Il post di Jago che mostra la sua scultura “David” viene oscurato da Meta, perché la statua è “nuda”. Che qualcuno ci spieghi come funziona davvero l’algoritmo. Verrebbe da chiederlo, viste le vicende recenti: dai gruppi Fb in cui le immagini di donne ignare venivano esposte al pubblico ludibrio, alla censura che invece si abbatte sulla statua in bronzo realizzata da Jago

(Mariapia Ebreo – lespresso.it) – “Questo video potrebbe includere contenuti sensibili”. Il testo compare a censurare il video che su Facebook presenta la David, l’opera scultorea realizzata da Jago. A “discolpa” dell’algoritmo censore va detto che la statua è completamente nuda. E l’algoritmo, si sa, è sensibile a certe scene. 

Seni al vento, la David realizzata da Jacopo Cardillo – aka Jago, l’artista nato a Frosinone nel 1987 e impostosi sulla scena internazionale – è stata svelata nello scenario mozzafiato del teatro Antico di Taormina. Alta 181 cm, l’opera in bronzo svetta sulla sommità delle tribune, lo sguardo rivolto al mare e l’Etna a custodirne la presenza. L’opera richiama e ribalta il David di Michelangelo, fornendone una prospettiva diversa: una figura femminile che cinge la fionda e una pietra trasformandoli in strumenti di autoaffermazione. Un progetto nato nel 2021 che ha portato a questa versione in bronzo, esposta ora in Sicilia, in attesa della prossima realizzazione in marmo di Carrara.


Ma il video della performance di Taormina è stato intercettato dal “cieco censore automatico” di Meta, che ha oscurato l’immagine: quella che era stata pensata come una celebrazione dell’arte si è trasformata nell’ennesimo scontro contro i meccanismi censori dei social. 

Jago non è nuovo a questo tipo di esperienza, visto che alcune settimane fa era già accaduto che “la David” fosse considerata “non conforme” alle linee guida di Meta, e di conseguenza oscurata. Ad essere sotto accusa c’era la nudità della statua. «Non è solo la mia opera a essere censurata – è stato il commento pubblico di Jago – ma l’intera mostra. Un danno che colpisce un progetto culturale sul quale in tanti abbiamo investito tempo ed energie». 

La mostra in questione si chiama “Gesti scolpiti” e resterà aperta fino al maggio 2026L’inaugurazione ha richiamato a Taormina più di mille spettatori, attratti dal videoracconto del viaggio che la “David” ha compiuto intorno al mondo – a bordo della nave ammiraglia Amerigo Vespucci – ma anche dalle altre opere in mostra: “Impronta Animale, Memoria e Prigione”, che Jago ha scolpito in marmo statuario, col fil rouge della mano come simbolo di creazione e contatto. Tornando alla censura del video pubblicato su Facebook, l’assurdità appare evidente: un’opera che si rifà alla tradizione classica, portatrice di un messaggio di coraggio e resistenza, viene fraintesa dall’algoritmo e trattata come un contenuto offensivo. 

Ad offendere, forse, è il fatto che non si sia ancora capito come impostare il controllo dei contenuti pubblicati sui social dagli utenti, in modo che la David sia libera di mostrarsi e vengano invece intercettati e bloccati per tempo i gruppi come quello di “Mia Moglie”, giusto per citarne uno.