Della vicenda personale e politica dell’europarlamentare Matteo Ricci, il cui agire da sindaco di Pesaro dal 2014 al 2024 è all’esame della magistratura, non si è sottolineato abbastanza […]

(di Daniela Ranieri – ilfattoquotidiano.it) – Della vicenda personale e politica dell’europarlamentare Matteo Ricci, il cui agire da sindaco di Pesaro dal 2014 al 2024 è all’esame della magistratura, non si è sottolineato abbastanza un aspetto: è normale, e intendiamo eticamente irreprensibile, che un politico eletto dai cittadini per andare a Strasburgo, a (sperabilmente) rappresentare i loro interessi nel consesso europeo, sia pronto senza alcuna remora ad abbandonare quell’incarico dopo appena un anno per candidarsi alla guida della Regione da cui proviene?
Posto che il Parlamento europeo non conta niente e che le decisioni importanti di politica economica ed estera della Ue sono prese dalla Commissione, o meglio dalla sua capa tedesca Von der Leyen il cui precipuo compito è, ormai si è capito, quello di portarci alla guerra con Mosca, smontando “se necessario” (cit. Segretario della Nato Rutte) lo Stato sociale per riarmarci allo spasimo, non sarebbe stato più serio da parte di Ricci finire il mandato, rinunciando in tempo di guerre e genocidi alle ambizioni personali di diventare un “governatore” locale? Oppure: se proprio si sentiva di avere una missione come presidente di Regione, non poteva fermarsi un giro e non presentarsi alle Europee l’anno scorso? Comprendiamo la necessità di mantenersi finanziariamente, ma ci sono altri nobilissimi mestieri, oltre all’europarlamentare, che avrebbero consentito all’ex sindaco di non morire di fame fino a oggi.
Ricci è stato eletto con 106.482 preferenze: per quanto suoni stravagante, centinaia di migliaia di persone sono uscite di casa, l’8 e il 9 giugno 2024, per andare a mettere una croce su una scheda perché lui facesse l’europarlamentare. È corretto buttare questi voti nella spazzatura per dirigersi verso nuovi lidi professionali? C’è da presumere che, se dovesse ritirarsi dalla corsa alla Regione Marche perché indagato per concorso in corruzione, Ricci abbandonerà anche il seggio a Strasburgo per coerenza; o no? Non si offendano, poi, i nostri politici, se diciamo che usano il Parlamento europeo come un sondaggio su larga scala, o peggio come un parcheggio, intascando un rispettabile stipendio mensile di 15 mila euro netti più indennità varie e svolgendo la propria funzione pubblica come una seccante corvée per la Patria, a cui sperano di tornare presto per usufruire della sua nota generosità. Non che la casta dei parlamentari europei sia famosa per scaldare i cuori degli italiani: Salvini, vabbè, si recava a Strasburgo solo per collegarsi da Strasburgo con le Tv che lo ospitavano giorno e notte; Calenda fu eletto coi voti del Pd nel maggio 2019: ad agosto era già uscito dal Pd e si era già fatto un partito suo, continuando beninteso a fare l’europarlamentare del Pd, e un anno dopo, in preda a una delle sue famose bizze da ricco, già si era stufato e gli era preso l’uzzolo di fare il sindaco di Roma, pretendendo naturalmente l’appoggio del Pd. Meloni e Schlein, addirittura, si candidarono sapendo fin dall’inizio che non avrebbero mai accettato il seggio, solo per contarsi e pompare i voti al proprio partito.
Forse non è del tutto campata in aria l’impressione che i parlamentari europei siano punti di riferimento più per le lobby, specie le più danarose, che per i cittadini (vedi la Picierno, sempre Pd, che riceve la lobby sionista Israel Defense and Security Forum, che sostiene la colonizzazione illegale della Cisgiordania; e citiamo solo di striscio il cosiddetto Qatargate, lo scandalo di corruzione e riciclaggio in cui erano coinvolti anche italiani). Tutto a riprova che quando questi politici si disperano per l’astensionismo fingono, perché a loro va benissimo così, finché non c’è un quorum sulle elezioni. Basta sfangarla. Alle ultime Europee c’è stata in Italia un’affluenza del 48,31%, record di astensionismo: vista la faccia tosta di questi miracolati, è pure troppo.
Ecco il prof. dott. presid. Conte che solo un anno fa si esprimeva contro chi si candidava per le europee sapendo che i voti presi erano carta straccia. Visto l’ alto contenuto etico – morale , credo sia lecito dedurre che il messaggio valga anche e soprattutto per chi, eletto al parlamento EU, dopo appena un anno si appresta a fare il salto della quaglia.
Il prof. dott. presid. Conte si ricorda quello che dice e pensa o ha vuoti di memoria?
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I vuoti ce li hai tu, ma nel cervello.
Conte non può obbligare gli altri partiti a comportarsi come il M5S, ma se si vuole governare, cioè legiferare, cioè incidere realmente sulla vita delle persone, non si può fare a meno di alleanze. Che siano prima o dopo le elezioni, sempre alleanze sono. Come quando tu eri tutto felice e contento per l’alleanza di governo con chi, poco prima, “si recava a Strasburgo solo per collegarsi da Strasburgo con le Tv che lo ospitavano giorno e notte”. Quello e quelli dei 49 MLN. Fai finta di non ricordare? Vuoti di memoria?
Strano che allora la tua altissima, purissima, candida, immacolata, cristallina, immarcescibile, incorruttibile moralità non abbia avuto avuto niente da ridire!
Pure AVS, dato che è favorevole ad allearsi col PD, dovrebbe essere messo da te nella “lista dei cattivi”. Quindi Conte/M5S non dovrebbe mai fare alleanze (per governare) con nessuno secondo la tua puritana ideologia.
Questo delirante puritanesimo elettorale, di cui tu sei fiero rappresentante, ha tra le sue vittime pure la tua cara amata Sahra Wagenknecht, per la quale tu hai prodotto una valanga di commenti per spiegarci che fosse l’unica vera politica degna di voto in tutto l’universo. Dopo che ha fatto alleanze locali con “i cattivi”, perchè voleva fare qualcosa di concreto e non solo chiacchiere, i tuoi colleghi puritani genialoidi tedeschi han fatto esattamente quello che hai fatto tu in Italia. Complimenti!
State peggiorando tutto o quasi per continuare sta recita dei puri più puri.
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Non che debba fare l’avvocato difensore di Giansenio. Ma il suo ( in buona parte anche il mio) dissenso ad un’alleanza Strutturale, PRIMA DELLE ELEZIONI, col PD non è affatto contraddetto dall’Alleanza di Governo con chi “si recava a Strasburgo etc.etc.”
Perché quell’Alleanza di Governo, un cosiddetto Contratto di Governo, è nata dopo le Elezioni. Infatti il M5s nel 2018 non si alleò con nessuno. Andò da solo. Poi essendo il primo Partito verificò “intese” per governare, prima col PD ( ma qualcuno voleva godersi lo spettacolo mangiando pop corn…), poi con la Lega. E nacque il Governo gialloverde.
Dire che un’Alleanza PRIMA o DOPO le elezioni sia la stessa cosa è una forzatura. E anche un autogol. Perché in campagna elettorale non puoi far valere appieno la tua, diciamo, Unicità.
Anche la Wagenknecht, mi sembra, abbia fatto alleanze DOPO. E in campagna elettorale stroncava i Partiti con cui poi si è Dovuta/Voluta Alleare.
Comunque dipende dal Sistema Elettorale in vigore giocarsi le carte al meglio.
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Conte, in campagna elettorale, metteva in evidenza la contraddizione in cui due segretari di partito MELONI, SCHLEIN, avevano dichiarato che si CANDIDAVANO solo per ottenere voti.
Ora anche voi HA STATO CONTE, come la maggior parte della tremebonda, viscida, sciagurata, falsa, propaganda dell’INFORMAZIONE??
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@pableronew
“Dire che un’Alleanza PRIMA o DOPO le elezioni sia la stessa cosa è una forzatura“
La MORALE, quella che usano i vari @giansenio per attaccare Conte/M5S, non fa distinzioni tra il prima e dopo elezioni: se si pensa realmente che tizio o caio e i loro partiti siano MORALMENTE inaccettabili prima delle elezioni, lo devono essere pure dopo.
Non esiste per la MORALE che lo spartiacque tra il bene e il male sia il giorno dopo le elezioni.
Non esiste per la MORALE che la molletta sul naso si possa mettere prima delle elezioni e togliere il giorno dopo.
Bisognerebbe anche ricordare che:
_non si votavano alleanze quando la Raggi è arrivata quarta dopo Calenda;
_non si votavano alleanze quando il M5S ha preso solo un 10% alle europee;
_il record di consensi persi (-6 MLN) in un solo anno arrivo con “l’alleanza buona dopo le elezioni”.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
P.S.: Se vi può interessare:
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Allora, è tutto chiaro?
Ancora no?
Ma come, ancora non è chiaro come fa il tizio da Rignano col suo miserrimo 2% a condizionare tutta la politica del cosiddetto csx??
Siamo messi proprio bene..
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Ennesima cretinata per far credere che basti un 2% per “condizionare tutta la politica”. Ti ricordo che non col 2%, ma col 33%, la TAV è passata lo stesso.
Il tizio è semplicemente pompato dai media, come lo è Calenda, per cercare di rendere inutili per il PD i voti del M5S. E tu fai finta di non capirlo, oltre a dargli una mano.
Probabilmente sarebbe già scomparso dalla politica, idem Calenda, se gli “evoluti” non avessero avuto la “brillante idea” di tenere in piedi le loro % abbassando drasticamente quella di chi sappiamo con la genialata dell’astensione.
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La linea impressa ad un partito dal segretario è immediatamente identificabile in base a come/cosa vota e da chi candida nei vari eventi elettorali, cioè a quale corrente appartengono i soggetti che hanno il via libera . I cosiddetti “riformisti” sono predominanti ovunque.
Per quanto riguarda la condotta di un partito, in relazione ad alleanze con altre forze fatte prima o dopo le elezioni: non è affatto la stessa cosa e ci arriva a capirlo anche un bambino di cinque anni. Se è necessaria una alleanza per il governo del paese le campagne elettorali sono totalmente diverse nei due casi. Poi si arriva al dunque e ognuno propone i temi. Ma dopo avere fatto il pieno di voti, senza fare sconti. È così che il vero movimento ha raggiunto il 32%. Con la alleanza fatta prima assistiamo allo scempio al ribasso che vediamo oggi, dove tutto è concesso e/o perdonato. Solo chi ha fette di salame spesse come macine da mulino non riesce a vedere la realtà orrenda che sfila ogni giorno in cronaca.
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“dopo avere fatto il pieno di voti, senza fare sconti. È così che il vero movimento ha raggiunto il 32%. Con la alleanza fatta prima assistiamo allo scempio al ribasso“
E’ cosi che il “vero movimento” ha stabilito un record mondiale imbattibile: – 6 MLN/anno di consensi. Anno dell’alleanza “buona perchè non è la stessa cosa”.
Se basi buona parte della tua propaganda su quanto gli altri farebbero schifo, inevitabilmente la pagherai con gli interessi quando ti vedranno governare con chi ci hai sputato sopra fino al giorno prima. Non solo lo capirebbe un bambino, ma lo capirebbe pure un babbuino ubriaco ed un ficus benjamin.
Inoltre la tua “teoria acchiappa voti” ignora completamente ciò che già ti ho ricordato un’infinità di volte:
_non si votavano alleanze quando la Raggi è arrivata quarta dopo Calenda;
_non si votavano alleanze quando il M5S ha preso solo un 10% alle europee.
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Premesso che per me la legge elettorale dovrebbe essere proporzionale e valevole ad ogni livello, nazionale e regionale, perché le coalizioni, a destra come a sinistra, diciamo sinistra slavata, sono tenute insieme con lo sputo del potere , della tutela di categorie, dí clientelismo, carriere, ed affari, con un’ ipocrisia ed incoerenza che grida vendetta, basta vedere le posizioni e gruppi europei dove i coalizzati in patria sono avversari in Europa, l’ essere costretti a formare una coalizione/alleanza non può prescindere da programma, scopo, visione/idea di politica con ovvia mediazione tra diversi che cercano un accordo! Non è possibile che questo percorso di confronto e sintesi abbia partorito la scelta di Ricci , improponibile per le ragioni espresse dalla Ranieri e per altro! Allora viene il dubbio che il M5S si sia adeguato alle logiche/condizioni del PD e questo non va bene, non perché sia il PD , ma per qualsiasi forza politica che ritenga necessari i 5 stelle in coalizione! Prima si mette sul tavolo il progetto, se ne discute, si trovano gli accordi e poi si sceglie insieme squadra e candidato in grado di rappresentare/governare su quel progetto condiviso, che ha dentro anche l’ idea a 5 stelle della politica, automaticamente escludente i Ricci, e non perché indagati……Se proprio vogliamo indossare la camicia di forza della coalizione, la postura eretta va comunque mantenuta e non dipende dalla percentuale, ma dal semplice fatto che al PD serve quella percentuale! Se il PD avesse il 30% e la possibilità di governare a livello nazionale o regionale solo con cespugli e centrini , scrafierebbe il M5S come ha sempre fatto, perché non gli frega un accidente di programmi, concezione diversa della politica, questione morale, visione e progettualità, cioè gli elementi basilari su cui si costruiscono le coalizioni! Quindi chi storce il naso sulle coalizioni lo fa perché queste coalizioni farlocche si reggono solo sulla necessità dei voti, con interdipendenza fra i vari partiti a destra e a sinistra, mentre quello che realmente interessa ai cittadini, cioè gli elementi basilari, sparisce e ci ritroviamo Ricci come emblema di novità e cambiamento! Io Ricci non lo voterei nemmeno con il torcinaso, ma non pretendo che il M5S si autoescluda da qualsiasi coalizione pregiudizialmente, vorrei però che fosse in grado di imprimere alla coalizione un significato diverso ed autentico, e non mi pare sia avvenuto con l’ appoggio a questa candidatura !
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@Alessandra
Dopo che abbiamo governato con Salvini, Renzi e Berlusconi, che in confronto Ricci è santa Maria Goretti, francamente non riesco proprio a scandalizzarmi per questa candidatura che, a differenza dell’alternativa meloniana, sicuramente è contrario al termovalorizzatore. Questione non di poco conto da quelle parti, comunque la si pensi.
Il PD ha bisogno (forse) dei voti del M5S come il M5S (sicuramente) ha bisogno dei voti del PD per FARE QUALCOSA DI CONCRETO. In positivo o negativo è soggettivo, ma la necessità è reciproca. Quello che proponi tu, cioè dire al PD che “o cambi candidato o i miei pochi voti (%) te li scordi e perderai le elezioni” è lo stesso atteggiamento di Renzi che, in virtù di pochi ma essenziali seggi renziani, pretese che Conte si piegasse alle sue richieste. Conte non accettò il ricatto e sappiamo com’è finita.
Il piccolo che ricatta il grande, infischiandosene dei rapporti di forza (consensi/voti), non è segno di buona politica. Diventerebbe una coalizione basata sul ricatto. Se ci fosse stata la possibilità di un candidato a governatore migliore (per il M5S), lo avrebbero già scelto. Evidentemente non c’era questa disponibilità dall’altra parte. Forse loro accetteranno Fico in Campania per ricambiare. Può essere.
Immagina come ti sentiresti tu se un PD piccolo ricattasse un M5S grande con: “o cambi candidato o ti faccio perdere le elezioni”.
Se gli italiani, non certo da oggi per Ricci, han voluto che il M5S sia più piccolo del PD, non sarà certo uscire dalla coalizione nelle Marche a far cambiare loro idea. Forse porterebbe qualche voto in più al M5S, ma niente di eclatante.
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E’ lo stesso atteggiamento di Renzi …..che infatti ha mandato a casa Conte e continua a determinare le scelte del PD, direi meglio del segretario ufficiale……la coalizione si fa appunto su programma ed accordi, non sui ricatti, e votami Ricchi altrimenti ti scordi Fico in Campania mi sembra più vicino ad un ricatto che ad un programma/progetto ! A me questo tipo di coalizione/alleanza fatta in questi termini non piace……il candidato dovrebbe essere la sintesi di una progettualità/visione condivisa, non un Ricci per un Fico….
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mi permetto di dare un consiglio a tutti quelli che si mettono di santa pazienza e da anni continuano a rispondere a soggetti che in questa chat hanno come obiettivo sminuire conte, no ad alleanze col PD e difatti sì alla Meloni al governo! Secondo me, se per un paio di mesi fate a meno di rispondere a chi odia conte a prescindere molti di questi spariranno dalla circolazione!
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Esatto, proviamo a fare così, perché non se ne può più!
E che vengano pubblicati solo cose buone e distensive. Magari con un sottofondo da casa di riposo.
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Io non odio Conte, anzi sono una sua convinta sostenitrice, ma appoggiare la candidatura di Ricci è farla fuori dal vaso! Mi rifiuto di credere che un altro candidato non fosse possibile……Allora vorrei capire cosa sia successo, proprio perché non credo che Conte sia grullo! Ma da uomo capace, intelligente e competente come credo sia, dovrebbe essere in grado di far capire agli alleati PD che stare in coalizione non significa sostenere la carriera politica di Ricci, ma offrire ai marchigiani una regione governata meglio anche con il contributo dei 5 stelle, che non credo vedano nel percorso politico /professionale di Ricci, la loro idea di cambiamento e di politica ! Ma poi vai a prendere proprio un europarlamentare del PD, quando in Europa PD e M5S votano immancabilmente in maniera opposta! Il candidato simbolo della coalizione è al parlamento europeo un tuo avversario! Veramente ci vuole una bella dose di masochismo o di intelligenza diversa……oscura direi, prossima all’ incomprensione!
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Ale, credo che Conte abbia semplicemente valutato il gradimento che Ricci ha mostrato di avere nella regione Marche.
Vuoi che non avessimo un candidato valido, migliore di Ricci?
Qualunque 5s sarebbe migliore, ma bisogna ovviamente tenere conto degli equilibri nelle varie regioni…minimo salterebbe Fico in Campania.
Quello che mi risulta incomprensibile, per un partito che si reputa di sinistra, è che tutti i candidati mi sembra- o mi sbaglio? – che appartengano al filone renziano del pd…
Ma è possibile sperare o anche solo immaginare che questo partito riesca a liberarsi del cancro che affligge loro e, di conseguenza, l’eventuale alleanza con noi?
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