Sondaggio Izi: penalizzate le localita di mare, costi ritenuti proibitivi. Bocca (Federalberghi): «Non è un’estate straordinaria come quella del 2024»,

(di Enrico Netti – ilsole24ore.com) – È tempo di primi bilanci per l’estate 2025, bilanci che sembrano virare sul rosso. Da un lato Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, parla di «Non è un’estate straordinaria come quella del 2024. Anche se il bilancio si farà alla fine della stagione con i dati conclusivi sui flussi turistici. Il calo delle presenze, tra il 5 e il 10 per cento, si rileva soprattutto nelle località balneari, quelle solitamente più frequentate. Si cercano soluzioni di vacanza diverse. La montagna invece è andata bene». Dall’altro un sondaggio Izi evidenzia come 11 milioni di italiani, più di un quinto ha rinunciato alle vacanze, a un viaggetto a causa dei rincari. Le più penalizzate sono state le località al mare dove un italiano su quattro ha rinunciato alle spiagge per i costi troppo elevati. E il 70% di chi ha cercato mete alternative all’estero lo ha fatto per i costi troppo elevati in Italia. È quanto emerge da un sondaggio sulle abitudini e sull’impatto dei rincari per la stagione 2025, realizzato da Izi, azienda di analisi e valutazioni economiche e politiche,
Aumenti generalizzati che hanno tenuto lontano milioni di turisti clienti di pubblici esercizi. Secondo il sondaggio questa estate il 57,4% degli intervistati ha risposto che hanno pesato i rincari degli alloggi , il 49% quelli dei ristoranti ed il 42,5% ritiene che i costi dei servizi in spiaggia siano proibitivi. Se al caro ombrelloni si può rimediare con la scelta della spiaggia libera scelta al 40% del campione. C’è anche un’indicazione importante per la prossima stagione perché se in futuro i prezzi dei servizi dovessero mantenersi su livelli proibitivi, gli italiani privilegeranno le vacanze in bassa stagione, per il 27,4%, o faranno vacanze più brevi e low cost, per il 23,2%. . Il 70% di chi ha cercato mete alternative all’estero lo ha fatto per i costi troppo elevati in Italia.
«Certamente l’aspetto economico è il più rilevante nel cambiamento e nella riduzione delle vacanze per questa estate che si avvia alla fine – dice Giacomo Spaini – presidente e ceo di Izi -. Nella rinuncia alle vacanze di lungo periodo c’è però il consolidarsi di un trend che va in questa direzione ormai da tempo. I prezzi alti non aiutano la progressiva contrazione delle vacanze in un tempo sempre più breve e tutto ciò fa sì che anche l’offerta di servizi, sopratutto balneari, sia concentrata in un solo mese. È evidente dal nostro sondaggio la necessità di allungare la stagione , offrendo servizi per un numero di mesi adeguato alle potenzialità delle nostre spiagge. Solo così sarà possibile abbattere i costi e aumentare le presenze turistiche».
anche se i rincari non c’erano un italiano su cinque le ferie non le faceva perché qua’ se more de fame🤔
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Che stupidaggine di articolo, sembra che i rincari riguardino gli stabilimenti balneari mentre invece riguardano tutto, dai pomodori a 4€/Kg ad ogni ortaggio o frutta aumentata non meno del 35% e di conseguenza aumenti su tutto il resto, albergo, ristorante, ecc.ecc.
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e vatte a compra’ i fagiolini te danno na’ mazzata tra capo e collo🤔
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Mah, si vede che gli altri 4 sono venuti qui dove risiedo: quest’anno c’è stato un vero “boom”, sia di stranieri (anche molti francesi che, generalmente, erano decisamente “rari”) che italiani.
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e starai a ventimiglia quelli nun so’ turisti francesi ma le gendarmerie camuffate che stanno la’ per acchiappare gli immigrati che vonno espatria’ in Francia 🤔
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Uhmm, secondo te a Ventimiglia, in passato, di francesi ce n’erano pochi? Certo, come sono sempre stati pochi gl’italiani a Mentone, Costa Azzurra o – altri confini – Lugano anziché Opatija. 😉. Ma, battute a parte, l’Italia non va per nulla bene e sicuramente, da almeno 30 anni, cercano d’impoverire la classe media, erodendogli il capitale, però resta il fatto che d’italiani veri (intendo famiglie che risiedono in Italia da più generazioni) con i soldi c’è pieno. Oltre il 70% è proprietario almeno della casa in cui vive e, da un recente studio, le famiglie italiane hanno mediamente quasi 40 mila euro di risparmi. Difatti molti, capita l’antifona, ovvero dove cercano di portarci…, vendono in Italia e si trasferiscono all’estero, acquistando spesso anche ville o comunque case di un certo pregio. Poi vivono lì grazie alla pensione e con le spalle coperte per i soldi risparmiati. E non parlo di terzo mondo bensì Paesi Paesi come Portogallo, Spagna e Canarie, Croazia, Bulgaria etc. Poi, se da quanto posso aver capito sei di Roma, sicuramente vedrai “sacche” evidenti di povertà, ma non dimentichiamo che molti di essi sono immigrati o “disagiati sociali”, che ci sono sempre stati: anche negli anni 70, quando ero ragazzino, pur vivendo in un posto benestante, c’erano persone – allora al 99% italiani – che dormivano nei cartoni o dentro l’atrio della stazione. Saluti.
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