L’Idf avrebbe colpito un punto di raccolta della Gaza Humanitarian Foundation in una zona indicata come sicura per i civili evacuati

Gaza, fuoco israeliano sugli aiuti a Rafah: almeno 26 morti

(repubblica.it) – Almeno 26 persone persone sono state uccise e 120 ferite nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti locali e umanitarie, tra cui l’emittente Al Jazeera e la Protezione civile di Gaza, secondo cui i colpi sarebbero partiti da veicoli dell’esercito israeliano mentre centinaia di civili si dirigevano verso il sito per ricevere generi di prima necessità. L’episodio si è verificato nella zona di al-Mawasi, area indicata da Israele come “sicura” per i civili evacuati da altre parti del sud della Striscia.

Le immagini e le testimonianze dirette dell’attacco non sono al momento disponibili, e l’esercito israeliano (Idf) non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale.

Secondo quanto riferito dalla Difesa civile locale, i colpi sarebbero stati esplosi da mezzi blindati dell’Idf verso una folla di civili che si stava avvicinando a un punto di raccolta per gli aiuti alimentari della Gaza Humanitarian Foundation, parte del programma di assistenza coordinato dagli Stati Uniti. Il portavoce Mahmoud Basal ha parlato di “un attacco deliberato contro civili disarmati”, sottolineando la gravità dell’episodio in un contesto già segnato da settimane di ostilità e crisi umanitaria.

“Le uccisioni riflettono la natura di queste aree come trappole mortali di massa, non come punti di soccorso umanitario. Ciò che sta accadendo è un uso sistematico e doloso degli aiuti come strumento di guerra, impiegato per ricattare i civili affamati e radunarli con la forza in punti di morte esposti e gestiti dall’esercito di occupazione, finanziati e politicamente coperti dall’amministrazione Usa, che porta la responsabilità morale e legale di questi crimini”. Lo scrive il governo di Gaza – come riporta Al Jazeera.