Emanato il decreto Infrastrutture dopo la correzione della norma. “Sorpresa e amarezza” dal ministero di Salvini

Quirinale, no a deroghe all’antimafia sul Ponte. Ma la Lega non ci sta

(di Lorenzo De Cicco – repubblica.it) – Il decreto Infrastrutture è stato emanato ieri sera dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dal testo licenziato dal Quirinale e spedito alle Camere per il ddl di conversione è stato depennato però un passaggio, a cui il leader della Lega, Matteo Salvini, teneva molto. Tanto da parlarne lunedì, accanto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella conferenza stampa successiva al Cdm che ha varato il provvedimento. Su richiesta del Quirinale, è stato cancellato l’articolo che assegnava la competenza dei controlli antimafia per il ponte sullo Stretto a una struttura centralizzata presso il Viminale, diretta dal prefetto Paolo Canaparo. Significava «centralizzare l’esito dei controlli», questa era la teoria di Piantedosi (e Salvini), «a testimonianza che siamo molto impegnati su ogni azione di prevenzione».

I tecnici del Colle hanno però evidenziato che le norme dei controlli antimafia esistono per tutte le opere pubbliche e sono rigorose. Quelle richieste erano invece norme speciali, senza che ve ne fosse bisogno e certamente non più stringenti. D’altronde l’idea di stabilire una struttura di missione, delegando a un prefetto tutta la mole di controlli antimafia, è stata usata finora solo per eventi d’emergenza o straordinari, come i terremoti. Oppure per l’Expo o le Olimpiadi. Non sarebbe insomma opportuno estendere la stessa disciplina a un’opera di rilevanza strategica come il ponte di Messina, considerando anche la zona su cui dovrà sorgere.

Rilievi maldigeriti, eufemismo, dalla Lega. Fonti del ministero dei Trasporti ufficialmente ieri sera parlavano di «grande sorpresa e amarezza per la decisione». A microfoni spenti il giudizio era ancora più duro. La tesi fatta filtrare dal Carroccio è che addirittura, «con una scusa», sarebbe stata «cancellata una norma contro la criminalità».

Tant’è che questa mattina è uscita una nota del ministero delle Infrastrutture che afferma: “Il Dl infrastrutture è in vigore. In sede di conversione, il Mit auspica fortemente che il Parlamento possa valutare l’importanza di alcune integrazioni, a partire dal rafforzamento dei controlli anti-mafia sul Ponte sullo Stretto a cui hanno già lavorato i Ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, con l’apporto dei Ministeri dell’Economia, della Difesa e della Giustizia”. Il Mit sottolinea come “un’opera così importante merita il massimo dell’attenzione, per garantire legalità e trasparenza nel coinvolgimento delle migliaia di imprese e degli oltre 100mila lavoratori che parteciperanno alla costruzione”.

Il testo comunque approderà così in Parlamento. Al termine di un iter già tribolato: il consiglio dei ministri si sarebbe dovuto riunire mercoledì scorso, per licenziare il testo. Ma proprio per i dubbi del Quirinale su alcune parti del provvedimento la seduta era stata sconvocata all’ultimo minuto: il presidente Mattarella in quel momento era in trasferta in Portogallo. Al rientro al Quirinale, lunedì scorso il Cdm ha dato il via libera. Ieri, il nuovo intervento, che ha irritato il Carroccio.

Proprio nelle ore in cui Salvini parlava di «un passo in avanti importante», riferendosi all’ultimo via libera al progetto del Ponte arrivato dal ministero dell’Ambiente. La commissione tecnica ha espresso infatti parere positivo sulla “valutazione di incidenza”, sostenendo che sia compatibile con le direttive Ue. Il deputato rossoverde Angelo Bonelli già annuncia però una nuova segnalazione alla magistratura: «Siamo di fronte a un vero e proprio blitz contro il diritto europeo».