L’offensiva. Al fronte già 50 mila gli uomini di Putin. Truppe dentro per 160 km nella zona di passaggio per Kursk

(di Alessandro Parente – ilfattoquotidiano.it) – “Pare che l’offensiva sarà su Kharkiv”, un ex addetto stampa dell’esercito ucraino, ora regista indipendente, con la sua troupe corre tra Sumy e Kharkiv per raccontare i repentini cambiamenti che stanno avvenendo nelle aree di fronte delle due regioni. Non sono gli unici a stare con il fiato sospeso dopo l’annuncio, il 22 maggio, del presidente russo Putin di voler creare una zona cuscinetto. “Stanno ammassando truppe alla frontiera con Kharkiv e Sumy, costruendo basi, tutto sembra indicare che sarà lì, stiamo andando verso Kharkiv”, continua il regista, l’audio è disturbato dal rumore del veicolo lanciato a tutta velocità e i colpi delle buche. “Stanno ammassando 50 mila uomini al fronte con Sumy” conferma il Kyiv Independent, riportando le parole dello stesso Zelensky e analizzando i movimenti delle truppe di Mosca che, dopo aver respinto l’avanzata ucraina su Kursk, sono avanzate catturando quattro nuovi villaggi nell’Oblast di Sumy. Le truppe russe al momento potrebbero essere già avanzate per un’area di 160 chilometri nella zona di Basivka, uno dei punti di passaggio per l’Ucraina nell’operazione Kursk. Proprio ieri il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di un nuovo villaggio nella zona.
“Stiamo percorrendo strade coperte di reti per droni” continua il videomaker da una zona del fronte, reti che potrebbero garantire migliori spostamenti per le truppe ucraine ma che ora fanno da scudo dai droni ai civili in evacuazione. Gran parte della popolazione sembrerebbe aver già lasciato le proprie abitazioni, ma ogni giorno nuovi ordini raggiungono i villaggi di Sumy, ieri è stata la volta per altri undici centri abitati. Ma il comandante in capo delle Forze armate ucraine Syrsky ha portato l’attenzione sulla regione sud di Zaporizhzhya, dove le Forze armate russe hanno lanciato un’offensiva negli ultimi giorni. Mentre droni e missili russi continuano a solcare i cieli ucraini, oltre cento gli attacchi registrati nella notte di ieri.
Sullo sfondo di queste nuove prospettive di guerra ci sono i negoziati che dovrebbero tenersi a Istanbul il 2 giugno, che Zelensky e il suo entourage vedono con scetticismo, “noi siamo pronti per il cessate il fuoco, per il dialogo e per un processo serio che porti a una fine giusta di questa guerra” ha scritto Yermak, suo primo consigliere, su X, “abbiamo accettato la proposta americana per un cessate il fuoco a marzo, la Russia non lo ha fatto, perché vuole ancora prendere tempo”.
Dal canto loro i russi si sono espressi a più riprese riguardo l’Ucraina, che, come affermato dal capo del Comitato militare della Duma di Stato, Andrei Kartapolov, potrebbe perdere “Dnepropetrovsk, Kharkiv e Odessa con Nikolaev, se non accettasse le attuali condizioni della Federazione”. Ma il Cremlino ha critiche anche per l’Europa, secondo Dmitry Peskov “la Francia spera ancora di ottenere qualcosa dalla Russia attraverso la pressione – ha dichiarato all’emittente Vgtrk – e non si può che esprimere rammarico per il fatto che il capo dello Stato francese non comprenda la reale situazione”. Il riferimento è alle parole di Macron da Astana da cui ha intimato alla Corea del Nord di non aiutare Mosca, “altrimenti la Nato arriverebbe in Asia”. Anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha commentato le ultime dichiarazioni della ministro degli Esteri tedesco: “Un vampiro di nome Wadephul dice che non si aspetta più la sconfitta totale della Russia, perché ha le armi nucleari. E noi, invece, non vediamo l’ora che la Germania vada al collasso economico per via delle sue politiche stupide”. Nel frattempo Friedrich Merz si prepara per l’incontro di giovedì prossimo, dove, alla Casa Bianca, si confronterà per la prima volta con Donald Trump. L’Ue studia una nuova mossa contro la cosiddetta “flotta ombra” russa, con la quale Mosca sembrerebbe continuare a commerciare grano, petrolio e gas: sarebbero 350 le navi da includere nel pacchetto di sanzioni.
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Sempre più imbarazzante il presidente francese. Minaccia la Corea del nord come un topo minaccia il gatto.
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Bisogna ricostruire il Muro di Berlino.. La Germania sempre causa di guerre.
Starmer rafforza la linea anti-Russia: “Dobbiamo essere pronti alla guerra”
Maledetti: eravamo in pace finchè eravate divisi,non dovevate neppure armarvi ne costruire armi….bei tempi!
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