USA, DISCORSI D’ODIO CHE SUPERANO LIMITI SARANNO PERSEGUITI

(ANSA) – WASHINGTON, 16 SET – “I discorsi di odio che oltrepassano il limite e diventano minaccia di violenza non sono protetti dal primo emendamento. È un reato. Per troppo tempo abbiamo visto la sinistra radicale normalizzare le minacce, incitare all’assassinio e incitare alla violenza politica.

Quell’era è finita”: lo afferma su X l’attorney general Pam Bondi, annunciando quindi l’intenzione di perseguire quei discorsi “ai sensi del 18 USC õ 875 (c)”, secondo cui è un reato federale trasmettere “qualsiasi comunicazione contenente una minaccia di rapimento di una persona o una minaccia di lesioni di un’altra persona”.

“Allo stesso modo – prosegue – il 18 USC õ 876 e il 18 USC õ 115 considerano un reato minacciare funzionari pubblici, membri del Congresso o le loro famiglie”. “Non puoi – aggiunge la ministra della giustizia – chiedere l’omicidio di qualcuno. Non puoi colpire un membro del Congresso. Non puoi fare la doxing (raccolta di dati on line) di una famiglia conservatrice e pensare che verrà liquidata come ‘libertà di parola’.

Questi atti sono reati punibili e ogni singola minaccia verrà affrontata con tutta la forza della legge”. “La libertà di parola – sottolinea – protegge le idee, il dibattito e persino il dissenso, ma non protegge e non proteggerà mai la violenza. È chiaro che questa retorica violenta è progettata per impedire ad altri di esprimere ideali conservatori.

Non saremo mai messi a tacere. Né per le nostre famiglie, né per le nostre libertà, e mai per Charlie. La sua eredità non sarà cancellata dalla paura o dall’intimidazione”.