(di Mauro Lissia – ilfattoquotidiano.it) – Chi contesta la politica bellica occidentale e il riarmo europeo è un putiniano, quindi non può partecipare a iniziative culturali organizzate a spese pubbliche. È il senso di una lettera che il giornalista Cristiano Tinazzi invita a trasmettere via mail alla Regione Sardegna e ai Comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena perché blocchino il patrocinio e il contributo economico concesso all’associazione Vox Day a favore del festival letterario “Neanche gli dei”, che si aprirà il 24 luglio a Cagliari. Tinazzi e i firmatari della lettera contestano la presenza nel programma dell’ex ambasciatrice e collaboratrice del Fatto Elena Basile, dell’ex parlamentare Pino Cabras e del moderatore, il giornalista Simone Spiga, le cui posizioni politiche sullo scenario bellico internazionale risultano lontane dalla linea del governo italiano. Il fotogiornalista Giorgio Bianchi sarebbe addirittura “la voce del regime russo in Italia”.

Nella lettera si fa riferimento ad attività di “negazione o minimizzazione di crimini di guerra attributi alla Russia secondo la comunità internazionale” e in alcuni casi “ammessi dagli stessi russi”. In particolare Elena Basile è accusata di essere “una delle voci più note della narrativa filorussa nei media italiani” e avrebbe “assunto più volte posizioni apertamente giustificazioniste nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina”. Il ruolo di Spiga, per Tinazzi, non sarebbe quello del semplice opinionista: il giornalista, direttore di Reportsardegna24.it, è referente regionale del Comitato “Fermare la guerra” e dietro “un’etichetta apparentemente neutra ha costruito un’attività pubblica e sistematica di disinformazione” e “denigrazione della comunità ucraina residente in Sardegna”.

Nella lettera non si nega il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, ma il fatto che “un evento pubblico come il Festival, ospitato in uno spazio comunale, possa ricevere risorse pubbliche e godere del patrocinio di enti locali e regionali quando dà voce e spazio a figure apertamente coinvolte nella giustificazione di un’aggressione militare condannata dall’Onu, dall’Unione europea e dallo Stato italiano”. Il commento di Spiga, mentre Regione e Comuni non si sono ancora espressi: “Vogliono che si ritorni al tempo del nazifascismo, ma facciano pure. Noi andiamo avanti tranquillamente”.