(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Nel 2024 il prezzo medio del gas naturale (comprensivo di imposte e oneri) per i consumatori domestici in Italia è salito del 15,1% nel 2024 raggiungendo i 13,1 centesimi di euro al kWh, con tariffe superiori del 5,3% rispetto alla media dell’area euro (-8,3% nel 2023).

Lo rileva la relazione annuale dell’Arera secondo cui l’Italia è invece tra i Paesi con il maggior calo dei prezzi lordi dell’energia elettrica per i clienti domestici, scesi 38,64 a 35,7 centesimi di euro al /Wh: si è, quindi, ridotto al 15% (era il 24,7% nel 2023) il differenziale rispetto alla media Ue.

Ma gli oneri e la componente fiscale neutralizzano i risparmi possibili: in Italia infatti i prezzi netti finali pagati dalle famiglie sono del 14% superiori a quelli della media di Eurolandia (25,92 centesimi al kWh contro 22,73 centesimi), nonostante le riduzioni registrate sia dalla componente energia (-21%) sia dai costi di rete.

ARERA, RISCHI RINCARO BOLLETTE LUCE PER ONERI CONCESSIONI

(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Rischi di rincaro delle bollette elettriche a causa degli oneri che i concessionari della distribuzione di energia elettrica dovranno versare allo Stato per il rinnovo delle concessioni stesse.

A lanciare l’allarme è stato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, nel presentare al Parlamento la relazione annuale dell’autorità.    “La legge di Bilancio 2025 – spiega Besseghini – ha previsto che, con decreto del Mase di concerto con Mef, su proposta dell’Autorità, siano definiti termini e modalità per la presentazione da parte dei concessionari del servizio di distribuzione dell’energia elettrica di piani straordinari di investimento pluriennale, dettagliando specifici obblighi minimi che gli investimenti devono perseguire e criteri per la determinazione degli ‘oneri che i concessionari del servizio di distribuzione dell’energia elettrica sono tenuti a versare in ragione della rimodulazione’ della durata delle concessioni.    

In particolare, i concessionari del servizio di distribuzione sono tenuti a versare al governo degli oneri in ragione della rimodulazione della durata della concessione. “Questo rappresenta una sostanziale novità rispetto alla natura a titolo gratuito delle concessioni vigenti” sottolinea il presidente ricordando che “la norma prevede inoltre che l’onere di rimodulazione venga trasferito in bolletta e che sia soggetto alla remunerazione propria degli investimenti infrastrutturali con ulteriore aggravio per i consumatori”.   

L’Autorità, avverte Besseghini, “ritiene che questa previsione si ponga in contrasto con i principi generali di tariffazione basata sui costi efficienti del servizio e che, a tutela degli interessi di utenti e consumatori, risulti dunque opportuno minimizzare, se non annullare, l’impatto dell’onere di rimodulazione in bolletta”.