Via libera di Crosetto a nuove regole Ue: “Portano investimenti e sicurezza”

(di Giacomo Salvini- ilfattoquotidiano.it) – Il governo italiano, per la prima volta, dà il via libera al ReArm Eu, il piano da 800 miliardi presentato a marzo da Ursula von der Leyen che i Paesi Europei dovranno investire sul fronte della Difesa. E così farà la maggioranza in Parlamento, nonostante le divisioni che si sono verificate a Bruxelles con la Lega contraria.
In questi giorni il piano è arrivato nelle commissioni Affari Ue e Difesa di Camera e Senato e martedì la presidenza del Consiglio ha depositato un parere del ministero della Difesa che, nero su bianco, appoggia i pilastri normativi del progetto di von der Leyen. Non solo: nelle proposte di modifica, il governo chiede anche all’Ue di spendere alcuni fondi stanziati e non spesi del Pnrr per la Difesa.
Entro il 29 luglio le commissioni parlamentari, infatti, dovranno votare sulla proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio europeo che danno attuazione al piano ReArm Eu, anche detto “Readiness 2030”. L’obiettivo del nuovo regolamento, in sintesi, è quello di semplificare le procedure per accedere ai programmi europei per la Difesa (Digital Europe, Horizon Europe, Invest Europe), spostare i fondi di coesione, sostenere l’Ucraina e introdurre una linea di credito comune da 150 miliardi per le spese militari.
Nella relazione di 8 pagine, che Il Fatto ha letto, oltre a presentare il contesto della proposta, il governo dà una valutazione “complessivamente positiva” per due motivi: in primis “nell’ottica della istituzione del dominio ‘tecnologie di difesa’ nella piattaforma STEP” (il fondo che è stato ipotizzato dall’Italia per aumentare le spese militari) e in secondo luogo “per le discendenti azioni a favore del rafforzamento della base industriale della Difesa”. Quindi, si legge ancora nel parere, il nuovo regolamento servirà a favorire la “mobilità militare” per prevenire “potenziali minacce dal fianco sud” in 5-10 anni.
In generale, sempre per il ministero, il nuovo regolamento consentirà “maggiore flessibilità di bilancio dell’Ue” per le esigenze di Difesa, rafforzerà “la base industriale e tecnologica di difesa e a duplice uso”, migliorerà la “prontezza operativa”, sosterrà le imprese, la sinergia con il digitale, fornirà “opportunità di crescita e innovazione” del settore e contribuirà alla “sicurezza dei cittadini”. Anche le imprese del settore ne beneficeranno “in termini di competitività” aumentando “i propri investimenti in Europa” e producendo “posti di lavoro”. Ma il governo italiano chiede anche modifiche nel negoziato a Bruxelles. Sette in tutto tra cui la richiesta di restringere alcune gare di appalto nel digitale ad alcuni Paesi Nato, aumentare i finanziamenti per le infrastrutture ad uso civile e militare della rete Ten-T e infine quello più importante: il governo chiede all’Ue di utilizzare i fondi non spesi del Pnrr per la Difesa e Sicurezza. Tra le proposte di modifica, infatti, l’esecutivo chiede a Bruxelles “la possibilità per gli Stati membri di riallocare le risorse non utilizzate per il Recovery and Resilience Facility come contributi nazionali volontari agli strumenti industriali europei per la difesa, incluso EDIP” (il fondo per l’approvvigionamento militare). Tutto questo, si legge, “nel rispetto dei principi di governance fiscale, della stabilità finanziaria UE e, previa approvazione delle Commissione”. Poi l’Italia propone un emendamento sul regolamento che riguarda il Digitale per estendere il perimetro “dual use” delle infrastrutture e la necessità di esplicitare l’intelligenza artificiale.
La richiesta di utilizzare i fondi Pnrr per la Difesa non convince il M5S: “Il M5S denunciava da mesi il rischio del dirottamento dei fondi del Pnrr verso il RearmEu, tanto che abbiamo inserito impegni al governo contro questa ipotesi in tutte le nostre risoluzioni. Impegni regolarmente bocciati e oggi capiamo perché. In questa relazione il governo Meloni mette nero su bianco la richiesta di usare per il riarmo i soldi non utilizzati del Recovery che il governo Conte ha fatto avere all’Italia”, dicono i capigruppo delle commissioni Filippo Scerra, Pietro Lorefice, Arnaldo Lomuti e Bruno Marton.
Maledetti. Maledetti. Maledetti.
Il commento dei 5S al riguardo dice tutto.
Il fianco Sud da chi sarebbe minacciato? Da Al Masri?
Da Bibi tante volte volesse un pezzo di Sicilia?
Da Putin?
E dire che 3 anni fa il grosso ministro attuale escludeva la sua ministranza in quanto in conflitto d’interessi.
Aveva ragione.
E ora Dibba con Rula ❤
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Questa è di un mese fa.
Non riesco a smettere di ridere al pensiero anche se….
https://youtu.be/loowHgDub9o?si=nPV6KErTA0lZNl0E
E questa più sul pezzo:
https://youtube.com/shorts/WtChGUo7sQs?si=hIcq1sSPVV6otSod
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Per armi, vitalizi e auto blu i soldi li trovano sempre
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Se fosse restato Conte il PNRR avrebbe avuto un altro esito, ma agli Italiani gli sta bene…impareranno a votare!
Il cetriolo è arrivato… tranquilli italiani..poltrone sofà … e zzzzzz….. purtroppo!
Grazie giovgia,non mi curerò ,ma sai che soddisfa abvere in testa l’elmetto!
Grandi pezzi di m.!
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Anche se la lega fosse corrente,cosa difficile, e si opponesse a questo sconcertante utilizzo del fondo pnrr, ci darebbe il soccorso i un partito dell’ opposizione. Secondo voi quale ? Un aiutino : ha votato per il riarmo in EU.
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Chiamasi keynesismo militare: le industrie della guerra (ma chi è il nemico che ci vuole invadere?? Chiedere a Servegnini!) creeranno più posti di lavoro. Ma anche sposando questo (orribile) punto di vista, mi chiedo se basteranno le nostre produzioni di armamenti per soddisfare la bisogna. La risposta è no! Solo per una minima parte. Il gran resto arriverà dagli Usa per… la felicità dell’economia a stelle&strisce. E gli interessi della Patria?? Suvvia, son cose che si dicono nei comizi pre elettorali.
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Ma anche sposando questo (orribile) punto di vista, mi chiedo se basteranno le nostre produzioni di armamenti per soddisfare la bisogna. La risposta è no!
La risposta e’: non si puo’ stabilire in anticipo.
Fatto 100 quello che si decidera’ di spendere per la difesa bisognera’ vedere quanti di quei soldi andranno all’industria americana delle armi.
Un parte ci andra’, questo e’ innegabile, ma quanto nessuno e’ in grado di dirlo, al momento.
La parte di soldi che restera’ in Italia ed in Europa creera’ posti di lavoro dove saranno spesi; e quando questa sbornia finira’, finiranno i soldi e con essi i posti di lavoro.
E’ quella che si chiama spesa improduttiva; keynesiana o meno che sia.
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Ma no, finita la guerra si ri-riconvertjra no in produttori di automobili di m…
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“E così farà la maggioranza in Parlamento, nonostante le divisioni che si sono verificate a Bruxelles con la Lega contraria”.
Bene, così cadrà la maschera dei legaioli.
Questa vicenda porterà consensi al M5S. Io incontro sempre più persone insoddisfatte di questo governo, anche per questa cosa delle spese militari, e alcune di loro si stanno spostando verso il Movimento. Basta dare un’occhiata ai social, dove ormai i commenti negativi superano quelli positivi. Giorgia si sta scavando la fossa con le sue mani. 😀
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sperem !
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