regionale, ma soprattutto occhi e orecchie di De Luca senior, si è presentato con postura pugnace. Il terreno glielo aveva preparato ore prima proprio lo Sceriffo, con dichiarazioni non concilianti: “Per quello che mi riguarda non è deciso nulla. O il programma è serio, nel senso che porta avanti in maniera decisa le cose in corso impostate, oppure per ciò che mi riguarda non c’è nessuno vincolo di coalizione”. E ancora: “Chi decide sui candidati? In altri tempi avevamo le primarie, uno strumento per dare la possibilità di scegliere”.

Pensieri e parole che nella riunione nel primo pomeriggio Bonavitacola rilancia, in modo deciso. “È partito abbastanza forte” raccontano alcuni dei presenti al tavolo, dove tra gli altri siedono l’ancora commissario regionale del Pd, Antonio Misiani, il coordinatore campano del M5S Salvatore Micillo e Raimondo Pasquino, segretario regionale Cdu e già presidente del Consiglio comunale di Napoli. “Serve continuità con questa giunta, bisogna portare avanti il lavoro fatto finora” teorizza (in sintesi). E non è certo entusiasta del codice etico con cui Fico intende filtrare le candidature: “Esiste un diritto costituzionale all’elettorato passivo, un filtro si può mettere per i reati di criminalità organizzata”. Mastella, che da giorni parla pubblicamente contro il codice e l’idea del 5Stelle di un pool di ex magistrati o esperti per vagliare le liste, va in scia: “Sui nomi va espressa una valutazione politica, non giudiziaria”. Ed esorta Fico a incontrare De Luca senior. Il candidato ascolta. Sa che per reggere nella partita campana la calma dovrà essere la sua prima virtù. Non la perde. Piuttosto pronuncia un discorso in cui insiste sulla necessità di aprirsi “alle associazioni e alla società civile”. Un intervento che Misiani al Fatto racconta come “ottimo, assolutamente centrato”. La prima, vera mediazione va trovata per la stesura del comunicato. Ne scaturisce una nota molto vecchio stile, il cui obiettivo è non lasciare nessuno con il mal di pancia: “Si è dato atto dell’inizio di un cammino che deve portare a un’alleanza fondata sul rispetto reciproco e l’affinità programmatica, per definire un progetto che valorizzi i risultati positivi del lavoro di questi anni e affronti le sfide richieste dal nuovo contesto”.

In sintesi, nessuna abiura ufficiale dell’era De Luca, ma un “rinnovamento nella continuità”, come riassume con ironico formalismo uno dei partecipanti. Del programma si occuperanno cinque tavoli tematici, aperti anche “all’associazionismo e al mondo della cultura”. A margine, restano certi nodi. E si riparte sempre da De Luca senior, che vorrebbe due liste per i suoi, ma a cui Fico è disposto a concederne solo una. Non vuole cedere, l’ex presidente della Camera. Deciso a portare avanti anche il codice etico. “Su questo avrà sempre il nostro pieno sostegno” giurano i dem. Nell’attesa, Bonavitacola la mette così: “È l’inizio di un cammino. L’avvio è positivo, ora bisogna vedere l’approdo”. Ergo, nulla è ancora definito e definitivo. Lo Sceriffo vuole tenere il prezzo (politico) ancora alto. Invece Fico vuole restare serafico. “Non ho in programma un incontro con De Luca, ma non ci sarebbe alcun problema chiaramente, è il presidente uscente” ribadisce. Perché a scacchi si gioca mossa dopo mossa.