Il Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione della proroga dell’autorizzazione di materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina. Camera dei Deputati a Roma, Mercoledì 22 Gennaio 2025 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Defense Minister Guido Crosetto on the occasion of the extension of the authorization of military materials and equipment in favor of Ukraine. Chamber of Deputies in Rome, Wednesday January 22 2025. (Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse)

(di Tommaso Rodano – ilfattoquotidiano.it) – Ai sostenitori dell’ineluttabilità del conflitto globale, dopo lo sconfinamento dei droni russi, resta solo da determinare la natura del disastro che ci attende. Guido Crosetto lo sa da tempo: “Siamo già in guerra”. Ibrida, in particolare. Combattuta con la “disinformazione di Stato”: una disciplina in cui l’Occidente non ha complessi. Eppure, dice il ministro della Difesa al Corriere: “Noi sembriamo ignorare quanto la guerra ibrida sia pericolosa”. E Mattarella? “Il presidente si è limitato a descrivere quello che sta succedendo: un mondo che sta impazzendo. Ci sono azioni e decisioni di leader che ricordano i peggiori momenti dell’umanità”. Rimane un solo dubbio: Putin farà saltare in aria il mondo come nel 1914 o somiglia più all’Hitler del ’39?

In questo quadro fosco, mai avremmo pensato di poter trovare sollievo nel capo militare della Nato. Giuseppe Cavo Dragone, in divisa bianca e baffoni a manubrio, lo dice in tutta serenità: “Non c’è un rischio escalation”. È impazzito, oppure ha bevuto? Parrebbe lucidissimo, nell’intervista al Messaggero: “Non siamo vicini a una terza guerra mondiale”. La situazione è “delicata”, è chiaro, ma “il nostro dispositivo di difesa ha dimostrato di funzionare”. E l’offesa dei droni? “Aspetterei l’esito delle indagini”. Ci voleva un militare.