L’Oipa: “Mailbombing contro la crudeltà”. Il Festival di Yulin, in Cina, celebra il solstizio d’estate con il consumo di carne di cane. L’Oipa denuncia la crudeltà verso animali spesso rubati e uccisi brutalmente e sollecita leggi più efficaci a tutela degli animali attraverso un’azione coordinata di mailbombing.

(di MARIA NEVE IERVOLINO – fanpage.it) – Manca meno di un mese all’inizio del Festival della carne di cane di Yulin, in Cina, nella Regione Autonoma di Guangxi Zhuang. Questo discusso appuntamento nasce per celebrare il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, ma col tempo per ragioni commerciali è diventato un evento dedicato al consumo di carne di cane.
La carne di cane non è consumata abitualmente in tutta la Cina, e proprio la sua particolarità richiama ogni anno a Yulin migliaia di persone che desiderano fare questa esperienza. Come ogni anno in vista del festival le maggiori organizzazioni internazionali di tutela animale stanno puntando i propri occhi in quest’area della Cina meridionale. Tra loro c’è l’Oipa.
Oipa: “Leggi non proteggono cani e gatti”
Per ricordare al mondo le atrocità che stanno per accadere, l’Oipa ha da poco lanciato un mailbombing contro le autorità cinesi competenti: Han Jun, ministro dell’Agricoltura e degli Affari Rurali, Lei Haichao, ministro responsabile della Commissione Nazionale per la Salute e Huang Runqiu, ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente.
Con questa iniziativa, l’Oipa vuole puntare i riflettori sulla mancanza di una legislazione adeguata in Cina che protegga i diritti degli animali: “Le leggi esistenti che regolano le condizioni di detenzione e macellazione sono lacunose e non sempre rispettate”, spiegano dall’Oipa.
Indagini come quelle condotte dall’attivista Davide Acito dimostrano che i cani presenti al Festival di Yulin sono per la maggior parte animali di famiglia sottratti alle loro case e uccisi con metodi cruenti, come la bollitura dell’animale ancora vivo.
“Gli sforzi messi in atto dal governo cinese non sono sufficienti a fermare la mattanza di Yulin, che ogni anno indigna tutto il mondo – ricordano dall’Oipa – Nel 2020 il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali della Cina aveva sì vietato la macellazione di cani e gatti, equiparandoli di fatto ad animali da compagnia, ma l’annuncio non è stato seguito da controlli sufficientemente efficaci, soprattutto nelle aree rurali del Paese”.
Alla strage di Yulin, inoltre, si aggiunge la pericolosa tradizione dei wet market, mercati in cui carne e pesce sono spesso venduti ancora vivi o macellati al momento, in condizioni igieniche completamente inadeguate, fattori che possono concorrere alla diffusione di zoonosi. “In questa cornice si aggiunge la scarsa regolamentazione dell’utilizzo degli animali nel mercato dell’intrattenimento, spesso sfruttati e costretti a uno stile di vita completamente contrario alla loro natura. Ne è un triste esempio il video attualmente virale che mostra dei cagnolini di pochi mesi rinchiusi in un distributore automatico in un centro commerciale a Shangai”. L’invito degli attivisti dell’Oipa è quindi quello di inviare, tramite l’apposito form, la propria lettera di protesta al governo cinese, così da esortarlo a prendere serie provvedimenti al fine di garantire il rispetto di tutti gli esseri viventi.
Cos’è e come si svolge il Festival della carne di cane di Yulin
Il 21 giugno, in concomitanza con il solstizio d’estate, si apre il Festival della carne di cane di Yulin, dal nome della città cinese meridionale dove si è svolto per la prima volta nel 2010. Secondo le stime degli attivisti sono circa 30 milioni i cani e i gatti che ogni anno vengono uccisi in Asia a scopo alimentare. La maggior parte di questi sono rubati alle famiglie oppure randagi catturati per la strada dato che al momento solo la Corea del Sud ha veri e propri allevamenti di cani desinati al consumo alimentare, anche se una legge recente li ha messi al bando e destinati alla dismissione entro il 2027.
Nonostante 2020 le città cinesi di Shenzhen e Zhuhai abbiano attuato divieti sul consumo di carne di cane e gatto, questa tradizione è ancora diffusa in alcune zone. Ancora oggi la carne di cane attira un turismo interno desideroso di provare questa particolarità che nasconde uno sfruttamento crudele e non necessario.
“Per ricordare al mondo le atrocità che stanno per accadere, l’Oipa ha da poco lanciato un mailbombing contro le autorità cinesi…”
Dato che l’atrocità di macellare un cane è equivalente a quella di macellare un bovino, un cavallo, o peggio ancora un agnellino da latte come avviene ogni anno a Pasqua in Italia, mi sembra che il destinatario di tutta questa “spontanea”iniziativa umanitaria 😏non sia altro che il governo cinese, in quanto tale.
Anche a me fa ribrezzo l’idea di un cane che viene ucciso, e poi mangiato. D’altronde qua in Padania non sono passati molti anni che uccidere il maiale e subito dopo farne salami era considerato un evento. L’uccisione del maiale era un rito comunitario, a cui partecipavano parenti, vicini e amici. Può anche non fregarmene nulla del fatto che un musulmano potrebbe ritenere atroce e immonda questa nostra consuetudine. Ma credo che questo debba valere anche per i cinesi
"Mi piace""Mi piace"
Cosa c’é che non capisci di questa frase?
Indagini come quelle condotte dall’attivista Davide Acito dimostrano che i cani presenti al Festival di Yulin sono per la maggior parte animali di famiglia sottratti alle loro case e uccisi con metodi cruenti, come la bollitura dell’animale ancora vivo.
Almeno la gente come te se ne stesse zitta. Ma no. Non perdete occasione per sparare le vostre ca22ate non richieste.
"Mi piace"Piace a 1 persona
quale sarebbe il vantaggio di bollire un cane ancora vivo ? 🙄
"Mi piace""Mi piace"
Ma quanto sono sensibili questi euroatlantici quanto si parla di cani e dell’ utilizzo a scopo alimentare delle loro carni , magari mentre sono intenti a abbrustolire agnelli in occasione delle feste cristiane . Certo quando ad abbrustolire la carne e quella dei palestinesi sotto l’ effetto delle bombe sganciate da aerei israeliani o dai loro droni kamikaze, non sono così attenti perché distratti dall’ elezione del nuovo papa o da Sanremo o dalle loro innumerevoli manifestazioni per gli LGBT plus.
"Mi piace""Mi piace"
È tutto un paradosso a sto mondo! Gli usi e i costumi, le tradizioni, le abitudini alimentari di ogni nazione lasciano il tempo che trovano! Il consumo scriteriato di carne di qualsiasi animale è raccapricciante, lo dico da onnivora ma che raramente fa uso di carne perché consapevole, purtroppo nutrirsi bisogna finché si è in vita ed è necessario farlo con testa e cuore! Ci sono situazioni ben ma ben peggiori a questo mondo!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anch’io sono onnivora, ma fra mangiare la carne senza sofferenza per l’ animale, perché devi nutrirti, e mangiare carne come rito, superstizione, festival, c’è una bella differenza! Per nutrire e non far morire di fame mia figlia, arriverei a sacrificare il gatto di casa, ma qui non si tratta di fame, esattamente come per la mattanza degli agnelli a Pasqua, si tratta piuttosto di crudeltà per futili motivi …..Una volta sdoganato il concetto, la crudeltà per futili motivi si applica indistintamente ad animali di specie diversa da quella umana e pure a quelli della stessa specie! Sacrificare il gatto di casa per non morire di fame è comprensibile, ammazzare un nemico in combattimento pure, fare una strage di qualsiasi specie animale, compresa quella umana, per divertimento, sadismo, sopraffazione, violenza gratuita, quando altre opzioni sarebbero possibili, perché non si tratta di sopravvivenza, per me è un crimine ed andrebbe punito in tutti i suoi miserevoli gradi di criminalità! Rimanere umani dovrebbe essere questo…..
"Mi piace""Mi piace"
La penso come te Alessandra.. però devi ammettere che di casini ben più complicati e gravi ce ne sono tanti a sto mondo! Gli esseri umani sono crudeli..
"Mi piace""Mi piace"
per non parlare del problema del buco dell’ozono…
"Mi piace""Mi piace"
Per non parlare di quello che ha nel cervello lo sfondato di Infosannio…
Ma proprio di buchi dovevi parlare con quello pseudonimo?
"Mi piace""Mi piace"
Ho visto un documentario in cui una sub accarezzava uno squalo bianco e questi chiudeva gli occhi per la goduria.
In una successiva immersione lo squalo sembrava che l’aspettasse per essere riaccarezzato.
Personalmente mi è successo che mentre assistevo ad una festa della transumanza con una macchina fotografica in mano una delle tante mucche che mi son passate davanti si è avvicinata e si è brevemente fermata davanti a me e si è messa in una posa innaturale, io mi sono spaventato ed ho indietreggiato, quella mi ha guardato e poi si è riavviata.
Ripensandoci, dopo, ho pensato che volesse essere fotografata ……………ed avrà pure pensato fra se’:
uhm questo non è molto sveglio, non ha capito un casso!
"Mi piace""Mi piace"
Il problema è sempre lo stesso, ovvero la “dignità” dell’animale che viene (quasi) costantemente calpestata. Quello che è intollerabile – dovrebbe valere per tutti gli animali – sono le torture a cui sono sottoposti in vita, ovvero lì dove 100 galline stanno in… 2 mq., maiali che si mangiano tra di loro, costretti in spazi angusti a convivere nella loro stessa 💩, mucche impossibilitate a muoversi e gonfiate per fare 50 litri di latte, per non parlare degli allevamenti di pesci. Insomma, un delirio vero e proprio, con regole insufficienti e mai atte a tutelare la dignità dell’animale in vita e, molto spesso, letteralmente calpestate da imprenditori b@st@rdi senza nessuna moralità. Certo, vedere soffrire cani (o gatti) per noi occidentali è particolarmente toccante, ma non è che maiali, galline, mucche, agnelli o pesci soffrano meno. Il fatto è che mettere regole ferree rispetto allevamenti intensivi – che tali non potrebbero più essere – farebbe schizzare il prezzo delle carni alle stelle, altroché cosce di pollo, tagliate e confezionate, a 5 euro al chilo. E, soltanto pensarlo, oggi come oggi, è pura utopia.
"Mi piace""Mi piace"
Tutto vero, ma quando hai a che fare con un macello che 1- usa la maggior parte animali RUBATI (ripeto: RUBATI, e ti puoi immaginare i cinesi derubati dei loro animaletti come la prendono… io andrei lì con una spada d’acciaio ben affilata…) e con morti inutilmente dolorose, allora la situazione NON è più la stessa. No, nemmeno gli allevamenti intensivi perché se non altro, non allevano animali che hanno rubato ad altri.
"Mi piace""Mi piace"
Non voglio sicuramente negare quanto hai sottolineato, tutt’altro. Anche perché se qualcuno facesse del male ad uno dei miei gatti le possibilità sarebbero due: 1) lo facesse in modo che non venissi mai a conoscenza della sua identità; 2) se scoperto dovrebbe essere ben armato e decisamente motivato, altrimenti lo frantumerei di botte e, non potendolo fare da solo, utilizzerei amicizie e risorse per farmi aiutare da qualcuno, anche pagando profumatamente. L’ultima cosa che farei sarebbe denunciarlo, ci puoi giurare. Forse dopo (domani) chiamerei l’autoambulanza, ma di questo non vi è certezza. Comunque, a parte tutto, trovo molto demagogica l’affermazione dell’articolo “Con questa iniziativa, l’Oipa vuole puntare i riflettori sulla mancanza di una legislazione adeguata in Cina che protegga i diritti degli animali: “Le leggi esistenti che regolano le condizioni di detenzione e macellazione sono lacunose e non sempre rispettate”, spiegano dall’Oipa“, come se qui da noi ci fossero leggi davvero severe e, soprattutto, controlli continui atti a far rispettare quelle vigenti e sufficienti ad evitare schifosi sfruttamenti e “ammassamenti” indegni di migliaia (se non centinaia di migliaia) di animali in spazi angusti. Va beh, come dicono quelli che non gli frega ‘na sega degli animali… “ammazziamo uomini, donne, bambini nel silenzio generale”, a chi vuoi che interessi qualcosa di Marta (la gallina), piuttosto che di Gimmi, Tommy e Timmy? Anche perché il business, come sempre, è quello che legifera, più di qualsiasi politico di qualsivoglia colore. Poi, ovviamente, pensare a cani e gatti rubati e ancor più torturati, per la nostra “sensibilità occidentale”, è qualcosa da… patibolo. Però, sotto certi aspetti, “la Cina è vicina”, molto più di quanto si possa pensare, soprattutto nella mente bacata di quelli che chiamano con disprezzo “animalisti” chi vorrebbe semplicemente che tutti gli esseri viventi potessero avere giusto rispetto e tutela. Saluti.
"Mi piace""Mi piace"
Non ho parole né vomito sufficienti per esprime il disprezzo e il disgusto che provo per gli esseri umani, per cui mi astengo dall’esprimere più circostanziate valutazioni.
La sociopatia è più una medaglia al merito che una patologia.
"Mi piace""Mi piace"
E poi tu avresti rischiato anche personalmente, sbaglio?
"Mi piace""Mi piace"
Che vuoi dire?
"Mi piace""Mi piace"
Non sei il felino più amato di Infosannio?
"Mi piace""Mi piace"
Eh…
https://media1.tenor.com/m/W1Y1lIG3nLkAAAAd/cat.gif
"Mi piace""Mi piace"
❤ ❤ ❤
Nostaglia canaglia! 😀
"Mi piace""Mi piace"
“Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell’osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? La domanda non è Possono ragionare?, né Possono parlare?, ma Possono soffrire?.“ — Jeremy Bentham – da “Introduzione ai princìpi della morale e della legislazione “, 1823.
"Mi piace""Mi piace"