Il guardasigilli ha assistito alla proiezione del film Portobello di Marco Bellocchio sulla vita di Enzo Tortora: «Dal 2026 in carcere soltanto con una ordinanza di tre giudici»

(Nino Luca – corriere.it) – Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, si commuove in sala Grande a Lido di Venezia per la proiezione del film Portobello di Marco Bellocchio sulla triste vicenda giudiziaria di Enzo Tortora. «Mi è piaciuto e ho applaudito molto».
Che cosa ha pensato dopo la visione delle prime due puntate di Portobello?
«È una fedele ricostruzione di una vicenda estremamente dolorosa che dovrebbe farci riflettere sulla carcerazione preventiva, sul fatto che molte persone entrano in carcere salvo poi essere riconosciute innocenti, che una parte della nostra popolazione carceraria cospicua è in attesa di giudizio, che molte indagini vengono fatte frettolosamente e quando vengono riparati i danni nessuno riparerà il dolore e i costi che sono stati fatti subire».
Poi confida. «Io stesso come magistrato, operando qui a Venezia, sicuramente avrò qualche volta errato mandando in prigione delle persone che poi sono state dichiarate innocenti, perché l’errore giudiziario è fisiologico nella professione del pubblico ministero, però non con l’accanimento, non con il pregiudizio e non con la, vorrei dire, cattiva fede che è stata dimostrata in questo film da parte di alcuni magistrati. Se non è cattiva fede è stata ottusità».
Hanno agito con faciloneria?
«Faciloneria è un termine formalmente riduttivo. Ottusità, secondo me, è il termine esatto. Vorrei concludere dicendo che tra un anno entrerà in vigore la riforma che abbiamo voluto noi, che è già legge, ma che entrerà in vigore nell’agosto del 2026, quando la magistratura sarà in pieno organico, per cui si può essere incarcerati soltanto con una ordinanza collegiale, cioè con una ordinanza emessa da tre giudici e non da un solo giudice come adesso. E se questa legge fosse già entrata in vigore, per esempio, anche altri provvedimenti cautelari, anche recenti, non sarebbero venuti».
La giustizia nel film è quella dell’83, quella di oggi è migliorata?
«A seguito anche di questo doloroso episodio, il codice di procedura penale è stato cambiato ed è entrato in vigore il codice accusatorio, che però è stato demolito, travisato, integrato e in parte anche imbastardito da tutta una serie di riforme che lo hanno snaturato. Il nostro progetto adesso, dopo la riforma costituzionale e il presumibile referendum, sarà quello di riportare il codice di procedura penale alle sue origini, che sono quelle garantiste, volute da Giuliano Vassalli, tra l’altro eroe della Resistenza, quindi non sospettabile di autoritarismo».
Ma gli errori vanno pagati in prima persona dai magistrati, come nelle altre professioni?
«No, è difficile dire che un magistrato possa pagare pecuniariamente per i propri errori, anche perché sono tutti assicurati. Il magistrato che sbaglia perché non conosce le leggi o perché non conosce le carte, che sono i due momenti fondamentali del processo, o perché, ripeto, per ottusità preconcetta, manda in prigione degli innocenti. È inutile pensare che possa pagare con il portafoglio, deve pagare con la carriera, deve cambiare mestiere».
Che vuoi commentare quello che dice Nordio, già è tanto che l’ho letto…
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Bisogna riconoscere a Nordio,in questo caso, una certa coerenza, infatti lui ha cambiato mestiere: è passato da fare il magistrato a combattere i magistrati . Evidentemente in precedenza aveva sbagliato parecchio.
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Gli errori da magistrato furono in buona fede. E quelli da ministro?
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Pensa se un giorno facessero un film su Bossetti e le famose prove del DNA che non sbaglia mai.
Ah, ma quello andava bene, Alf-Ano twittava ‘preso l’assassino di Yara’. Lui, quello del Lodo Alf-Ano per salvare le chiappe di B.
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Quindi i giudici erronei dovrebbero cambiare mestiere e diventare ministri come Nordio o parlamentari…..peripatetici in tangenziale o mescitori di vino sarebbe meglio!
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