Secondo la procura di Firenze avrebbe favorito gli interessi dell’imprenditore Matteini Bresci. La prima cittadina del Comune toscano è stata perquisita questa mattina: “Con fiducia proseguo nel mio ruolo con dedizione e attenzione al bene comune come ho sempre fatto”

La sindaca di Prato Ilaria Bugetti

(di Luca Serranò – repubblica.it) – Voti e finanziamenti elettorali per favorire gli interessi dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci. La procura di Firenze ha chiesto gli arresti domiciliari per la sindaca di Prato Ilaria Bugetti con l’accusa di corruzione. La prima cittadina del Comune toscano è stata perquisita questa mattina e contestualmente le è stato notificato l’avviso a comparire per l’interrogatorio: sarà infatti il gip a decidere sull’eventuale misura cautelare.

Sempre secondo le prime informazioni l’inchiesta è partita due anni fa nel corso di un’altra indagine sulla criminalità cinese. Matteini Bresci, a cui viene attribuito il ruolo di corruttore, avrebbe “investito” su Bugetti (con cui aveva già avuto rapporti lavorativi) per proteggere le sue attività e quelle di persone a lui vicine. In particolare l’imprenditore sarebbe riuscito a convogliare numerosi voti alle ultime elezioni amministrative del 2024 che hanno visto la vittoria della sindaca.

II rapporto corruttivo tra i due si sarebbe consumato nel periodo in cui Bugetti era consigliera regionale, protraendosi anche successivamente fino alle elezioni amministrative del 2024 quando è stata eletta sindaca.

Questa la replica della sindaca: «Con il presente comunicato, in qualità di sindaca di Prato, ritengo sia mio dovere immediatamente comunicare di aver ricevuto in data odierna, 13 giugno, un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Firenze. Comunico tali circostanze nel preciso momento in cui sono terminate le operazioni investigative. In relazione al contenuto di tale avviso la mia persona si è messa immediatamente a disposizione dell’autorità procedente nel rispetto reciproco dei ruoli. Sin da ora ribadisco l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, e non mi sottrarrò a nessun riscontro, spiegando le mie ragioni, confidando nel fatto e avendo la certezza che il mio operato è sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale nonché giuridica. Come detto sono a disposizione degli organi inquirenti e con fiducia proseguo nel mio ruolo con dedizione e attenzione al bene comune come ho sempre fatto».