Parzialmente oscurato dalla candidatura di Giorgia Meloni al Nobel per l’Economia avanzata da Italo Bocchino l’annuncio di Matteo Renzi: “Torno alle feste dell’Unità” ha gettato nel […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Parzialmente oscurato dalla candidatura di Giorgia Meloni al Nobel per l’Economia avanzata da Italo Bocchino l’annuncio di Matteo Renzi: “Torno alle feste dell’Unità” ha gettato nel panico il Pd. Ma è sulla seconda parte del titolo di Repubblica (“E lavoro alla tenda riformista”) che ferve il dibattito. I più colti hanno ricordato la massima del presidente Lyndon Johnson a proposito di Herbert Hoover, detestato direttore dell’Fbi: “È meglio averlo dentro la tenda che piscia fuori, piuttosto che fuori dalla tenda che piscia dentro”. Anche se davanti alla dozzina di tende che affollano la galassia dem si è calcolato che applicare il lodo Johnson non sarebbe problema da poco. Dal cosiddetto campo largo dell’opposizione trae giovamento sui giornali l’angolo dello svago estivo, apostrofo rosa tra guerra e calura. Uno che non delude mai, Carlo Calenda, si guadagna la giornata con l’annuncio: “Oggi facciamo un direttivo, la mia opinione è che nelle Marche non ci presentiamo”. Lui è fatto così: al mattino si sveglia e se gli gira convoca un direttivo di Azione come se fosse un cappuccino con la brioche. Le innocenti evasioni del centrosinistra non finiscono qui. Leggiamo sul Corriere della Sera: “Tre ore sotto il palco con Springsteen. La notte rock a San Siro di Elly e Paola”. Il fatto che la leader del Pd e la compagna siano appassionate di musica fa storcere il naso a qualcuno: “Non ha capito che il suo obiettivo dovrebbe essere quello di suonarle alla destra” (Dagospia). Altri, invece, notano una certa coerenza della segretaria nel costruire l’immagine di una sinistra con il profilo da partito radicale di massa. E dunque sensibile alle questioni delle libertà civili (la presenza al Gay Pride di Budapest) e attenta a condividere miti e passioni del mondo giovanile di riferimento. Una presenza molto attiva nelle piazze (Referendum, Gaza, contro il riarmo europeo) ma che stando alle rilevazioni Ipsos a giugno registra un meno 2,2% dei partiti del centrosinistra e un più 2,5% per le forze di governo (Il Foglio). Faccio cose, vedo gente, per dirla con Nanni Moretti. Se rinasco mi iscrivo all’opposizione.