
(AGI) – Lo scorso aprile il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 30,1 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.063,5 miliardi. Lo rileva Bankitalia.
L’incremento riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (21,5 miliardi), la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (7,2 miliardi, a 69,4), nonché’ l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,4 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è sostanzialmente imputabile a quello delle Amministrazioni centrali (29,9 miliardi); il debito delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono rimasti pressoché invariati. La vita media residua e’ rimasta stabile a 7,9 anni.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 20,2 per cento (dal 20,5 del mese precedente), mentre a marzo (ultimo mese per cui questo dato e’ disponibile) quella detenuta dai non residenti era aumentata al 32,4 per cento (dal 31,9 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era lievemente diminuita al 14,3 per cento (dal 14,4 per cento).
BANKITALIA, SALE QUOTA DEBITO PUBBLICO IN MANO A STRANIERI
(ANSA) – Sale la quota del debito pubblico in mano a stranieri. Come emerge dalla pubblicazione della Banca d’Italia su debito, a marzo è salita dal 31,9 al 32,4% del totale.
Quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è lievemente diminuita al 14,3 per cento (dal 14,4 per cento). Ha continuato a calare la quota del debito detenuto da Banca d’Italia che, ad aprile, è scesa al 20,2 per cento (dal 20,5 del mese precedente).
ENTRATE TRIBUTARIE: BANKITALIA, +3,2% AD APRILE, +3,9% NEI PRIMI QUATTRO MESI
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Ad aprile le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 41,9 miliardi, in aumento del 3,2 per cento (1,3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2024.
Nei primi quattro mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 170,0 miliardi, in aumento del 3,9 per cento (6,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato è contenuto nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia.
Ma chi se ne frega! L’importante è che cali lo spread. 😏
"Mi piace"Piace a 2 people
L’Italia è in una situazione di autentico sgretolamento fiscale. Il debito pubblico è una montagna di roba che non si riesce più a gestire. La spesa pubblica continua a superare le entrate, e per coprire il buco si ricorre a incrementare il debito, che cresce a ritmi insostenibili.
Le entrate tributarie che crescono del 3%? Una barzelletta, se ci metti dentro le sanatorie fiscali che servono solo a tamponare la voragine causata da anni di evasione sistemica e gestione della finanza pubblica fatta solo per gonfiare le fila del proprio elettorato.
Poi c’è la questione dei possessori del debito: la Banca d’Italia si tira indietro e gli stranieri aumentano la loro quota più per demeriti altrui che per meriti propri.
Tradotto: stiamo svendendo pezzi del nostro futuro a investitori esteri che potrebbero decidere di tagliare i fondi da un giorno all’altro se cambia la loro percezione di rischio. E quando succederà, non ci sarà più nessuno a tamponare la caduta.
L’economia italiana è In ginocchio da anni, stagnante, incapace di crescere a ritmi sufficienti per risolvere anche solo in parte il problema. Nessuna ripresa reale, solo politiche di emergenza e tentativi di nascondere la polvere sotto il tappeto.
In sostanza: siamo su un barile di polvere da sparo, con un governo che continua a sparare fuochi d’artificio per distrarre, ma senza alcuna strategia per spegnere la miccia.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Insomma, aumentano le entrate fiscali di diversi miliardi eppure il debito sale di 30 in un mese? 1 MILIARDO AL GIORNO.
Eh, ma dobbiamo spendere per la ‘Difesa’, no? Magari il 5% del PIL.
"Mi piace""Mi piace"