Immaginiamo due abitanti di Gaza che discutono animatamente sulla natura delle bombe che gli piovono addosso: “è genocidio”, dice uno, “ti sbagli, è solo pulizia etnica”, replica […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Immaginiamo due abitanti di Gaza che discutono animatamente sulla natura delle bombe che gli piovono addosso: “è genocidio”, dice uno, “ti sbagli, è solo pulizia etnica”, replica l’altro. Potrebbe essere una vignetta irriguardosa per la tragedia di quel popolo martoriato dal governo Netanyahu. Oppure il nocciolo della disputa che agita il variegato mondo dell’opposizione, concorde nella condanna di Israele ma eternamente diviso sulle parole più adatte da adoperare.
La lingua smarrita della sinistra ricorda la frase che Nanni Moretti fa dire a Michele, il suo alter ego nel film Palombella Rossa: “Chi parla male, pensa male e vive male”. E perde anche i referendum, si potrebbe aggiungere alla luce delle parole che svettavano come girasoli in campagna elettorale e purtroppo sfiorite nello spazio di un mattino. Lungi da noi dissentire sulla opportunità di indire una consultazione popolare legata a un quorum quasi impossibile da raggiungere. Poiché quattordici milioni di persone che si sono pronunciate sui temi del lavoro e della cittadinanza non sono comunque poche e dicono che il popolo di chi si oppone al governo delle destre (che si limitano oziosamente a giocare “contro” qualunque tentativo di cambiare le cose) sembra tutt’altro che in disarmo. Poi, però, ecco che a urne chiuse comincia la tarantella delle acrobazie verbali, alcune davvero imbarazzanti. Come le astute “asticelle” collocate di volta in volta più in basso dai geni dem della comunicazione per potere, vada come vada, cantare sempre vittoria. Una competizione al contrario, sul modello delle olimpiadi di Stanlio e Ollio. Nessuno osando ipotizzare il 50 per cento dei voti più uno (ma allora che raccogli le firme a fare?) si ha cura di collocare l’asticella prima al 40 per cento, poi sempre più giù.
Giunti quasi al fondo del barile è stato escogitato il quorum Boccia (dal nome del capogruppo Pd alla Camera) che ha collocato la soglia del successo a un voto in più rispetto ai voti raccolti dalla maggioranza Meloni-Salvini-Tajani alle Politiche del 2022. Finché, nel tardo pomeriggio di ieri, il segretario della Cgil Maurizio Landini ha tagliato corto: “Non è stato raggiunto il quorum e dunque l’obiettivo dei referendum è fallito”. Punto. Così come, genocidio o meno, la strage dei civili a Gaza è un’onta per Israele. Punto.
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