Dopo che il vicesegretario leghista si è detto contro tutte le occupazioni, “indipendentemente da chi le effettua” (quindi anche quella del palazzo di via Napoleone III a Roma), sono comparsi in tutta Italia striscioni firmati dal movimento neofascista che recitano: “Vannacci taci”

(lespresso.it) – È uno scontro tutto a destra quello che si sta consumando tra Roberto Vannacci e CasaPound. Dopo che il generale prestato alla politica, da qualche mese vicesegretario della Lega, si è scagliato contro “tutte le occupazioni abusive, che non hanno un tenore diverso a seconda di chi le effettua” — e quindi anche quella del palazzo di via Napoleone III a Roma; sgombero caldeggiato sull’onda dello sfratto del Leoncavallo —, ora il movimento neofascista lo attacca con decine di striscioni comparsi in tutta Italia. Due semplici parole: “Vannacci taci”.

“Rammarica constatare che Vannacci abbia scelto di rispondere come una qualsiasi Boldrini, senza avere il coraggio di evidenziare le differenze sostanziali tra CasaPound e i centri sociali, né di denunciare le connivenze che questi ultimi intrattengono da sempre con le istituzioni — si legge in una nota diffusa da CasaPound, a corredo degli striscioni affissi in giro per l’Italia —. Sarebbe bastato ricordare il bluff dello sgombero del Leoncavallo, che verrà presto ‘regolarizzato’ con un bando fittizio e un affitto irrisorio per l’affidamento di una nuova sede addirittura per novant’anni. Esiste una differenza netta tra legalità e giustizia e noi saremo sempre dalla parte della seconda”.

Vannacci ha più volte sfoderato simbologie che fanno parte del panorama neofascista. La X della Decima Mas di Junio Valerio Borghese, per esempio, o il ciondolo che sembrerebbe richiamare Ordine Nuovo. E anche su questo punto, CasaPound attacca il generale: “Vannacci, come chiunque altro, è libero di pensarla come vuole: ma smetta di strizzare l’occhio a un certo mondo, smetta di appropriarsi di slogan che non gli appartengono, smetta soprattutto di richiamarsi con leggerezza alla X della Decima Mas. Perché quegli uomini non sono caduti per l’ordine evocato dall’europarlamentare, bensì per il suo esatto contrario”, conclude la nota.