Promosse le battaglie del Movimento Cinque Stelle su salario minimo, Reddito di cittadinanza e settimana corta

(di Raffaella Malito – lanotiziagiornale.it) – Il pagamento dell’affitto rappresenta la spesa più problematica per gli italiani (44,3%), seguono mutuo (32%), bollette (29,1%) e spese mediche (24,9%). Secondo quanto emerge dal “Rapporto Italia 2025” dell’Eurispes, il 23,8% degli italiani riesce a mettere da parte risparmi, mentre il 35,4% è costretto ad attingere ai propri risparmi per arrivare a fine mese e, quasi il 60%, riporta difficoltà nell’arrivare a fine mese.
Di fronte alle difficoltà economiche, il ricorso alla famiglia d’origine rappresenta la soluzione più impiegata (29,2%). Un’altra strategia diffusa riguarda il ritardo nei pagamenti: il 20,8% dei cittadini ha pagato le bollette con forte ritardo, mentre il 19,3% dichiara ritardi nel pagamento delle tasse, delle rate condominiali (16,4%) e dei conti aperti presso commercianti locali (11%).
Per contenere le spese gli italiani rinunciano anche alle cure mediche
Il quadro che emerge conferma, da un lato, il permanere di una percezione diffusa di difficoltà e vulnerabilità, dall’altro evidenzia una resilienza familiare che si traduce in nuovi adattamenti, scelte difensive e forme di solidarietà interna, segnale di una società che, pur messa alla prova da anni complessi, continua a cercare risposte nel proprio tessuto sociale più che nel sistema istituzionale. L’inflazione continua a pesare. La maggior parte degli italiani riferisce prezzi in aumento (84,1%), seppur con differente intensità.
Per contenere le spese, gli italiani rinviano uno o più acquisti necessari (59,5%), rinunciano alla babysitter (54%), riducono le uscite (50,1%), e tagliano su viaggi o vacanze (50%). Nell’ultimo anno, più della metà degli italiani (53,4%; il 31,4% una/qualche volta, il 16,5% spesso, il 5,5% sempre) si è servito della rateizzazione dei pagamenti soprattutto per l’acquisto di elettrodomestici (44,5%), di auto/moto (42,5%) e tecnologia, televisori, smartphone, tablet (42,3%).
La necessità di contenere le uscite porta spesso a dover rinunciare a spese necessarie per la salute e il benessere personale: il 28,2% degli italiani ha rinunciato a cure/interventi dentistici, il 27,2% ad effettuare controlli medici periodici e di prevenzione, il 22,3% a visite specialistiche per disturbi/patologie specifiche e il 18,1% a terapie o interventi medici.
Le battaglie del M5S, dal salario minimo al Reddito di cittadinanza, conquistano il Belpaese
Ma soprattutto le battaglie del M5S conquistano gli italiani. La settimana lavorativa corta (da 40 a 37,5 ore di lavoro a parità di stipendio) raccoglie la maggior parte di opinioni positive (69%), così come il salario minimo (65,7%) e il reddito di cittadinanza (60,8%). R.M.
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Un bicchiere di vino con un panino, la felicità,la felicità…
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Un dubbio !! Ma questo 60 per cento non saranno quelli che non votano più?? Non arrivo a fine mese, non mi riesco a curare, non vado in vacanza e devo votare un tale ( non voglio usare aggettivi!!) che farà la vita da nababbo?? La democrazia mostra i limiti.. e che limiti!
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Io propongo settimana lavorativa a 0 ore e stipendio da 15.000 euro netti mensili.
100% dei consensi assicurato
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Semplice : basta essere eletti in parlamento…
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Starò pure invecchiando, ma ben gli sta.
Se l 60% fatica ad arrivare a fine mese, eppure non si schioda dall’astensionismo a dal voto demenziale a Meloni &c., devo essere io che a fine mese, per fortuna e per ora, ci arrivo tranquillamente, a votare per i pochi che fanno (o almeno provano a fare) il loro interesse?
Anche basta, già dai tempi di B. mi prendevo del c. per questo, ora affondino pure, e godano, ignoranti, dei soldi buttati in riarmo e guerre anziché in servizi e sanità.
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