“No al carrierismo, non si potranno fare più di tre mandati in Parlamento”. I poteri di Conte

21 mag 2025

(di Emanuele Buzzi – corriere.it) – Il ritorno degli ex big. Le nuove regole del codice etico, varate dal consiglio nazionale guidato da Giuseppe Conte dopo una maratona notturna, saranno votate online dagli iscritti dei Cinque Stelle. Le norme hanno un effetto quasi immediato sulla base e, soprattutto, su tanti volti noti finiti nella tagliola del tetto dei due mandati. Volti storici che ora potranno tornare a candidarsi. 

L’ex presidente della Camera, Roberto Fico, sarà probabilmente il primo a scendere in campo alle Regionali in Campania, ma nel 2027 le liste per il Parlamento potrebbero ospitare diverse vecchie conoscenze della politica stellata. Da Vito Crimi a Paola Taverna, da Stefano Buffagni, ad Alfonso Bonafede e Fabiana Dadone: tutti potenzialmente eleggibili ora grazie alla norma dello “stop and go”: chi è stato fermo cinque anni potrà tentare una nuova avventura senza bisogno di deroghe. Così come chi – dopo anni in Parlamento – sceglie di candidarsi a governatore o sindaco: dopo due mandati in una istituzione si potrà tentare la strada in un’altra. Lo “stop and go” e il “due più uno” sono il fulcro delle regole sul terzo mandato, norme che servono al Movimento per reggere delicati equilibri interni e per potere essere competitivi specie a livello territoriale grazie alla speranza che i big facciano da volano nelle preferenze. 

Ieri l riunione fiume del consiglio nazionale, terminata dopo la mezzanotte, ha dato il via libera al pacchetto proposto dal presidente Giuseppe Conte. “Sono norme che recepiscono quanto deciso dalla Costituente, aprendo a modifiche su scelte che ci hanno penalizzato senza però sfociare nel carrierismo politico. Non si potrà andare oltre un terzo mandato in Parlamento”, spiegano da Campo Marzio. Le nuove regole permettono al leader di evitare la ghigliottina dei mandati di fatto a tutti e cinque i suoi vice, ma il vertice di ieri ha vissuto ore di impasse (con tanto di stop ai lavori e riconvocazione in serata) quando a metà pomeriggio si è dibattuta la questione del conteggio dei mandati zero. In un primo momento le nuove regole sembravano tagliare fuori dalla possibilità di una candidatura le ex sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi, ma anche gli attuali capigruppo Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli (che hanno svolto un mandato da consigliere comunale a Massa e Trieste). Tre dei quattro sono presenti al consiglio nazionale. 

In serata, dopo la pausa, il cambio di rotta: tutti e quattro i big potranno essere in lista nuovamente. Raggi, per la prima volta, potrebbe sbarcare in Parlamento. Gli altri dovrebbero candidarsi per confermare lo scranno. La corsa a Palazzo Madama, invece, rischia di essere affollata: si parla, appunto, di Patuanelli, Crimi e Taverna (che ha sul tavolo una opzione Campidoglio), ma anche di Gianluca Perilli, Laura Bottici e Gianluca Castaldi. In realtà, gli ex in rampa di lancio, compresi i peones sono quasi duecento. Tanti, troppi. Conte avrà la possibilità di concedere il 5% di deroghe “sui candidati” per un terzo mandato continuativo. E non è esclusa la possibilità di un listino del presidente come già avvenuto per le ultime Politiche e alle Europee. “Praticamente sceglierà lui chi entra o meno in Parlamento”, commenta un Cinque Stelle. “Chi crede di aver il seggio sicuro non si illuda: vedremo chi saranno i capilista nei collegi blindati”.