“Il problema è consentire che la consegna di cibo e aiuti sia gestita dallo stesso Stato che compie il genocidio”

(di Giampiero Calapà – ilfattoquotidiano.it) – “Non è una guerra, nella Striscia non c’è un esercito palestinese schierato contro l’Idf”. Francesca Albanese, sotto sanzioni americane, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, di fronte al moltiplicarsi quotidiano delle immagini di bambini denutriti nella Striscia ha una convinzione: “La fame a Gaza è un crimine calcolato scientificamente dal governo israeliano, un obiettivo da raggiungere per convincere i palestinesi che sopravviveranno ad andarsene nel fenomeno che a Tel Aviv chiamano migrazione volontaria”.
Da Gaza “i genitori ci raccontano che i loro figli piangono fino ad addormentarsi per la fame”. Lo ha detto ieri il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus…
E a chi sopravviverà tra questi bambini il danno delle malnutrizioni avrà un effetto devastante sul processo di crescita, oltre al trauma.
Lei definisce da tempo “genocidio” quel che succede nella Striscia dall’8 ottobre 2023.
Aggiungo che si tratta di uno dei genocidi più crudeli della Storia, perché perpetrato con l’uso di tecnologia e mezzi da Ventunesimo secolo.
Kaïs Saied, presidente della Tunisia, ieri ha mostrato a Massad Boulos, inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, le foto di bambini denutriti di Gaza e, fra queste, l’immagine di un bambino in lacrime che mangia della sabbia. Come si può accettare tutto questo?
È quasi inimmaginabile per la nostra mente accettare che la fame lunga mesi possa spingere a mangiare la terra e i sassi. I palestinesi della Striscia sono privati di tutto, Israele ha l’obiettivo di ridurre quelle persone, bambini compresi, allo stato ferino. I bisogni primari più elementari vengono negati a una popolazione di 2 milioni di persone che viene continuamente sfollata e sbattuta da una parte all’altra della Striscia, 365 chilometri quadrati, adesso in larga misura sempre più verso sud.
C’è anche il divieto dell’Idf di bagnarsi al mare, ma perché?
Perché devono negare ai disperati privi di acqua corrente anche la possibilità di lavarsi in mare. Sono tutti elementi dello stesso progetto criminale di Israele, attuato col pieno sostegno e con la complicità degli Stati Uniti.
Quale progetto criminale?
La pulizia etnica. Che si sta attuando con il genocidio nella Striscia di Gaza, ma anche con lo svuotamento della Valle del Giordano o con l’istallazione di altri 300 check-point in Cisgiordania.
Ritornando alla fame, ci sono 953 camion fermi da settimane tra il valico di Kerem Shalom e Zikim. Altro elemento che dimostra il disegno di una fame programmata, calcolata, voluta da Israele?
Certo. Il problema a monte è consentire la responsabilità di distribuire gli aiuti allo stesso Stato accusato di crimini contro l’umanità e pensare che possa farlo attraverso questa Ghf, la Gaza Humanitarian Foundation, a rigor di diritto internazionale. Hanno creato un meccanismo infernale.
Il presidente Herzog ieri ha sostenuto: “Israele è fermamente impegnato nel rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario. Anche nel mezzo di una guerra, stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i civili in difficoltà, in conformità con il diritto internazionale e i nostri valori israeliani ed ebraici”.
Intanto non è una guerra, perché non mi risulta che ci sia un esercito palestinese schierato contro un esercito israeliano. Per il resto siamo, invece, di fronte a una situazione giuridica che non consentirebbe neppure di discutere con Israele la questione degli aiuti umanitari, è tutto sbagliato. La sfacciataggine di quel che vogliono fare è ben raffigurata nel video realizzato con l’intelligenza artificiale dalla ministra israeliana Gila Gamliel: la sfacciataggine dei dettagli, con i nuovi coloni che mangiano nei nuovi ristoranti proprio mentre i bambini e le persone muoiono di fame. Ma Israele non uscirà da questo orrore con lo stesso candore con cui ci è entrato dopo il 7 ottobre.
Ha citato il 7 ottobre, molti osservatori ripetono il ritornello: tutto questo non ci sarebbe stato senza il 7 ottobre. Non è così?
Il 7 ottobre si è consumato un atto terroristico di una violenza inaudita, una minaccia e un colpo durissimo inferto da Hamas a Israele e alla sua sicurezza. Ma quel che succede dall’8 ottobre 2023 non è giustificabile, non è uso legittimo di autodifesa ai sensi della Carta delle Nazioni Unite. Il 7 ottobre non può giustificare la distruzione totale di Gaza e dei suoi abitanti.
L’altra obiezione che è divenuta un ritornello è questa: anche Dresda è stata bombardata e rasa al suolo per sconfiggere il nazismo.
Credo che non sia sbagliato, invece, iniziare a considerare un altro paragone. Quanto è avvenuto agli ebrei in Europa negli anni precedenti l’Olocausto: la disumanizzazione, la ghettizzazione. Perpetrate a livello transnazionale e con un importante ruolo dei media. L’odio contro gli ebrei di allora ricorda molto l’odio contro i palestinesi oggi. Rinchiudere nei ghetti, affamare, deportare. C’è tutto. Anche l’Italia vedeva e partecipava a tutto, nel 1938 approvò le leggi razziali. Oggi, allo stesso modo, è forse lo Stato ad aver dato il maggior supporto politico, diplomatico e di immagine opponendosi alla sospensione dell’accordo di associazione tra Israele e Unione europea.
Quindi anche l’Italia è complice, anche noi siamo colpevoli per le immagini provenienti da Gaza?
Certo. Inoltre l’Italia possiede il 30,2 per cento della Leonardo, che andrebbe portata in giudizio per continuare a fornire armi che Israele usa nel genocidio della Striscia: i soci azionisti dovrebbero sapere che fanno affari sulla morte dei bambini, sulla malnutrizione mostrata da tante immagini in queste ore (fra cui quelle del piccolo Muhammad Zakariya Ayyoub al-Matouq di Gaza City, un anno e mezzo, pubblicata in queste pagine, che stanno indignando il mondo, o come quella di Osama al-Raqab, 5 anni, di Khan Younis, pubblicata in prima pagina su questo giornale, ndr). E l’Italia avrebbe l’obbligo di vigilanza.
Che orrore…Che orrore incommentabile. Ma..Ah già c’è chi dice ancora “ il sette ottobre” ? Maledetti!!!
"Mi piace"Piace a 3 people
Auschwitz e Dachau sì, Gaza no .Chi ci governa la pensa così e anche chi sta sul colle .
"Mi piace"Piace a 5 people
Non mi stupisce la potenza mediática di Questi individui che Ci fa ignorare la strage quotidiana dei Palestinesi. D’altronde sono GLI stessi che Hanno modificato la storia rendendosi le principali vittime degli orrori Della seconda guerra mondiale, quando incece Nei campi IL número maggiore di vittime era costituito dagli oppositori politici dei nazisti, 4 millioni di polacchi, Ucraini e Bielorussi, 3 millioni di Russi e 2 millioni di tedeschi. 9 millioni contro 6 eppure I film non li Hanno fatti su di loro
"Mi piace"Piace a 2 people
al valico di Erez c’è scritto: RA’AV MISCHRER OTECH
"Mi piace""Mi piace"
@ adrianoScusa, puoi tradurre?
"Mi piace"Piace a 1 persona
la traduzione l’hanno censurata: la fame rende liberi, fonetica ebraica,
"Mi piace"Piace a 4 people
sti c.. pure l israeliano,
"Mi piace"Piace a 1 persona
CHE DISGUSTO!
CHE ORRORE!
"Mi piace""Mi piace"
Osama al-Raqab è in cura all’ospedale Nasser di Khan Younis. Il suo peso, a causa della carestia indotta, era di 9 kg al momento di questa foto, scattata circa due mesi fa. Soffre di fibrosi cistica, perciò oltre al cibo avrebbe bisogno di farmaci specifici.
Usare la fame come arma di guerra è uno degli oltraggi più abietti che un potere possa compiere. E’ la forma più vile e codarda di violenza, perché non colpisce combattenti armati, ma i corpi più fragili: bambini, anziani, malati. Non è una misura di sicurezza: è una punizione collettiva, l’espressione più brutale di un dominio che ha perso ogni legittimità morale.
La foto di Osama al-Raqab è una scure che frantuma ogni alibi. Non serve essere esperti, giuristi, storici: basta essere umani. Un corpo così, che sembra uscito da un campo di sterminio, parla direttamente alla coscienza, senza mediazione. E’ la testimonianza muta e spietata di ciò che l’uomo è ancora capace di fare al proprio simile nel XXI secolo. E a chi distoglie lo sguardo, a chi minimizza dicendo “non è così semplice”, va detto con chiarezza: è così semplice! Un bambino di 5 anni che pesa 9 kg è una verità assoluta. O stai con la vita, o stai con chi la devasta.
Come è accaduto con la Shoah, anche per Gaza verrà il tempo della vergogna, delle scuse postume, delle lacrime ipocrite di chi oggi resta in silenzio o, peggio, giustifica.
La fotografia di Osama non è solo una denuncia del presente. E’ un documento per la Storia. E’ un’icona della disumanità contemporanea. Un giorno, quando anche la polvere della propaganda si sarà posata, questa immagine sarà appesa nei musei, nei libri di scuola, accanto alle foto di bambini emaciati nei campi di sterminio nazisti. E allora ci si chiederà: “Come è stato possibile che il mondo – di nuovo, ancora una volta – sia rimasto a guardare e abbia lasciato accadere?”.
"Mi piace"Piace a 4 people
👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻😭
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che schifo!
Rot in heII !
"Mi piace"Piace a 2 people
Lagioia è una delle persone che seguo con grande stima 👇
"Mi piace"Piace a 2 people
finirà male molto male e nessuno pagherà, tranne che forse sarà dimenticata la Shoa
"Mi piace"Piace a 1 persona
"Mi piace"Piace a 2 people
L’altra obiezione che è divenuta un ritornello è questa: anche Dresda è stata bombardata e rasa al suolo per sconfiggere il nazismo.
CA22ATE. Io voglio i nomi di chi lo afferma.
Questi pagli.acci sanno che il 14 febbraio 1945 la Ghermania stava per cadere in tutti i casi, avendo fallito l’ultima disperata offensiva delle Ardenne nonché la Bodenplatte?
E che Dresda, detta la Firenze dell’Elba, non aveva praticamente alcun obbiettivo militare valido?
Era un martedì grasso. La città era piena di rifugiati dell’Est. E nessuno pensava che dal cielo arrivassero centinaia di orrendi bombardieri della RAF che usarono ordigni incendiari causando una tempesta di fuoco come non se ne erano viste dopo Amburgo nell’estate del ’43.
Nessuno sa quanti morirono allora. Tra 30 e 200 mila, chi propende per la cifra più bassa dovrebbe spiegare come fa una qualsiasi città a tenere un registro di chi entra in quelle circostanze.
Di sicuro la città non aveva obbiettivi militari d’interesse e non era difesa adeguatamente.
Fu pura barbarie.
E una delle città più belle del mondo andò distrutta.
Harris e Churchill ovviamente non hanno mai pagato per questo crimine, tanto la Storia la scrivono i vincitori.
Poi ci sono i buff0ni che la ripetono a ca22o.
Mentre per Gaza c’é un solo paragone storico accettabile: il Ghetto di Varsavia, 1943.
Rivolta del ghetto di Varsavia – Wikipedia
"Mi piace"Piace a 2 people