Beppe Grillo verso il ritorno: in tv. Il documentario (e la distanza incolmabile con Giuseppe Conte). Il fondatore del Movimento 5 Stelle sta lavorando a un docufilm sulle sue battaglie. Accantonata (per ora) l’idea di una causa giudiziaria sulla proprietà del simbolo M5S: ma il silenzio non cela la distanza tra Grillo e Conte

(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – Che fine ha fatto Beppe Grillo? Lo avevamo lasciato sull’uscio del Movimento, con un post che citava anche iconograficamente il finale di The Truman Show: «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte». E lui, l’ex garante, cacciato a colpi di clic dalla sua creatura, il M5S, è davvero scomparso, come in un colpo di teatro. Ora però potrebbe riapparire. In tv.
«Inabissato», «sparito dai radar», «nessuna notizia» sono i commenti di molti movimentisti che lo hanno sostenuto e che ancora lo sostengono e sperano in una sua mossa per riprendersi il simbolo con le cinque stelle. Grillo a onor del vero per un po’ ci ha pensato, ha covato vendetta, o meglio — per dirla come i movimentisti duri e puri — «ha accarezzato l’idea di riprendersi ciò che gli appartiene», ossia il famoso logo del partito, registrato a suo nome e a più riprese in anni lontanissimi (e legato a doppio filo al Movimento dallo statuto e da una manleva firmata dal garante).
La delusione a dicembre era forte. Il voto degli attivisti chiamati a pronunciarsi sul ruolo del garante, gli applausi scanditi con Giuseppe Conte sul palco nel momento in cui veniva sancita la sua fuoriuscita, la distanza del nuovo corso contiano dai valori delle origini, il «tradimento» — a suo avviso — di big che aveva protetto a lungo sotto la sua ala: tutte cicatrici che hanno lasciato il segno.
Lo scontro sul logo sarebbe stato giudiziario e non politico, un finale a carte bollate, che, però, non ha convinto lo showman. Troppi dubbi su ricadute, costi, immagine: da qui la scelta di «congelare» l’idea, almeno per il momento. Non un dietrofront, ma uno stallo, anche perché all’ex padre nobile stellato era stato suggerito (anche per una questione di opportunità) di avviare la causa prima del voto della Costituente. La strada è ancora percorribile e potrebbe riservare sorprese (compreso il sostegno all’ex leader — anche economico — di molti stellati messi all’angolo da Conte).
Oggi come sei mesi fa Grillo preferisce attendere. I suoi fedelissimi dicono che ormai si è «distaccato dalla politica» e che «è tornato a occuparsi delle sue passioni». C’è chi sostiene si stia preparando alle sue solite lunghe nuotate estive e lo descrive attento a prodotti per le immersioni subacquee, chi dà per certo il suo consueto oscillare in questi mesi tra Genova (dove si vota nel fine settimana) e il buen retiro di Marina di Bibbona. Lui, sul blog, è tornato a scrivere e a occuparsi delle sue vecchie battaglie, principalmente reddito universale, lavoro e ambiente.
L’ultima stoccata? Pochi giorni fa, sulla riduzione dell’orario di lavoro. «Quando nel 2011 lanciai la proposta delle 20 ore settimanali retribuite sembrava una provocazione», ha postato il fondatore del Movimento. Per poi proseguire: «Nel 2050 lavorare 20 ore a settimana potrebbe non solo essere possibile, ma necessario».
Ma il blog non è l’unico canale di comunicazione che Grillo sta esplorando. Lo showman sta lavorando all’ipotesi di un docufilm in cui istrioneggiare tra temi cari e risvolti personali. Secondo diverse voci, il progetto sarebbe già avviato. E Grillo ci si starebbe dedicando con passione e attenzione. «Beppe si è isolato, ha scelto questa strada, ma è e resta inarrestabile», dice chi lo conosce bene. «Quando è il momento si farà sentire e dirà ciò che deve».
Grillo, un po’ sommergibile e un po’ istrione, ha messo la politica in freezer. Da uomo di spettacolo si riserva la scena per il gran finale, che potrebbe non essere nelle aule di un tribunale, ma in un luogo a lui più congeniale: il piccolo schermo delle tv degli italiani.
il 2026 è l anno pre-elettorale. L anno delle scelte di campo. Locali, a partire da Genova, e nazionali.
il nemico acquista visibilità e consenso? In autunno tutto inizierà a muoversi, e il nemico andrà comunque colpito. Ricompaiono i pitbull del potere, che dovranno curarsi solo.di spaccare, frammentare il fronte antiestablishment e di mantenere un governo di minoranza assoluta con maggioranza assoluta. L agenda Draghi, lettura cult degli elevati e degli eletti.
Sara’ interessare osservare il sostegno dei grillini messi da parte da Conte, sostegno che viene detto sarà anche economico. Gente facoltosa, sembrerebbe. E motivata
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“Il suo logo”…si quello che c’era scritto ” Beppe Grillo .it”…si questo? se lo può tenere,,,tanto quello nuovo è del Movimento …non di grillo.
A proposito si sta muovendo qualcosa a favore di Ciro?
Se l’elevato emerge dalle tenebre …vuol dire che la faccenda gli si mette bene.!
Se si sta riesumando Draghi … si fa pure vivo il sostenitore ” DRAGHI E’ UN GRILLINO” …hahahahahha.
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E questa sarebbe da approfondire. Ma com’é che di Ciro e del figlio di La Russia non si sa più nulla? Dopo anni di indagini?
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Figlio di La Russa: procura ha chiesto archiviazione.
Attesa decisione del GIP.
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Quindi la signorina si è ritrovata a letto a sua insaputa con Larussa ma la colpa è la sua così impara a non farsi drogare.
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Il Corrierone meloniano tifa Grillo, più che ovvio
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Più che altro tifa contro Conte.
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Il nemico del mio nemico…
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Mere illazioni prive di fondamento, scritte solo perché si vota a Genova.
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Beppe attento analista, iscriviti al Pd che ha bisogno di te !
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Non credo proprio . Il pd, al momento, ha un disperato bisogno di Conte.
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Con la differenza che Conte non si è mai iscritto al Pd per cercare di scalarlo, venendone pure buttato fuori…
Grillo SÌ.
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L’equazione è perfetta: Grillo sta al Movimento 5 Stelle come Conte sta al Pd, per valori, storia personale e visione politica. Solo Anail e gente come lei (con le loro piroette mentali) pensano che sia il contrario. Anail è persino capace di dire che Conte è più grilllino e movimentista di Grillo. Ahahahah, come ci siamo ridotti male
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La sapevo diversa, ma magari mi è sfuggito qualcosa: Grillo voleva iscriversi al pd, succursale di Arzachena, dopo che aveva addirittura proposto di regalare il programma. Il pd, per bocca di autorevoli esponenti, rifiutò con sdegno, ovviamente perché sarebbe stata la fine. E mi pare sia nata lì la storia che viaggia tra mito e leggenda; ” Grillo si faccia il suo partito e vediamo quanti voti prende” .
Grillo non si è mai iscritto al pd e voleva scalarlo per mostrare a tutti quanto fosse marcio quel partito. Adesso Grillo è fuori e Conte è legatissimo a quel mondo, fin da subito.
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«ha accarezzato l’idea di riprendersi ciò che gli appartiene», ossia il famoso logo del partito, registrato a suo nome e a più riprese in anni lontanissimi (e legato a doppio filo al Movimento dallo statuto e da una manleva firmata dal garante).
Il simbolo non appartiene più a Grillo ma all’Associazione presieduta da Conte. Se fosse ancora suo, avrebbe già fatto ricorso per riprenderselo. Ma credo che Buzzi lo sappia, solo che è prevenuto contro Conte. 🤔
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Sì, infatti lo “suggerisce” con parole poco chiare, tra parentesi, en passant: “(e legato a doppio filo al Movimento dallo statuto e da una manleva firmata dal garante)”.
Quasi non voleva che fosse vero…
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Tra l’altro, Grillo ha fatto capire che non ha più alcun interesse per il M5S. Lo dice anche l’articolista in un suo passaggio: I suoi fedelissimi dicono che ormai si è «distaccato dalla politica» e che «è tornato a occuparsi delle sue passioni». «Beppe si è isolato, ha scelto questa strada (il docufilm), ma è e resta inarrestabile». Io comunque spero in un suo ritorno nel Movimento, senza più nessun ruolo di peso ovviamente, ma solo come comunicatore politico, tramite il suo blog e nelle piazze. Da questo punto di vista, Beppe resta imbattibile.
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Sì, da quel punto di vista poteva essere UN’ENORME risorsa… peccato che ha voluto usare le sue innegabili doti CONTRO il m5s.
È stato QUELLO il problema.
Ed è solo per quelle doti, anche mal riposte, che viene considerato “più movimentista” di Conte…come se dopo tanti anni il m5s dovesse e potesse ancora presentarsi come un movimento, magari nelle piazze a gridare i vaffa.
Certa gente non cresce mai.
Poveretti, chissà quanto si soffre a voler restare nell’adolescenza… politica.
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Infatti ho detto solo come comunicatore politico, tramite il suo blog e nelle piazze. Se deve tornare per attaccare il M5S, allora è meglio che se ne stia alla larga.
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Ma non bastava leggere chi è l’autore dell’articolo?
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Infatti. Come sarebbe bastato leggere la testata. Corriere punto it. Basta e avanza per capire che sian tutte fregnacce, tutta fuffa creata ad hoc per far casino e intorbidir le acque… Che palle! 🙄
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Non lo conoscevo.
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È il concorrente diretto di De Carolis…
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Con la differenza che LDC gioca in casa e rema contro…
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Fassino, il signore che ha ritenuto di non alzarsi per il minuto di silenzio per Gaza, invitò Grillo a farsi un partito, e probabilmente Beppe non ci aveva mai pensato; e la seconda voce autorevole pd contro la scalata del partito da parte di Grillo fu quella di Bersani, l’ uomo che votò il Jobs act e che ancora oggi infesta tutti i talk perché è autorevolmente di sinistra.
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