UCRAINA: MEDIA, TRUMP A ZELENSKY ‘MEGLIO ACCORDO DI PACE CHE CESSATE IL FUOCO’

(Adnkronos) – “Il presidente Trump ha detto a Zelensky e ai leader della Nato che Putin non vuole un cessate il fuoco e preferisce un accordo globale per porre fine alla guerra”. Lo ha scritto su X l’inviato di Axios, Barack Ravid aggiungendo che: “Secondo una fonte presente alla chiamata, Trump ha affermato: ‘Penso che un accordo di pace rapido sia meglio di un cessate il fuoco’”.
REAZIONI NEGATIVE A WASHINGTON DOPO CHE TRUMP HA LASCIATO IL VERTICE CON PUTIN A MANI VUOTE
(di James Politi e Amy Mackinnon – ft.com) – Donald Trump è tornato a Washington tra le polemiche politiche per la sua gestione dell’incontro con Vladimir Putin, dopo non aver dato seguito alla minaccia di “conseguenze gravi” se il presidente russo si fosse rifiutato di accettare un cessate il fuoco in Ucraina.
Trump è rientrato nella capitale dopo un incontro di tre ore in Alaska, venerdì, il primo di Putin con un presidente americano dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina nel 2022, sostenendo che qualche progresso era stato fatto verso un accordo.
Ma i combattimenti sono proseguiti sulla linea del fronte ucraina e, anche in ambienti a lui non ostili, il presidente americano è stato criticato per aver riservato a Putin un trattamento da tappeto rosso senza risultati evidenti.
Bill O’Reilly, commentatore conservatore, ha deplorato la mancanza di “progressi concreti” dal vertice. «A questo punto, il presidente deve aumentare la pressione economica. Il tempo non gioca a favore di Trump», ha detto.
Lindsey Graham, senatore repubblicano della Carolina del Sud, ha elogiato Trump per l’incontro con il leader russo ma ha dichiarato che il suo scenario migliore ora è un cessate il fuoco “ben prima” di Natale.
Trump, contrariamente ai timori dei critici, non sembra aver confezionato un accordo di pace con Putin da imporre al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e agli alleati europei.
Ma ha accolto Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale come criminale di guerra, con un saluto entusiastico, un passaggio in auto a tu per tu e una descrizione ossequiosa della loro “relazione fantastica”.
In brevi dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro, Putin ha suggerito che i due presidenti avessero raggiunto un’intesa, parlando di “accordi” che costituirebbero un punto di partenza per risolvere la “questione ucraina” e migliorare i rapporti USA-Russia.
Trump, di solito prolisso, non si è spinto tanto oltre. Ha detto che avevano concordato “molti, molti punti”. Ma la dura realtà per il presidente USA è stata: «Non c’è accordo finché non c’è un accordo».
La Casa Bianca non ha risposto alle richieste di commento sulla sostanza dei colloqui, ma i critici democratici hanno già stroncato il presidente.
«Sostengo l’impegno attivo e la diplomazia. Tutti vogliono la pace, ma il processo di pace deve essere condotto in modo responsabile», ha dichiarato Jack Reed, il principale democratico nella Commissione Forze Armate.
«Non ho gradito il trattamento da tappeto rosso riservato a Putin o il segnale che Trump ha mandato accogliendolo con applausi. E credo che tutti siano rimasti un po’ sorpresi dalla mancanza di dettagli e dalla conferenza stampa atipica dopo l’incontro», ha aggiunto.
Mike Quigley, democratico dell’Illinois, ha detto: «Trump ha steso il tappeto rosso per Putin – letteralmente – e lui se n’è andato con il via libera a continuare la sua conquista».
Ma, fatto più importante per Trump, si sono levati mugugni e cautela anche a destra.
Brian Fitzpatrick, repubblicano della Pennsylvania, ha detto che era giunto il momento di fare i conti con una conclusione: «Resta questo semplice fatto: una sicurezza vera e duratura può essere raggiunta solo con i nostri alleati – soprattutto con l’Ucraina – al tavolo».
Defense Priorities, think tank di politica estera non interventista, ha affermato che nell’incontro qualche progresso c’è stato, ma che la realtà rema contro gli sforzi di Trump.
«I combattimenti probabilmente continueranno ancora per un po’, perché Putin non ha alcun incentivo a porre fine alla guerra finché ha un vantaggio militare, soprattutto ora che le linee del fronte ucraine sembrano sul punto di crollare in alcuni punti», ha detto Jennifer Kavanagh, direttrice dell’analisi militare.
” Putin, ricercato dalla Corte Penale Internazionale”. La stessa che gli USA non riconoscono. Noto, con soddisfazione, l’apparire della parola DIPLOMAZIA nelle dichiarazioni dei DEM americani. Mi sembra che sia la prima volta. Ridicoli ( e tragici) guerrafondai.
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hahahah
ANCORA tutta colpa di TRUMP?????!!!!!
agli IUESEI non frega un kaxxo dell’Ukraina, a parte qualche DEM DECEREBRATO.
In UE sono nel panico completo, non sanno più a quali parole vuote nascondersi.
Solo i nostalgici inglesi pensano di poter continuare la guerra, cercando di coinvolgere Ghermania e Frankia, che hanno le loro gatte da pelare in patria.
Che fine miserevole della nostra pseudo elite politica.
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