Via libera del consiglio M5S ad accordi con i progressisti. “Nuovo centro? Lasciamoli fare”

(di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Unitari, sempre di più. Per l’avvocato ormai la rotta dei Cinque Stelle è quella, allearsi ovunque sia possibile con i progressisti, e perfino con un campo (più) largo. Anche perché Giuseppe Conte ne è certo, e lo ha anche detto ai dirigenti del Movimento nel Consiglio nazionale di venerdì scorso: Italia Viva non correrà con il suo simbolo nelle varie liste per le Regionali d’autunno, togliendo così d’imbarazzo i Cinque Stelle, proprio come avvenuto nelle Comunali di Genova dello scorso maggio. Mentre Carlo Calenda, cioè Azione, si è già sfilato nelle Marche, e sembra sempre più distante dal centrosinistra. Quindi, via libera alla coalizione progressista, con il Consiglio che ha dato la sua approvazione votando all’unanimità. Però la linea non comporta accordi obbligatori, ovunque.
Tradotto: si valuterà comunque in base ai contesti locali. Perché la Toscana era e resta una rogna, soprattutto dopo il crollo rovinoso della giunta giallorosa di Prato, causa dimissioni della sindaca dem Bugetti, indagata per corruzione. E anche se nella riunione del Consiglio Conte non ha chiuso a un accordo pure nella regione rossa, dal Movimento precisano: “Un’intesa si può chiudere solo se Elly Schlein trovasse un candidato alternativo al presidente uscente Eugenio Giani”. Ipotesi remota. Ergo, è molto probabile che i 5Stelle alla fine andranno da soli: anche se la legge elettorale toscana in caso di corsa in solitaria obbliga a mettere assieme almeno il 5 per cento per entrare in Consiglio.
Quota che a oggi sembra fuori portata per il M5S, che nelle province toscane veleggia di media tra il 3 e il 4 per cento. Ragionamenti e calcoli per Conte, che venerdì è stato chiaro con i suoi: “Le Regionali saranno fondamentali in vista delle Politiche”. Ergo, i progressisti devono vincerle e il Movimento deve stare nella coalizione data per favorita in gran parte delle regioni, con l’obiettivo di prendere percentuali accettabili, anche per poter chiedere poi assessorati di peso. Ma prima bisogna risolvere i vari nodi sul tavolo. Per esempio chiudere l’intesa sulla Campania, dove Roberto Fico è il candidato da tempo scelto da Conte e Schlein.
Di mezzo però c’è sempre Vincenzo De Luca, che come condizione per un’intesa senza spargimento di sangue (politico) con i progressisti pretende di imporre il suo no all’ex presidente della Camera. Un trofeo simbolico, dopo il quale sarebbe disposto – dicono certi dem – anche a deglutire un altro candidato del M5S. Ma dal Movimento negli ultimi giorni lo hanno informalmente ribadito al Pd: l’unico nome resta quello di Fico, descritto come “più che tranquillo” sulla sua candidatura da diversi 5Stelle. Tradotto, niente piani B come Federico Cafiero de Raho, che pure un pezzo del Pd continua a soffiare da settimane. Poi, ovviamente, ci saranno da calibrare le liste, ovunque. Ma al M5S quello dei centristi sembra un problema in via risoluzione. “Renzi vuole stare dentro il centrosinistra, in qualunque forma, mentre Calenda si sta mettendo fuori da solo” ragiona un big contiano.
Nel Movimento assistono con curiosità al profluvio di nuovi progetti centristi a livello nazionale, tra cui quello lanciato dall’assessore al Turismo del Campidoglio, Alessandro Onorato, “benedetto” da un confidente di Conte, Goffredo Bettini. Anche per questo, raccontano, l’ex premier non è sorpreso dall’operazione, e non sembra preoccupato: ovvero, non teme la concorrenza sul piano elettorale. “Lasciamoli fare” è la linea che filtra dal M5S. Anche perché, è la riflessione, in vista delle Politiche servirà un contenitore dove ospitare Renzi, e magari sfumarne il peso con altri nomi, civici e non. E comunque nel famoso centro di cui tutti (stra)parlano, un po’ di voti bisognerà andarli a prendere. Allargare la coalizione è necessario, riconoscono in via di Campo Marzio. Da dove giurano che Conte non sia “ossessionato” dal tornare a Palazzo Chigi. Ma nel contempo, l’ex premier non ne vuole sapere di lasciare campo libero a Schlein, che invece ritiene naturale la sua candidatura alla presidenza del Consiglio. E questo sarà uno snodo faticoso, per i progressisti: con o senza centristi.
Sarei disposto ad accettare tutto tranne che traghettare Coso in Parlamento. Sarebbe un cancro che ci porteremmo dentro.
"Mi piace""Mi piace"
Tranquillo, noi con Renzi e i centristi non abbiamo nulla da spartire. Se vuole, l’alleanza con loro la farà il PD, ma senza il M5S.
A proposito di PD, Elly Schlein aveva promesso l’azzeramento delle correnti interne, e invece a oggi è un proliferare quasi quotidiano di sigle, movimenti e associazioni, se non proprio vere correnti. Esattamente l’opposto di ciò che volava la segretaria. Più che un partito, a me sembra un manicomio. A queste condizioni, non vedo come sia possibile costruire un’alleanza.
https://www.affaritaliani.it/politica/pd-correnti-schleiin-scissione-976400.html
"Mi piace""Mi piace"
“Renzi vuole stare dentro il centrosinistra, in qualunque forma..”
E ci sta riuscendo alla grande, dategli ancora un po’ di tempo e la sua presenza nel csx risulterà vitale, fondamentale.
In ogni caso le ritrosie a gettone del partito di Conte nei confronti del rignanese proprio non le capisco: a che servono? È Renzi che decide di essere presente nel csx in qualunque forma, visto che è la maniera per assicurarsi un’ altra legislatura poltronata; la operazione incontra ben pochi ostacoli dato che la Schlein, sul tema, essendo tenacemente unitaria, offre sempre grandi aperture.
Mentre il presidente.. lasciamo perdere va’.. lasciamo perdere
"Mi piace""Mi piace"
ritrosia a gettone è il nuovo ” in realtà ci sta pensando”? A livello locale l obiettivo è togliere regioni o comuni alla dx, che è l avversario politico. A livello nazionale, il liberalriformismo è il nemico vero del progressismo. Checché ne dica Decarolis, che fa il suo mestiere di rondoliniano avversario di Conte.
Comunque, il No ai liberalriformisti non è ritrosia, è NO.
chissà se lo è anche per Grillo e i suoi
"Mi piace""Mi piace"
Gli italiani, con una adesione straripante, votarono per la abolizione del finanziamento pubblico ai partiti .
Per fottere gli italiani i partiti introdussero i rimborsi elettorali.
Avere una linea politica che esclude alcuni soggetti politici, se riconoscibili da un simbolo, ma accettarli mimetizzati, è la stessa cosa: gli italiani (perlomeno quelli di area) vengono presi per il qlo.
Credo che gli italiani siano un po’ stanchini di essere presi per il qlo.
"Mi piace""Mi piace"
Gli italioti non si stancheranno mai di essere presi per il k perché non hanno memoria sufficiente pervricordarselo. I politici tutti hanno una visione comune a cui non possono rinunciare e che si può sintetizzare nel motto: cadrega first!
"Mi piace""Mi piace"
se la dx avesse perso la Liguria, staremmo ragionando di elezioni politiche in tempi brevi. Il senso delle alleanze locali turandosi il naso, è la alternanza nel governo. Al momento, IV nascosta in liste civiche è stata presente in Emilia Romagna, Genova e forse basta. IV o le civiche collegate non hanno eletto nessuno. I 5s qualche proprio rappresentante in Giunta. Calenda non c è mai e non ci sarà nemmeno nelle Marche. Nelle Marche pur di veder perdere Acquaroli accetterei la lista IV in coalizione.
Dove i duri e puri sino rimasti soddisfatti sono Bolzano e Matera. l assenza del m5s nella coalizione di sx ha consentito, numeri alla mano, la conquista della città alla dx. Oltre, naturalmente, l amata Liguria, il modello di partecipazione civica del grillismo d antan. Il fatto che gioiscano di vittorie della dx fa immaginare il loro orientamento politico. Che è, ovviamente, diverso dal mio. Infatti io voto m5s e loro no.
le elezioni politiche nazionali sono tutt altra cosa, come è facile comprendere. Ne discende l orientamento politico del governo del paese. E, a rischio di essere noioso, liberalriformismo e progressismo sono antitetici. Che l agenda Draghi, tanto fatta propria da Grillo e Di Maio, venga realizzata da Renzi, Gentiloni o da Meloni, non cambia. Il male è l afenda Draghi. Io rivotero’ il.programma politico che ho votato nel 2018. E ad essere preso in giro, da Grillo, semnai,sono stato io, insieme alla gente che oggi è stanca di essere presa in giro da tutti.
Di sicuro non sono Giuseppe Conte e il m5s ad aver preso in giro i loro elettori. Mi piacerebbe sapere cosa pensano di Grillo i duri e puri che sono passati dal vaffa ad idolatrare Draghi e Cingolani, sino ad essere disposti a mandare vaffa il movimento per portare la dx al governo. Con Renzi Calenza Salvini e il.pd al proprio fianco.
io il 2×mille al m5s lo do’ molto volentieri.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Credo che a portare la dx al governo ci abbia pensato il nipote di suo zio, che volere l’alternanza di governo dove chi arriva sfascia quello che aveva fatto il predecessore, come succede da almeno 25 anni, non è tra le mie ambizioni e nemmeno speranze. Io ho votate M5S quando era anti sistema e rivoluzionario e lo voto ancora in quanto “meno peggio” e in attesa di qualcosa di meglio.
"Mi piace""Mi piace"